Gelato e linguistica, cos’hanno in comune? All’apparenza poco, in realtà… Moltissimo. Questo perché il consumatore moderno non è più interessato al “mero” ingrediente durante le sue scelte d’acquisto ma va convinto, coinvolto, emozionato e fidelizzato e, per arrivare a questo obiettivo, il cibo si trasforma in messaggio: a volte un romanzo, a volte un racconto breve, a volte un Sms o addirittura un Tweet di pochi caratteri. Il comparto enogastronomico, a braccetto con il marketing, è sempre più alla ricerca di nuove strategie per sbaragliare la concorrenza, emergere tra la folla ed essere così immediatamente riconoscibili, ricordati e amati. Il comparto del gelato è un caso interessante perché è un prodotto versatile: merenda, spuntino, pasto veloce, dessert. Il target è ampio e colpisce tutti: dal bambino al nonno, uomini e donne, di qualsiasi ceto sociale o portafoglio.
Il gelato è un prodotto per tutti e, proprio per questo, ha bisogno di un racconto che si plasmi sul bersaglio da colpire, creando uno storytelling ad hoc. C’è chi in libreria si dirige subito verso lo scaffale dei gialli, chi ama le storie d’amore e chi si fa consigliare, così anche i gelatai sono diventati golosi narratori per soddisfare i gusti del cliente, qui una guida semiseria di come riconoscere le varie tipologie di gelateria in base al linguaggio utilizzato e al target di riferimento. Il mondo del gelato e quello della semantica si intrecciano creando percorsi inaspettati di comunicazione e strategie di marketing che si modellano su un monco in continua evoluzione, captando i suoi linguaggi e i suoi bisogni per offrire un prodotto che sia lo specchio della nostra società.
Anche nel comparto del gelato l'uso mirato del linguaggio è diventati essenziale coinvolgere il consumatore
Gelaterie svelate: una guida semi-seria per decodificare i segreti del gelato
Tipologia di gelateria: Minimal
Pochi ma buoni. Questa è la filosofia che riassume, in un massimo di dieci gusti, tutti i grandi classici della gelateria italiana con i nomi immutati nel tempo, immortali. Il cliente non sceglie, sa già ancora prima di varcare la porta il tipo di gelato che vorrà, quello che sceglieva da bambino. Qui, la narrazione del “come una volta” rassicura, accoglie e presenta, in modo indiretto, l’alta qualità del prodotto.
- Signature taste: Crema della nonna.
- Target: vintage e nostalgici, dai 30 fino ai 99 anni
Tipologia di gelateria: Metro Zero
La gelateria “territoriale” prepara gusti biodinamici, che seguono il ritmo delle stagioni in pieno rispetto della natura. I fornitori sono quindi i produttori di zona che con latte, uova, frutta e verdura riescono a creare un “menu” decorato da sigle importanti come Igp, Dop e denominazioni quali “del contadino” o “di campagna”. Più il nome è lungo, più il gelato è buono.
- Signature taste: Ricotta del caseificio di zona con fichi del contadino Gianni.
- Target: 30-55 anni mamme apprensive e hipster annoiati.
Tipologia di gelateria: Ultragourmet
Perché scegliere la semplicità quando si può strafare? Il gelataio gourmet studia mesi per la creazione del gusto perfetto: modaiolo ma ricercato, futurista ma con un richiamo al passato. Solitamente è salato e con un ingrediente inaspettato. Il nome del gusto? Una poesia, un acronimo incomprensibile, qualcosa che parli di tutto tranne che del gelato stesso… Meglio ancora se azotato sul momento.
- Signature taste: Sogno di una notte di mezza estate (cipolla e pecorino).
- Target: 35-50, ama i ristoranti stellati ma soprattutto ama dire di essere stato nei ristoranti stellati.
Tipologia di gelateria: Instagram-Friendly
Quando anche la scelta del gelato diventa un’experience da condividere sui social. Dimenticatevi di crema e cioccolato, la Gen-z vuole andare oltre: così che il gusto diventa il messaggio da trasmettere ai propri followers. Gelati per i segni zodiacali, le situazioni sentimentali, i titoli di canzoni: tutto può diventare un gusto di gelato, basta che sia instagrammabile!
- Signature taste: Ascendente cancro (in realtà è limone).
Target: Millenials e Gen-z dallo scatto facile, #instagelato.
Tipologia di gelateria: Kids Only
Il target dei più piccoli è quello più facile da convincere, bastano solo due strumenti: il colore, che dev’essere acceso, fluo, glitterato e vitaminico (preferibilmente con coloranti naturali) e il nome, che deve richiamare un eroe dei cartoni animati. Così il gelato al gusto principessa Disney o Supereroe diventa un gustosissimo giocattolo edibile.
- Signature taste: Puffo.
- Target: Dai 2 ai 12 anni massimo, escluso qualche eterno Peter Pan.
Il target dei più piccoli è quello più facile da convincere, bastano solo due strumenti: il colore e il nome
Marketing tips: le 4 “p” del ice cream marketing
- Prodotto: investi sugli ingredienti, trova una rete di fornitori affidabili, studia i trend di mercato e punta all’eccellenza.
- Posizione: trova un luogo di facile passaggio o con un parcheggio vicino. Se la zona non è affollata, crea tu il primo evento per riqualificare il quartiere, fatti conoscere.
- Promozione: un sito web aggiornato, una pagina social curata, un post di un influencer locale e delle promozioni speciali sono i primi passi per sponsorizzare il proprio marchio e farsi conoscere dal grande pubblico.
- Prezzo: dare il giusto valore al proprio lavoro, il rapporto qualità/prezzo dev’essere equilibrato e corretto.
Oggi per una gelateria è importante investire sugli ingredienti e studiare i trend di mercato
Lista 5 cose: il giro del mondo in 5 gelati
- Giappone: gelato al nero di seppia e wasabi
- Germania: gelato bavarese alla birra
- Scozia: gelato al gusto haggis (interiora di pecora)
- Italia: gelato alla ‘nduja e allo Spritz
- Usa: gelato al bacon e al “cereal milk”
Profilo Instagram
@sable_gelato: classe 1988, il miglior gelatiere emergente del 2023 è Alessandro Cesari di Sablè Gelato (Bologna).