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La crisi energetica fa esplodere l'inflazione. A rischio consumi alimentari e ristoranti

L'Istat certifica i i rischi per la ripresa. Cambia pure il paniere per il costo della vita: oltre al saturimetro, ai test antiCovid entrano il poke take away, il pane di farine varie e la friggitrice ad aria

 
02 febbraio 2022 | 12:27

La crisi energetica fa esplodere l'inflazione. A rischio consumi alimentari e ristoranti

L'Istat certifica i i rischi per la ripresa. Cambia pure il paniere per il costo della vita: oltre al saturimetro, ai test antiCovid entrano il poke take away, il pane di farine varie e la friggitrice ad aria

02 febbraio 2022 | 12:27
 

Esplode il carovita, l’inflazione non è mai stata così alta da ventisei anni, per la precisione da aprile 1996, quando il Nic (indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività) registrò la medesima variazione tendenziale. Lo rivela l’Istat coi costi energetici che trainano questa fiammata con una crescita su base annua mai registrata (+38,6%). Secondo le stime preliminari, a gennaio l'indice nazionale dei prezzi al consumo, al lordo dei tabacchi, registra un aumento dell'1,6% su base mensile e del 4,8% su base annua (da +3,9% del mese precedente). Gli altri aumenti signficativi riguardano i beni alimentari, sia lavorati (da +2,0% a +2,4%) sia non lavorati (da +3,6% a +5,4%) e a quelli dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +2,3% a +3,5%). Una situazione che per ConfCommercio e Coldiretti mette a serio rischio, a partire e il lavoro dei ristoranti. Federdistribuzione lancia un allarme ancora più forte:  «L'andamento rischia di compromettere l'andamento della ripresa economica. Il 43% degli italiani prevede di dover ridurre i consumi a causa dell’aumento dei prezzi e uno su tre (35%) teme di non riuscire ad affrontare spese ordinarie». La federazione italiana pubblici esercenti (Fipe) invece ha commentato i dati dicendo che il luogo comune secondo il quale ristoranti e bar hanno per lungo tempo gonfiato i prezzi era una fake news. «Da quando è entrata in vigore la moneta unica, nella ristorazione i prezzi sono cresciuti più o meno in linea con l'inflazione generale».

Nel frattempo cambia anche il paniere Istat  e l’impatto della pandemia si sta facendo sentire sulle tendenze di acquisto degli italiani. Tra i prodotti rappresentativi dell’evoluzione nelle abitudini di spesa delle famiglie e delle novità normative entrano nel paniere 2022 i vari test antiCovid e il saturimetro, ma cambiano anche le abitudini alimentari con l’ingresso del poke take away, del pane di altre farine e della friggitrice ad aria. Quest’ultima considerata uno strumento strategico per pranzi e cene domestici. «La necessità di passare il tempo fra le mura domestiche a causa delle quarantene ha spinto al ritorno della cucina casalinga e alla riscoperta di ricette e dolci  - ha spiegato la Coldiretti  Una attività tornata ad essere gratificante per uomini e donne anche come antidoto alle tensioni e allo stress provocate dalla pandemia, magari con il coinvolgimento appassionato dei più piccoli».

Esplode l'inflazione e raggiunge i livelli del 1996 Esplode il carovita, mai così alto dal 1996

Esplode l'inflazione e raggiunge i livelli del 1996

Confcommercio: l'inflazione è tornata a valori d'altri tempi, rischiano alimentari alberghi e ristoranti

«Come largamente atteso la stima preliminare della variazione dei prezzi di gennaio porta l’inflazione a ridosso del 5%. Valori di altri tempi, con i quali le famiglie e le imprese devono, comunque, confrontarsi». Per Confcommercio il dato Istat «è legato essenzialmente agli aumenti della componente energetica a cui si cominciano ad associare tensioni nell’alimentare, causa materie prime, e nei servizi di alloggio e nella ristorazione, in cui la componente energetica costituisce una frazione rilevante dei costi d’esercizio delle imprese». Coldiretti teme che questa situazione difficilmente si risolverà nel breve periodo. «L’inflazione acquisita è già al 3,4% per l’anno in corso che, in media, potrebbe esibire una variazione dei prezzi superiore al 4% - è scritto nella nota - L’unico elemento positivo è rappresentato dalla tenuta dell’inflazione di fondo, che si mantiene in Italia su valori contenuti (+1,5% nel confronto annuo), e mostra anche nel complesso della Unione economica monetaria (Uem) una dinamica non particolarmente espansiva (+2,5%), fattore che lascia immaginare un’uscita molto graduale dalla politica dei bassi tassi d’interesse. Nel frattempo bisognerà valutare quanto l’incrocio tra maggiore inflazione e minore fiducia comprimerà i consumi delle famiglie via compressione del potere d’acquisto della ricchezza detenuta in forma liquida, con riflessi sfavorevoli sulla dinamica complessiva dell’attività economica». Anche Fipe-Confcommercio ha detto la sua sull'inflazione galoppante: «Bar e ristoranti sono allo stremo, occorre dare impulso ai consumi allentando le maglie della burocrazia sanitaria, ma anche intervenire subito per attenuare i rincari dei costi per le materie prime ed energetici». 

