Per Da Vittorio (la più importante realtà italiana della ristorazione) è forse giunto il tempo di avere un ristorante stellato anche a Milano. L'occasione, clamorosa, è offerta dall'accordo con Louis Vuitton (gruppo Lvmh). Il re del lusso aprirà infatti ad aprile il suo primo ristorante in Italia nel palazzo ottocentesco di via Montenapoleone 2 che ospita lo showroom del brand e che è stato da tempo completamente rinnovato. Uno accordo che potrebbe dare il via anche alla possibilità di uno sbarco in Borsa della famiglia bergamasca leader della ristorazione italiana.
La famiglia Cerea (3 stelle a Brusaporto, BG, 2 a St. Moritz e 2 a Shaghai) gestirà nel palazzo Taverna Radice Fossati, riconoscibile per lo splendido portico a colonne ioniche e balconata, gestirà un'offerta aperta tutto il giorno, con un menu studiato per soddisfare una clientela raffinata e cosmopolita (il Da Vittorio Cafè Louis Vuitton), a cui si aggiungerà il ristorante DaV by Da Vittorio Louis Vuitton (con formula casual dining ed una moderna interpretazione delle ricette della grande tradizione italiana). Questo ristorante sarà accessibile sia dall'interno dello showroom di Louis Vuitton sia da un'entrata indipendente in via Bagutta, offrendo così un'esperienza più flessibile per il pubblico milanese e internazionale.
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Insieme il lusso della moda e l'alta cucina
La proposta gastronomica unirà le creazioni di Louis Vuitton, già presenti nei suoi ristoranti nel mondo, a piatti inediti, elaborati ad hoc dai fratelli Bobo e Chicco Cerea. L'idea è quella di offrire un'esperienza culinaria che rifletta lo spirito della maison: lusso discreto, eccellenza nella qualità degli ingredienti e un'estetica curata in ogni dettaglio. Tutti presupposti che potrebbero permettere a Cerea di conquistare una o più stelle Michelin anche a Milano confermandosi una delle realtà più importanti della ristorazione italiana.
«Questa partnership ci permette di offrire alla città una nuova destinazione, un punto di riferimento per l'arte dell'ospitalità e dell'esperienza culinaria ad altissimo livello», ha spiega Pietro Beccari, presidente e ceo di Louis Vuitton al magazine “Cook” che ha annunciato l'apertura. Parole che si accompagnano a quelle della famiglia Cerea che punta a portare «il meglio della tradizione italiana e della nostra storia gastronomica in un contesto culturale contemporaneo, di creatività internazionale, in cui il concetto di condivisione sarà centrale.
Un passo verso investimenti finanziari e forse la Borsa
Una notizia a cui si potrebbe collegare anche un possibile ingresso azionario di Lvmh nel Da Vittorio, confermando le indiscrezioni delle scorse settimane sulla ricerca di partener finanziari per sostenere operazioni di sviluppo e forse anche uno sbarco in Borsa. L'obiettivo sarebbe quello di raccogliere capitali per sostenere un ambizioso piano di sviluppo internazionale, che prevede l'espansione della presenza del marchio non solo nei ristoranti, ma anche nei bistrot e nell'hospitality di lusso per quello che rimane il primo gruppo italiano della ristorazione per fatturato.
Tuttavia, è ancora presto per capire se effettivamente si concluderà un'operazione di questa natura e se il partner potrebbe essere proprio Lvmh che, non va dimenticato, nel 2013 aveva acquisito l'80% dello storico caffè Cova di Milano per 32,8 milioni di euro, superando l'offerta di Prada. In ogni caso è certo che una simile novità che unisce l'alta moda e l'alta cucina è una novità sostanziale in Italia e Banca Imi (Gruppo Intesa Sanpaolo) ed Emintad, in qualità di advisor, si sono da tempo mossi tanto che fra altri candidati partner finanziari dei Cerea si parlava anche del private equity londinese Three Hills Capital Partners, già attivo nel comparto dell'ospitalità e della ristorazione di lusso con investimenti in realtà come il private club "The Wilde" a Milano, il ristorante-pasticceria "Sant'Ambroeus", e la piattaforma di servizi "La Bottega Group". Oltre a Three Hills Capital Partners si parlava anche di Investindustrial, il fondo di Andrea Bonomi, che in passato ha acquisito Eataly con un investimento di circa 300 milioni di euro.
Dopo Taormina Louis Vuitton pensa in grande l'alta ristorazione
Tornando a Lvmh ricordiamo che la scorsa estate a Taormina (Ct) era stato aperto il primo Louis Vuitton Café by Timeo, nella boutique Louis Vuitton, con ai fornelli lo chef Roberto Toro del Grand Hotel Timeo (che appartiene al gruppo francese attraverso la catena A Belmond).
Louis Vuitton, parte del colosso del lusso Lvmh guidato da Bernard Arnault, affianca alla sua iconica eredità nella moda un ambizioso impegno nel settore della gastronomia d'eccellenza. Il gruppo LVMH, noto per aver riunito sotto il suo ombrello prestigiosi marchi beverage come Moët & Chandon, Dom Pérignon, Veuve Clicquot, Krug, Ruinart, Château d'Yquem, Cheval Blanc, Cloudy Bay e Bodega Numanthia, ha ampliato la sua sfera d'influenza investendo da anni in esperienze culinarie esclusive.
In Asia, spiccano Le Café V e Sugalabo V in Giappone, mentre a Bangkok ha debuttato Gaggan at Louis Vuitton, progetto firmato dallo chef stellato Gaggan Anand. In Europa, il brand ha portato la sua firma nel sud della Francia con il raffinato bistrot dell'Hotel White 1921 a Saint Tropez, guidato dallo chef Arnaud Donckele e dal maestro pasticcere Maxime Frédéric, e a Parigi con LV Dream, spazio polifunzionale che include un café curato dallo stesso Frédéric. Non mancano collaborazioni in luoghi strategici come la Louis Vuitton Lounge by Yannick Alléno nell'aeroporto Hamad International di Doha e il Cafè Cyril Lignac at Louis Vuitton nel Terminal 2 di Heathrow, Londra, a confermare un'attenzione crescente verso gli spazi di transito internazionali.
9 stelle e 1000 dipendenti nel gruppo Da Vittorio
L'espansione coinvolge anche gli Stati Uniti e la Cina, con indirizzi selezionati che uniscono lusso, design e arte culinaria, riflettendo la visione di LVMH: trasformare ogni esperienza in un'occasione di eccellenza. Per quanto riguarda l'offerta dei Cerea, ricordiamo che ha una fitta rete di attività, fra gestioni dirette e consulenze: Da Vittorio, a Brusaporto (Bg), 3 stelle: Da Vittorio Saint Moritz, 2 stelle; Da Vittorio Shangai (2 stelle); New wave by Da Vittorio, il bistrot sempre a Shangai, 1 stella; Il Carpaccio, a Parigi, 1 stella; i DaV a Milano e Portofino (Ge); la Terrazza Gallia a Milano; il Miramare by Fratelli Cerea a Porec in Croazia; il Dav Pastry Lab, il Da Vittorio Selection, gastronomia a Milano; e, di prossima apertura, il Dav Cantalupa Brusaporto. Ci sono anche due strutture alberghiere come La Dimora di Brusaporto e la Locanda in Città Alta a Bergamo, collegata alla storica pasticceria Cavour 1890 e, non certo per ultima come importanza Vicook, una delle più importanti attività di catering e banqueting in Italia. Il tutto per un migliaio di dipendenti e oltre 100milioni di euro di fatturato.
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Alberto Lupini
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