L'Italia è regina dei prodotti certificati 805 tra Dop, Igp e Stg nel registro Ue

17 febbraio 2016 | 16:01
Una quantità certificata pari a 1,47 milioni di tonnellate di prodotti “food” e 23 milioni di ettolitri per il comparto “wine”. È quanto emerge dal Rapporto Ismea-Qualivita, in base al quale complessivamente in Italia il valore alla produzione food e wine raggiunge i 13,4 miliardi di euro, per una crescita del +4% su base annua e un peso del 10% sul fatturato totale dell'industria agroalimentare.

Il valore delle esportazioni è di 7,1 miliardi di euro, un incremento di oltre il +8% su base annua, per un peso del 21% sul totale dell'export agrolimentare italiano (anno produzione 2014). L'Italia rimane leader mondiale per numero certificazioni, con 805 prodotti iscritti nel registro Ue, di cui 282 food e 523 wine (dati al 10 febbraio 2016). Un sistema che garantisce qualità, sicurezza e trasparenza anche attraverso i 219 Consorzi di tutela riconosciuti dal Mipaaf, 124 per i prodotti agroalimentari certificati e 95 per i vini Dop e Igp.



Oltre a detenere il primato per numero di nuove registrazioni nel corso del 2015 con 9 prodotti, l'Italia si conferma il Paese con maggior numero di prodotti Dop, Igp, Stg al mondo: al 10 febbraio 2016 si contano nel nostro Paese 805 prodotti certificati, 282 Food e 523 Wine, suddivisi in 569 Dop, 234 Igp e 2 Stg. Dietro di noi seguono Francia (658), Spagna (318), Grecia (250) e Portogallo (173). Approfondendo l'analisi a livello territoriale, le regioni con maggior numero di certificazioni sono il Veneto e la Toscana con 90 prodotti, il Piemonte con 81, la Lombardia con 77 e l'Emilia Romagna con 73.

L'analisi della distribuzione dei prodotti Dop Igp sul territorio nazionale offre un'informazione preziosa: non esiste un solo comune italiano “senza prodotti certificati”. Gli areali di produzione delle denominazioni nel loro complesso coinvolgono capillarmente tutto il Paese, con zone ad alta presenza di filiere agroalimentari di qualità e altre con intensità minore. Ciò ha suggerito un'analisi sul valore economico legato alle filiere Dop Igp per relativo areale di produzione, per restituire un'immagine dell'impatto del sistema Ig sui territori d'Italia.

«Oggi ci siamo riuniti e confrontati con i rappresentanti di Dop e Igp - afferma il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina (nella foto) - che sono i nostri cavalli di razza sui mercati internazionali. Ma c'è anche un potenziale inespresso, soprattutto al Sud, che è nostro dovere aiutare ad emergere con programmi mirati alla formazione e allo sviluppo organizzativo. Nelle prossime settimane presenteremo un pacchetto di proposte operative che aiuteranno alcune realtà di qualità a emergere meglio».



Per il comparto food, ad esempio, la provincia di Parma risulta il distretto con il maggior ritorno in termini economici, grazie al discreto numero di filiere Dop Igp (12) che insistono nei comuni del territorio, ma soprattutto all’entità del valore economico ad esse collegato (basti pensare a prodotti come il Parmigiano Reggiano Dop e Prosciutto di Parma Dop). Per il comparto wine la stessa operazione restituisce un'Italia con “gradazioni di impatto” diverse sui territori: la provincia con maggior ritorno economico è quella di Verona, in cui si contano 24 denominazioni Dop Igp, con la presenza di prodotti dal grande peso in valore (su tutte il Prosecco Dop e il Conegliano Valdobbiadene-Prosecco Dop).

Nel comparto food nel 2014 è stata certificata una quantità pari a 1,47 milioni di tonnellate (+12,6% sul 2013), che ha permesso di raggiungere un valore alla produzione complessivo di 6,4 miliardi di euro per una crescita del +2,5% rispetto al 2013 (+4,2% l'incremento del valore al consumo). L'export, che copre una quota prossima al 40% della produzione, mostra risultati eccellenti nel 2014: con 2,8 miliardi di euro, le esportazioni crescono del +13% rispetto al 2013, con una dinamica quasi doppia rispetto al già rilevante risultato dell'agroalimentare totale (+7,7%).



La produzione di vini di qualità in Italia è strutturalmente in crescita. Nel 2014, sempre secondo il Rapprto Ismea - Qualivita, hanno ottenuto la certificazione Dop 13,4 milioni di ettolitri (+7% su base annua). Una lieve battuta d'arresto si è avuta nel comparto delle Igp, attestate a 9,5 milioni di ettolitri di cui quasi 1 milione è stato esportato all'estero sfuso. La quantità certificata complessiva di quasi 23 milioni di ettolitri, vale 7 miliardi di euro alla produzione, per un +5% su base annua. Le esportazioni di vino Dop Igp hanno raggiunto un valore complessivo di 4,3 miliardi di euro (+4%): negli ultimi cinque anni il valore all'export ha avuto incrementi complessivi di oltre il +30% sia nel segmento delle Dop che delle Igp.

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Alberto Lupini


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