L'allarme di Federdistribuzione: le famiglie potrebbero non farcela con le spese ordinarie

Un allarme condiviso da Federdistribuzione, secondo la quale la notevole incidenza dei beni energetici avrà effetti rilevanti sul sistema delle imprese e sulle famiglie. Al punto che Carlo Alberto Buttarelli, direttore dell'ufficio studi, si rischia «di compromettere la ripresa economica. Secondo una recente rilevazione che abbiamo condotto con Ipsos, il 43% degli italiani prevede di dover ridurre i consumi a causa dell’aumento dei prezzi e uno su tre (35%) teme di non riuscire ad affrontare spese ordinarie. In questo contesto, le aziende della distribuzione stanno operando con grande responsabilità per cercare di contenere i rincari dovuti ai pesanti aumenti di costo che coinvolgono tutti i settori produttivi, sia nell’agroalimentare che nel non alimentare».

Secondo Federdistribuzione occorre tutelare il potere d’acquisto delle famiglie. «Bisogna evitare pesanti ricadute sul livello dei consumi, che restano ancora sotto i livelli pre-Covid - continua Buttarelli - Lo sforzo delle nostre imprese non consentirà di evitare che nei prossimi mesi si rilevi un ulteriore incremento dei prezzi sul carrello della spesa. L’impegno del nostro settore resterà alto, per difendere le famiglie e nel contempo per consentire a molte filiere produttive di poter sostenere gli incrementi di costo generati da aumenti diffusi dell’energia e delle materie prime a livello internazionale. Questa tensione sui costi perdurerà probabilmente per i prossimi mesi, mettendo sotto pressione il sistema delle imprese, ed è necessario che le istituzioni continuino a porre la dovuta attenzione a tutti i provvedimenti che possano alleviare le aziende e sostenere i consumi delle famiglie italiane».

 

Cambia il paniere Istat per il 2022: entrano saturimetri e poke take away

Come anticipato, cambia intanto il paniere Istat per l’inflazione, con l’impatto della pandemia che si fa sentire sulle tendenze di acquisto degli italiani. Nel paniere del 2022 utilizzato per il calcolo degli indici Nic (per l’intera collettività nazionale) e Foi (per le famiglie di operai e impiegati) figurano 1.772 prodotti elementari (1.731 nel 2021), raggruppati in 1.031 prodotti, a loro volta raccolti in 422 aggregati. Tra i prodotti rappresentativi dell’evoluzione nelle abitudini di spesa delle famiglie e delle novità normative, entrano nel paniere 2022: sedia da pc, friggitrice ad aria, saturimetro, psicoterapia individuale, test sierologico, molecolare e rapido per Covid-19, poke take away e streaming di musica. Inoltre, tra i prodotti che rappresentano consumi consolidati, entrano nel paniere, tra gli altri, pane di altre farine, gas di città e gas naturale mercato libero e occhiali da lettura senza prescrizione.

Dal paniere Istat escono i compact disk

Di pari passo con i nuovi ingressi, escono invece dal paniere del 2022 il compact disk e l'hoverboard. Le novità del 2022, con riferimento sia ai pesi sia al paniere, spiega l’Istat, «riflettono la costante evoluzione dei comportamenti di spesa delle famiglie, ma anche l’impatto di eventi, come la pandemia tuttora in corso, che condizionano le scelte d’acquisto e la struttura della spesa per consumi». 

 

Dall'analisi del paniere emerge un ritorno alla cucina casalinga: dopo l'impastatrice arriva la friggitrice ad aria

«Con emergenza Covid che ha spinto il 52% degli italiani a sperimentare il fai da te in cucina la friggitrice ad aria è diventato un strumento strategico per pranzi e cene domestici». È quanto afferma la Coldiretti nel commentare il nuovo paniere Istat con l’ingresso tra l’altro della friggitrice ad aria dopo che lo scorso anno era stato segnato dall’ingresso dell’impastatrice. «La necessità di passare il tempo fra le mura domestiche a causa delle quarantene ha spinto al ritorno della cucina casalinga con la riscoperta di ricette e dolci - ha ripreso Coldiretti - Una attività tornata ad essere gratificante per uomini e donne anche come antidoto alle tensioni e allo stress provocate dalla pandemia, magari con il coinvolgimento appassionato dei più piccoli». La passione dei fornelli, secondo l'associazione, si sta diffondendo sempre di più tra i giovani e tra quelli che finora erano stati i neofiti delle tecniche di preparazione dei cibi, proprio grazie alle nuove tecnologie. «L'emergenza Covid ha anche fatto ingrassare più di 4 persone 10 in Paese come l'Italia, dove più di un terzo della popolazione adulta è in sovrappeso - ha inoltre spiegato l'associazione -  Mentre una persona su dieci è obesa».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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