Contemplazione e valore del cibo Il turismo religioso dei giorni nostri
Sono partito con molte perplessità e non pochi interrogativi. «Se vuoi uscire dal mondo per qualche giorno - mi ha detto provocatoriamente un amico - vai in un convento di Frati». Detto, fatto
30 aprile 2018 | 16:37
di Renato Andreolassi
Oggi il santuario oltre che luogo di preghiera è anche un centro di accoglienza per chi vuole fermarsi a pensare, riflettere, camminare lungo i sentieri che portano ai monti Penna o Calvano, poco più di 1.200 metri di altezza. Nulla è imposto, ogni scelta è libera. Prenotazione obbligatoria perché, soprattutto durante le festività, il luogo è tappa obbligata per i pellegrini diretti ad Assisi, Perugia e Roma.
A gestire la foresteria del refettorio francescano una associazione di laici che ha stipulato una convenzione con il comune di Chiusi della Verna. La struttura ricettiva non è un albergo né un pubblico esercizio e non ha fini di lucro. Ai frati e alle suore l'esclusivo compito religioso, tutto il resto spetta ai volontari. Accoglienza discreta senza tanti fronzoli. Scale o ascensore per salire al secondo piano. Stanze spartane. Né radio, né televisione, né giornali. Collegamento - faticoso - con la rete wi-fi e niente altro. Letti singoli, un comodino e un tavolino; bagno con acqua calda e doccia. Nessun cambio delle lenzuola o rifacimento giornaliero della stanza, è subito chiarito e specificato all'arrivo.
Pranzo e cena rigorosamente alle 12.30 e alle 19.30. Un primo, un secondo con contorno, acqua e vino rosso o bianco in bottiglia sigillata di 3/4 e frutta a volontà. Il dolce solo la domenica. Mezza pensione 48 euro giorno, pensione completa 50 euro. Fin qui, come si suol dire, l'elenco della spesa.
Ma quel che vale la pena di rimarcare è il modo di accogliere e assistere credenti e non credenti. Nessuna imposizione o vincolo di partecipare a momenti di riflessione-preghiera e/o processoni, messe, lodi e vespri. Sali - almeno per chi scrive - con molti dubbi pensando più ad "una moda" che ad un luogo di spiritualità... invece 3/4 giorni servono a ritrovarsi e per ritrovarsi. Non di più. Lontano da quel che si definisce oggi turismo religioso; piuttosto invece la riscoperta del silenzio e del valore del cibo.
E poi la natura, il bosco attorno al "sacro monte della Verna" che si percorre con il sentiero Frassati alla scoperta del messaggio francescano di pace e fraternità universale. Opere d'arte uniche nella Basilica e nella chiesa di Santa Maria degli Angeli e poi il freddo e umido giaciglio di San Francesco con il letto in ferro, a ricordare che qui, come ha scritto Dante nell'XI canto del Paradiso, "nel crudo sasso intro Tevere e Arno da Cristo prese l'ultimo sigillo che le sue membra due anni portarno". Fermatevi alla Verna.
Per informazioni: www.laverna.it
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Alberto Lupini