Latte, contro le fake news continua la campagna “Think milk”
Il progetto, alla sua seconda edizione, riparte per il triennio 2024-2027, puntando su formazione e sensibilizzazione per contrastare le fake news sul settore lattiero-caseario
Secondo triennio (2024-2027) per il progetto “Think milk, taste Europe, be smart” promosso dal sistema cooperativo della filiera lattiero-casearia italiana e presentato da Confcooperative. Attraverso questa seconda edizione si propone di contrastare le fake news esistenti sul settore, concentrandosi sulla formazione e la sensibilizzazione dei consumatori e dei media. L'obiettivo è quello di aumentare la fiducia dei cittadini e proporre un'informazione corretta, documentata e aggiornata.
Think Milk, attenzione sul prodotto latte
I principali messaggi sono direttamente connessi al titolo “Think milk, taste Europe, be smart”, un'esortazione/call to action, che riassume in poche e incisive parole (che divengono anche claim della campagna), gli elementi centrali: “se vuoi essere Smart, pensa/informati su quello che consumi, scegli i prodotti europei”. Il titolo porta inoltre l'attenzione proprio sul prodotto latte.
Le azioni di promozione e divulgazione specifiche si concentreranno su alcuni valori fondamentali del latte e dei latticini prodotti nell'Unione Europea: sicurezza, tracciabilità, qualità, proprietà nutrizionali, sostenibilità. Protagonista del progetto è il latte bovino, con tutti i suoi derivati, valorizzando l'intera filiera lattiero casearia del sistema cooperativo. Di rilievo i 57 formaggi che in Italia si fregiano dei marchi europei Dop e Igp: rappresentano ben il 50% dell'intera produzione casearia nazionale, settore in cui il nostro Paese detiene la leadership assoluta a livello mondiale.
Think Milk, alimenti ricchi di nutrienti
«È necessario fare un passo in più a livello di comunicazione per trasferire lo sforzo della filiera nel miglioramento del prodotto e nell'impatto ambientale. Noi diamo il latte, non lo vendiamo - ha dichiarato Giovanni Guarneri di Alleanza delle Cooperative Agroalimentari - Sostenibilità significa anche riduzione degli sprechi e su questo fronte i prodotti lattiero caseari sono quelli in assoluto che ne vantano il il minore. Un settore che inoltre fornisce alimenti ricchi di nutrienti come calcio, vitamina D e proteine. Valori che vanno comunicati».
Think Milk, il percorso di transizione ecologica
Esempio virtuoso di zootecnica è la cooperativa Pieve Ecoenergia nel Cremonese. «Nostro obiettivo primario - ha puntualizzato il presidente Danio Federici - è produrre latte carbon negativo. Abbiamo adottato un sistema di monitoraggio quotidiano dell'impronta di carbonio del litro di latte che contabilizza le emissioni di CO2 necessarie alla produzione e quelle recuperate grazie ai nostri impianti. Oggi siamo a 0,5-0,7 kg di Co2 per litro di latte prodotto contro una media di 1,37. Il nostro percorso di transizione ecologica è corretto. Seguendo questa linea, le nostre stalle sono senza concimaia, abbiamo introdotto robot di mungitura che sulle 24 ore consumano pochissima energia, la cucina alimentare è automatizzata e i sistemi di ventilazione portano a un deciso benessere animale. Le vacche vanno spontaneamente alla mungitura e stiamo parlando di 900 animali in lattazione. Si determina quindi un nuovo stile di allevamento che realizza le migliori condizioni possibili senza danni ambientali. Benessere animale e per le persone che supervisionano le macchine. Nell'allevamento moderno stanno bene tutti».
Think Milk, gli orizzonti della sostenibilità
«Il consumo di acqua, nell'arco di quattro anni - ha sottolineato Nicola Cesare Baldrighi, presidente della cooperativa Plac Fattorie Cremona - ha fatto registrare un calo del 70% nel più grande dei quattro stabilimenti produttivi grazie a un impianto di concentrazione del siero. Per quanto riguarda il benessere animale il punteggio medio anno segnala +18% rispetto al 2019, mentre sul piano dell'energia gli impianti fotovoltaici e a biogas hanno generato 66,1 milioni di kWh all'anno a fronte di un consumo di 29,7 milioni. Il 53% del packaging risulta inoltre riciclato e riutilizzato. Il latte prodotto ha fatto segnare un +39% sul 2013: in una visione di sostenibilità economica l'utile viene redistribuito. Sostenibili sono le produzioni delle nostre Dop Provolone e Grana Padano, perché rappresentano un sostegno concreto alla comunità e alla cultura di un territorio dove si concentrano materie prime e fasi di lavorazione senza eccessive incidenze di trasporto». Un esempio lampante di sostenibilità a vantaggio della società.
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Alberto Lupini