Mascherine all'aperto addio e fine stato d'emergenza, ma non sarà un “liberi tutti”

Si stanno allentando le restrizioni legate alla pandemia anche se il Governo non sembra intenzionato ad eliminarle in toto: l'obbligo vaccinale per gli over 50 e il Green pass potrebbero rimanere in vigore anche in estate

08 febbraio 2022 | 11:43

Allentamento delle restrizioni, quello sì, ma non di certo un "liberi tutti". Sembra questa la linea intrapresa dal Governo che da un lato toglierà l'obbligo di mascherine all'aperto, riaprirà le discoteche, aumenterà la capienza degli stadi e non rinnoverà lo stato d'emergenza. Dall'altro però vorrebbe confermare, anche nel caso di un andamento positivo della pandemia, alcuni obblighi in vista dell'estate. Nello specifico, dovrebbero rimanere l'obbligo vaccinale per gli over 50 e l'utilizzo del Green pass. 

Covid, nuove regole: diminuiscono le restrizioni

La prima data da segnare sul calendario per quanto riguarda il Covid e le restrizioni a esso legate è l'11 febbraio: a partire da venerdì cadrà infatti l'obbligo di indossare dispositivi di protezione individuale all'aperto, come già confermato nei giorni scorsi dal sottosegretario alla Salute Andrea Costa. La regola non varierà al variare del colore della regione: si potrà camminare all'aperto senza mascherina in zona bianca, gialla, arancione e rossa. Contestualmente riapriranno anche le discoteche, pur con alcune limitazioni. Per quelle al chiuso la capienza sarà al 50%, ci sarà l'obbligo di mascherina e per entrare servirà il Super green pass. Per quelle all'aperto si sale al 75% di capienza e si potrà stare senza mascherina. In questo senso potrebbero esserci a breve novità anche per stadi e palazzetti (attualmente al 50 e al 35%). 

Stato di emergenza, non ci sarà la proroga 

Il secondo orizzonte è poi rappresentato dal 31 marzo, quando arriverà a scadenza lo stato di emergenza, in vigore ormai da gennaio 2020. Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri su questo tema è stato chiaro: «A meno di nuove varianti più letali o di un consistente peggioramento della pandemia, lo stato d'emergenza non verrà prorogato». Si entrerà quindi in una nuova fase della gestione della pandemia. Lo stato d'emergenza garantisce infatti poteri straordinari al Governo e ha permesso in questi mesi critici di agire con urgenza derogando alle norme di legge (pur rispettando i principi generali dell’ordinamento) attraverso il potere di ordinanza, che ha permesso, per esempio, l'emanazione dei Dpcm. Non sarà più così e questo potrebbe portare al ridimensionamento della struttura commissariale guidata dal generale Figliuolo e del Comitato tecnico scientifico. La gestione della campagna vaccinale passerebbe nelle mani della Protezione civile

Obbligo vaccinale e Green pass anche d'estate 

I numeri e l'andamento generale del virus stanno rendendo finalmente l'orizzonte più sereno. Le azioni intraprese dal Governo vanno, come detto, nella direzione di una riapertura e di un ritorno alla normalità. A Roma non sembrano però intenzionati a perseguire la strada del "liberi tutti", come invece accaduto, per esempio, in Gran Bretagna. È infatti ancora tutto da scrivere il futuro di due misure di contenimento della pandemia: l'obbligo vaccinale per gli over 50 e il Green pass. E quindi? Con ogni probabilità resteranno in vigore fino all'estate, indipendentemente dall'andamento della pandemia. Significative in questo senso le parole di Franco Locatelli, coordinatore del Cts, in una dichiarazione rilasciata a La Repubblica: «Per quel che mi riguarda sì, manterrei l’obbligo vaccinale per la fascia oltre i 50 anni anche dopo il 30 di giugno, non vedo la ratio di toglierlo. Allo stesso modo manterrei la premialità associata al Green Pass: ha senso che resti anche oltre quella data». 

Si tratta comunque di restrizioni che "colpiscono" ormai una percentuale ridotta della popolazione italiana. In Italia infatti l'81,8% di chi ha più di 12 anni ha completato il ciclo vaccinale primario e il 59,42% ha già la terza dose

 

 

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Alberto Lupini


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