Grana Padano al ministro Giorgetti: “Più tutela per Dop e Igp”

Il Consorzio ha consolidato il primato di formaggio Dop più consumato al mondo e ha superato la soglia delle 5,2 milioni di forme. Al Governo ha chiesto tutela contro i prodotti contraffatti che si trovano all'estero

11 marzo 2022 | 18:54

Il Grana Padano ha consolidato il suo primato di formaggio Dop più consumato nel mondo anche in due anni difficilissimi per gli effetti della pandemia, superando la soglia di 5,2 milioni di forme prodotte e con un export in costante crescita. E lo ha fatto nonostante il perdurare di difficoltà ed ostacoli. Pesa inoltre anche sul piano economico la drammatica situazione provocata dall’invasione dell’Ucraina, con un’emergenza umanitaria che ha già visto il Consorzio Grana Padano confermare il suo impegno costante nella solidarietà, con un contributo di 200mila euro alla Croce Rossa Italiana. Grana Padano ha quindi colto l'occasione per invitare nella sede di Desenzano del Garda il Ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti. Fra le richieste da riportare al Governo  quella legata alla tutela dei prodotti Dop e Igp, in particolare all'estero, dove il falso made in Italy la fa da padrone. All'Europa invece si chiede di snellire la burocrazia per le procedure legate al riconoscimento europeo del marchio Dop.

Il Grana Padano chiede al Governo maggiori tutele per Dop e Igp all'estero

«Le imitazioni del Grana Padano come di tutti i marchi Dop e Igp più conosciuti nel mondo sono una piaga antica – ha sottolineato il presidente del Consorzio Renato Zaghini in occasione della visita del Ministro dello Sviluppo economico all'incontro con il Cda nella sede del Consorzio - Il commercio dei prodotti contraffatti supera in valore sui mercati esteri quello dei prodotti autentici. Quindi, aumenta l’esigenza di una maggior tutela e di una decisa difesa non solo dalle contraffazioni, ma soprattutto dalle evocazioni e dalle imitazioni ingannevoli che in Italia e nel mondo sottraggono rilevanti spazi di mercato ai prodotti ad indicazione geografica».

L'altra richiesta: «Estendere la tracciabilità in Italia»

Se al di fuori della UE vanno cercati accordi bilaterali con i paesi dove più forte è l’export, sul mercato italiano Grana Padano ha chiesto al Ministro di estendere la tracciabilità, anche a tutela del consumatore. «Chiediamo che nella distribuzione i prodotti Dop siano separati dai similari e proposti in modo riconoscibile - ha ribadito il presidente del Consorzio - E insistiamo perché nei menu degli esercizi che offrono ristorazione siano indicati con chiarezza gli ingredienti usati in cucina con il loro marchio. Parliamo di un settore importante, visto che il 36% dei pasti è consumato fuori casa».

 

L'italian sounding è cresciuto grazie anche alla Rete

Per Grana Padano il fenomeno del falso made in Italy o dell’Italian Sounding è cresciuto anche attraverso Internet. «Il modo in cui Icaan (è un ente di gestione internazionale, istituito per proseguire i numerosi incarichi di gestione relativi alla rete Internet che in precedenza erano demandati ad altri organismi) attribuisce i domini non è pienamente compatibile col rispetto delle norme internazionalmente accettate sui diritti di proprietà intellettuale - hanno fatto sapere Zaghini - Pertanto le indicazioni geografiche risultano esposte a notevoli sfide e rischi di contraffazione e appropriazione indebita. Anche Wipo, l’Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale, potrebbe fare di più e di meglio per favorire un allargamento del riconoscimento e della tutela delle indicazioni geografiche».

L'italian sounding colpisce fortemente i latticini

I latticini sono fortemente colpiti dal fenomeno Italian Sounding, tanto da rappresentare circa un quarto dei prodotti di imitazione italiana presenti nei mercati oggetto dell’Indagine. Lo rivela un recente studio di Assocamere estere, che ha monitorato la quantità di prodotti italiani taroccati nei mercati di Russia, Australia, Polonia e Brasile. E proprio in Russia il 37,5% dei prodotti oggetto di imitazione appartiene al mondo lattierocaseario. La presenza di sanzioni che non consentono l’export di prodotti agroalimentari italiani di questo comparto ha alimentato la diffusione sul mercato russo di prodotti realizzati localmente come parmesan, mozzarella, mascarpone e ricotta, che presentano un costo superiore circa del doppio rispetto all’analogo prodotto Made in Italy.

La richiesta alla Ue: «ridurre i costi della burocrazia»

Per il Consorzio Grana Padano va inoltre ridotto il costo della burocrazia dell’Unione Europea, che pure ha voluto nel 1996 la denominazione d’origine protetta. «Sui procedimenti che riguardano le Dop, Bruxelles impone dei tempi quasi biblici, che vanno snelliti. I prodotti Dop e Igp rappresentano il 20% dell’intera produzione agroalimentare italiana e crediamo meritino una maggiore attenzione, perché ben più alto è il contributo che danno alla valorizzazione della cultura, delle tradizioni e della vitalità di un territorio, in particolare all’estero. La mole di esportazione del Grana Padano, con un fatturato dell’export vicino al 50% del totale, insieme a quello di altri importantissimi prodotti Dop ed Igp molto diffusi in tutto il mondo, la dicono lunga sull’importanza, sul prestigio e sulla visibilità che danno all’Italia intera oltre confine».

Le dinamiche del muteranno mutano con la guerra in Ucrania

La guerra in Ucraina rallenterà la ripresa e costringerà istituzioni e imprese a rivedere le prospettive di crescita e le tempistiche dei sostegni indicate nel Pnrr, come lo stesso ministro Giorgetti ha sottolineato nella recente audizione alle commissioni parlamentari. «Il piano di ripresa e resilienza ha messo in secondo piano le Dop, ma il Consorzio Grana Padano è comunque capofila di 4 progetti con 60 aziende consorziate coinvolte e 185 milioni di interventi previsti – ha aggiunto il direttore generale, Stefano Berni - Condividiamo quindi l’indicazione del ministro sull’esigenza di introdurre flessibilità nell’applicazione del Pnrr».

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Alberto Lupini


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