Dal campo alla tavola: Sipo, eccellenza nell'ortofrutta, compie 50 anni

L'azienda di Bellaria-Igea Marina (Rn) ha il cuore in Romagna e lo sguardo rivolto al futuro. Ed ha festeggiato il mezzo secolo di vita con un evento scintillante alla presenza di clienti, buyer, giornalisti ed ospiti

17 maggio 2024 | 15:31
di Tiziano Argazzi

Nei giorni scorsi Sipo - azienda agricola romagnola in forte espansione, specializzata nella coltivazione e commercializzazione di ortaggi freschi con un fatturato 2023 che supera gli otto milioni di euro, con di 300 ettari di superficie coltivata - ha festeggiato i suoi primi 50 anni di attività. L'ha fatto con una grande festa, a cui hanno partecipato clienti, buyer, giornalisti, ed alcuni protagonisti del piccolo schermo tra cui l'attrice e conduttrice Emanuela Tittocchia e Gioacchino Bonsignore di Canale 5 che ha moderato la serata. Presenti anche la nutrizionista Samantha Biale, l'esperto retailer Giampaolo Ferri ed il presidente nazionale di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.

La serata è stata anche nel segno della solidarietà: infatti la Fondazione Maratona Alzheimer, charithy partner dell'evento, ha raccolto quasi 600 euro a sostegno della sua importante attività mirata ad affrontare le complesse tematiche poste da tale malattia.

Sipo, un modello vincente dell'ortofrutta

«Stiamo vivendo un momento complesso e particolare - ha esordito il presidente Giansanti - in cui le guerre e le difficoltà economiche si fanno sentire anche nel Vecchio Continente. Giornate come queste danno la dimensione di quello che rappresenta l'impresa agricola italiana, dobbiamo avere il coraggio di dare forza e benzina alle aziende che oggi producono beni. La grande forza di Sipo - ha continuato Giansanti - è quella di essere un'eccellenza dell'economia italiana che in questi anni, attraverso i processi di produzione e certificazione dei suoi prodotti, ha costituito il modello vincente dell'ortofrutta non solo in Italia». Sulla stessa lunghezza d'onda anche il sindaco di Bellaria Filippo Giorgetti che ha ricordato che Sipo «rappresenta il buono e il bello dell'imprenditoria. La famiglia Ceccarini è una grande realtà anche in termini di opportunità lavorative».

Sipo: la sua storia inizia negli anni '50 del secolo scorso

Riavvolgiamo per un attimo il nastro e torniamo all'inizio della storia dell'azienda. Tutto comincia a metà del secolo scorso con Dario Ceccarini che nella sua azienda agricola coltivava i prodotti dell'orto e li andava a poi vendere nei mercati rionali del territorio, da Rimini a Bologna.  La prima svolta nel 1974 quando i suoi figli Orazio (a tutti noto come Franco) e Claudio assieme ad un cugino, fondano Sipo (che sta per Società ingrosso prodotti ortofrutticoli) ed iniziano, da subito, a fornire i loro prodotti ortofrutticoli ad hotel e ristoranti della riviera ed ai supermercati della regione.

Le insalate in busta e le verdure bio arrivano nei banchi frigo della Gdo

Tra 1984 e 1985 è tra le prime aziende in Italia a portare le insalate in busta lavate e pronte all'uso, sui banchi refrigerati delle principali catene della Gdo. Ad inizio anni '90 entra nel consorzio Almaverde Bio Italia con l'esclusiva della produzione e commercializzazione dei prodotti a marchio, introducendo nel processo di lavorazione la catena del freddo in tutte le sue fasi; nel 2002 e 2004 entra in società con Apofruit e diventa la prima azienda in Italia a portare le macedonie di frutta fresca porzionata e pronta all'uso sui banchi dei supermercati.

Nel 2008: la terza generazione entra nella cabina di comando

Nel 2008 Orazio (Franco) Ceccarini lascia il comando dell'azienda e passa il testimone ai figli Massimiliano e Simona che mettono in atto una completa riorganizzazione aziendale. «Nei 4 - 5 anni successivi al 2008 con mia sorella Simona - sono parole del general manager Massimiliano Ceccarini -  abbiamo posto in essere una profonda riorganizzazione, in termini di risorse umane e di processi aziendali, suddividendo l'azienda in unità di business ed un lavoro di comunicazione sia al trade che al consumatore finale. La nostra - prosegue Ceccarini - è una realtà ben legata alla tradizione ma con uno sguardo rivolto al futuro, perché passione fa rima con innovazione. Con queste premesse si è proceduto anche ad una riorganizzazione di offerta assortimentale suddivisa per famiglie di prodotto dove ciascuna famiglia si identifica per destinazione d'uso, packaging, e posizionamento del prezzo».

Il percorso ha avuto come approdo finale anche il restyling dei brand e dei marchi aziendali: Sipo che è rimasto il marchio ombrello, poi Sapori del Mio Orto portatore della continuità annuale, Verdure di Romagna che identifica prodotti locali del territorio e la loro stagionalità, SiPomodoro una linea di datterini colorati ad alta riconoscibilità gustativa e Pesto Fresco dedicato alla produzione di salse vegetali, a base di sole verdure fresche ed erbe aromatiche, lavorate con tecniche a freddo per preservarne il gusto e le proprietà. Tale completa riorganizzazione ha avuto indubbie ricadute positive tanto che oggi Sipo viene identificata come specialista di verdure ed ortaggi Made in Italy ad alto contenuto di servizio. Il suo mercato di riferimento è la Gdo italiana, ma negli ultimi anni è aumentata l'attenzione verso aree europee ed extra europee con forte attrattività al Made in Italy ed alto potere di acquisto.

Sipo, la stagionalità dei prodotti alla base di tutto

Alla base della filosofia produttiva di Sipo, oggi come mezzo secolo fa, c'è la valorizzazione qualitativa dell'ortofrutta italiana nel rispetto dell'ambiente e della stagionalità per una nutrizione sana e vera. Il tema è stato al centro dell'evento celebrativo dei 50 anni di Sico e degli interventi degli ospiti. «Ho un sogno - ha detto la nutrizionista Samantha Biale - mi piacerebbe che nei supermercati, un giorno ci fossero solo prodotti italiani. Quando un prodotto arriva da lontano deve essere raccolto acerbo e quando viene staccato dalla pianta non produce più vitamine. Un pomodoro italiano viene colto nel periodo di maturazione, mentre un pomodoro che arriva dall'estero viene fatto maturare successivamente».

«Un prodotto oltre che buono deve essere anche bello - ha ricordato in chiusura la conduttrice Emanuela Tittocchia - e Sipo è riuscito in questa impresa unendo bontà e bellezza. Già Pellegrino Artusi, padre della cucina italiana, lo aveva sottolineato nel suo celebre Manuale di cucina, parlando di bello e buono, ancora oggi punto di riferimento nella centralità della nostra gastronomia».

Sipo Srl
Via Fermignano 20 - 47814 Bellaria-Igea Marina (Rn)
Tel 0541 334711

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