Guerra… in Sardegna: maxi esercitazione militare blocca le spiagge

Fino a venerdì 27 maggio l’isola è impegnata in una operazione che coinvolge 4mila militari provenienti da 7 nazioni Nato. Interdette 17 aree marittime e spiagge finora mai coinvolte in operazioni militari

18 maggio 2022 | 12:01

La stagione estiva è già cominciata in Sardegna, ma sulle spiagge insieme anche ai turisti ci sono 4mila militari. Durerà infatti fino a venerdì 27 maggio la maxi operazione militare della Nato, ribattezzata «Mare Aperto». Sono impegnati donne e uomini provenienti da 7 nazioni facenti parte dell’Alleanza atlantica e oltre 65 mezzi tra navi, sommergibili, velivoli ed elicotteri. All’esercitazione prendono parte anche diversi velivoli dell’Aeronautica Militare. La Capitaneria di Porto di Cagliari ha subito disposto l’istituzione contemporanea e l’interdizione, con divieto assoluto, di 17 aree a mare per le esercitazioni, molte delle quali fuori dai tre poligoni, abitualmente già interdetti ai civili tutto l’anno.   

Un’operazione che da una parte inquieta, perché rimanda al conflitto in Ucraina, e dall’altro stride con l’immagine vacanziera di una Regione da sempre vocata al turismo (sebbene sul suo suolo si trovino il 60% delle basi militari in Italia) e già da qualche settimana invasa da turisti provenienti da ogni dove. E di fatti non sono mancate le proteste. Domenica 22 maggio è in programma una manifestazione a Teulada.

La guerra … in Sardegna

Si chiama «Mare aperto» la maxi operazione militare che vede coinvolti 4mila militari, provenienti da 7 nazioni facenti parte della Nato, attorno al mare e lungo le coste della Sardegna che durerà fino a venerdì 27 maggio. È un enorme dispiegamento di forze aeree, marittime e di terra. Sono infatti coinvolti oltre 65 oltre 65 tra navi, sommergibili, velivoli ed elicotteri. I sardi stanno vivendo settimane di fuoco fra proiettili, missili e bombe lanciati contro litorali di pregio naturalistico. Il fulcro dell’operazione sono i tre poligoni militari dell’isola: Quirra, Capo Frasca e Teulada. Ma stavolta, l’operazione è talmente vasta che sconfina al di fuori delle aree militari abitualmente interdette ai civili.

Bloccate 17 aree marittime 

Con un’ordinanza ad hoc la Capitaneria di porto di Cagliari ha vietato l’accesso a 17 aree a mare, che si trovano tra l’altro vicino a spiagge rinomate e conosciute in tutto il mondo Poetto, Villasimius, Cala Pira, Capo Ferrato, Porto Pino, Porto Corallo. Sugli arenili, si legge secondo quanto riferisce l'ordinanza sono vietati «il transito, la sosta, la navigazione, l’ancoraggio di ogni tipologia di unità navale, comprese quelle da diporto». Ma non solo, è vietata anche «la balneazione, la pesca e "i mestieri affini"».

Le proteste

Contro «Mare aperto» sono subito scesi in campo i movimenti anti basi. Sardinia Arestis,  ha convocato per domenica 22 maggio a Teulada una manifestazione alla quale hanno aderito tutte le altre sigle dell’universo antimilitarista. Ma le proteste coinvolgono anche il settore del turismo e gli ambientalisti che da anni denunciano l’inquinamento causato dalle precedenti esercitazioni nei tre poligoni di tiro della Regione.

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Alberto Lupini


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