La fusione dei sapori di Sicilia e Puglia allo Zefiro Restaurant di Taormina

All'NH Collection di Taormina, lo Zefiro Restaurant ha regalato un'esperienza culinaria unica con “A Night in Pairing”, con la fusione di sapori e vini di Sicilia e Puglia

05 agosto 2024 | 10:57
di Antonio Iacona

La sensazione è quella di non uscire mai dalla propria “comfort zone”, una volta varcata la soglia dell'NH Collection di Taormina. Uno stato d'animo gradevole e rilassante, che deve pervadere sicuramente ogni turista, ogni cliente, ogni commensale che decide di avere qui il proprio quartier generale per trascorrere le vacanze in questa fetta di costa siciliana. Ma anche, semplicemente, decide di cenare allo Zefiro Restaurant, al settimo piano, tra le terrazze panoramiche più belle della cittadina turistica famosa in tutto il mondo. Sensazione che abbiamo avuto il privilegio di provare anche noi nelle scorse sere, in occasione del primo appuntamento con “A Night in Pairing”, per l'inaugurazione del nuovo calendario di eventi enogastronomici dell'estate 2024 dell'NH Collection.

È stata una serata di nuove scoperte e gradevoli conferme, partendo dall'executive chef Giuseppe Digiugno, di cui già avevamo scritto l'estate scorsa, oggi ancora più consapevole di avere in mano il timone del gusto del “suo” Zefiro. Ed il vento, finora, gli sta dando ragione! Gradevole e divertente anche il gioco enogastronomico proposto per la serata e che costituirà il food mood degli altri appuntamenti, ovvero mettere a confronto i sapori della costa siciliana con quelli del suo entroterra, collinare, montanaro o campagnolo che sia, mentre a farla da padrone negli abbinamenti sono (e saranno) due cantine, una ovviamente siciliana e l'altra delle regioni italiane che meglio si esprimono in termini enologici. Questa volta è toccata alla Puglia!

Allo Zefiro Restaurant l'incontro tra i vini di Sicilia e Puglia

Due prime donne, infatti, dal fascino antico e autentico sono state le grandi protagoniste della cena del 17 luglio. Due volti ammalianti della bella Italia, che attirano come sirene omeriche attraverso i calici. Due territori che si amano, si invidiano, si scrutano. Sicilia e Puglia, rappresentate per l'occasione dalla cantina etnea Terra Costantino e da quella pugliese San Marzano. Due regioni che hanno compiuto il proprio percorso storico tra vigne e cantine, segnando oggi la propria contemporaneità con una rapida e meritata scalata alla classifica dei vini italiani più graditi, sia nel nostro Paese che all'estero. L'Etna, neanche a dirlo, lancia ormai da anni messaggi sempre più internazionali; la Puglia, dal canto suo, risponde offrendo la propria produzione enoica nel pacchetto di indimenticabili e incantevoli soggiorni.

Storie diverse e ugualmente intriganti, insomma, che hanno accompagnato in una combinazione vincente i piatti dello chef Digiugno. Come dice lo stesso titolo della rassegna enogastronomica, poi, e come ha ben illustrato a inizio serata il general manager dell'NH Collection di Taormina, Andrea Luca, il “pairing”, cioè l'abbinamento proposto, è stato dato sia dai vini siciliani e pugliesi, sia dai sapori marini e dell'entroterra isolani. Da qui, pertanto, un menu perfettamente miscelato tra l'antico sapere gastronomico e il moderno azzardo in cucina.

Il menu della serata allo Zefiro Restaurant

Ad aprire le portate sono stati i Fiori di zucca, con lo scampo di mare e i fiocchi di pomodoro alla ricotta leggermente mantecata, panati in pane panko e crema di piselli. Per accompagnarli, si è preferito iniziare con due vini rosati, piuttosto che bianchi: per San Marzano, è entrato in scena “Amai”, Susumaniello Rosé, Salento IGP; per Terra Costantino, “deAetna”, Etna Rosato DOC, 2023. Di un rosa tenue ed elegante il primo, il pugliese, con il suo affinamento in acciaio per un minimo di 3 mesi, che ha donato subito un bouquet vivace e ammaliante. Altrettanto elegante, ma dal sapore più deciso, l'etneo, anch'esso affinato in acciaio, per alcuni mesi sui lieviti. Difficile decidere quale abbinamento preferire. Lo “sbarazzino”, più giocoso, il pugliese; più austero, ma ugualmente gradevole, il siciliano.

Decidiamo di rimandare la scelta dopo le altre portate. Primo piatto, le Busiate di farina di Timilia e pesce d'altura con pomodorini e capperi. Una portata fresca, da poter consumare contemplando il paesaggio marino circostante. A corteggiare la pietanza, il pugliese “Edda”, Bianco Salento IGP, con una prevalenza di uve Chardonnay e vitigni autoctoni a bacca bianca. Uve coltivate a circa 100 metri slm, che godono di una importante escursione termica. L'affinamento avviene sui lieviti in barrique di rovere francese per 4 mesi con bâtonnage settimanali. Sentori floreali, pesca, vaniglia emersi in degustazione. Ancora la linea “deAetna”, Etna Bianco DOC, 2021, per i vini del vulcano. Non casuale, infatti, la scelta di farlo degustare dopo il rosato. Da tempo, ormai, l'Etna sempre più viene declinata in bianco, scoprendo e sottolineando la corposa longevità dei suoi bianchi, appunto, sfatando il mito del solo semplice forte Nerello Mascalese. Un vino apprezzabilissimo, con il suo 80% di Carricante, 15% di Catarratto, 5% di storica ed eroica Minnella, affinamento in acciaio e poi in bottiglia. I riflessi dorati al calice ne hanno tradito subito la corposità, confermata sia al naso che al palato. L'annata 2021 ha accostato, inoltre, tutta la forza di questo vino alla sua eleganza.

Per la seconda portata, French Rack di agnello in crosta di capperi e senape, con patata schiacciata e fondo di pepe nero, l'abbinamento proposto è stato i seguente: per la Puglia, “Susco”, Susumaniello Salento IGP, dal bouquet complesso e dai tannini molto eleganti, prodotto come il rosato in purezza. E, per il vulcano, il “deAetna”, Etna Rosso DOC, 2022, che nasce da un vigneto di 45 anni, affina in acciaio, in tonneau di rovere e dunque in bottiglia. Il vulcano era tutto visibile già alla mescita, di quel rosso inconfondibile che somiglia tanto alle colate laviche di questi giorni. Così come la decisa e al contempo vellutata carezza del vino al palato, che ti fa innamorare perdutamente del carattere di queste uve. Intanto, il pugliese Susumaniello richiamava gradevolmente ad altri lunghi sorsi…

E sulla chiusura proposta dallo chef? Ovvero quel confortante Gelato fior di latte su letto di frutti di bosco e crumble di cassatelle di Agira? Ancora massima libertà ai commensali di poter scegliere, all'insegna del relax e del divertimento proposti, come ribadito dagli interventi della serata: oltre a quello del general manager Andrea Luca, della coordinatrice della cena, Cristina Cocuzza, e del produttore Fabio Costantino. Un format molto apprezzato, insomma, che ci fa presagire nuovi successi per gli altri appuntamenti proposti in questa stagione estiva, tra agosto e settembre, sulla terrazza dello Zefiro Restaurant.

Ristorante Zefiro presso Hotel NH Collection Taormina
Via Circonvallazione 1 - 98039 Taormina (Me)

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Alberto Lupini


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