Masterchef 13, Eleonora Riso sul trionfo: «Ho pianto, poi blackout»

Eleonora è il tredicesimo Masterchef italiano. Sfida avvincente quella della serata finale dello show, che ha premiato la livornese come trionfatrice davanti ai colleghi Antonio e Michela. Ecco le sue prime dichiarazioni ufficiali

01 marzo 2024 | 00:02
di Alessandro Creta

Eleonora Riso, 27 anni, è il tredicesimo Masterchef italiano. La concorrente livornese si è aggiudicata la serata finale dello show di cucina più famoso della tv, battendo in finale i colleghi Antonio e Michela. La attenderà ora l'Alma, la scuola professionale di cucina, oltre a un libro di ricette che porterà la sua firma. Ma cosa è successo nelle ultime due puntate di questa edizione di Masterchef?

Masterchef, cosa è successo nella serata finale

Ai blocchi di partenza della serata finale dello show ci sono Michela, Antonio, Sara ed Eleonora. Prima prova della puntata, riuscire a migliorare ricette che nel corso di questa edizione di Masterchef i protagonisti avevano già presentato, non trovando però la soddisfazione dei giudici. Andreas Caminada, il re della cucina elvetica (3 stelle Michelin e 19 punti Gault Millau) il cui ristorante Schloss Schauenstein nel piccolo comune di Fürstenau, in Svizzera, è l'ospite d'eccezione per questa prima sfida della serata.

Con Eleonora e Antonio tra i migliori, ad aggiudicarsi subito la giacca e un posto in finale è la cameriera toscana, che sale in balconata per assistere dall'alto all'Invention Test che decreterà gli altri due finalisti.

La prova per Antonio, Michela e Sara consiste nel replicare nel modo più accurato possibile tre piatti firmati direttamente da Caminada. A superare il turno sono i primi due, mentre Sara è costretta a dire addio al suo sogno a un passo dal traguardo.

Nella finalissima Antonio, Eleonora e Michela (supportati dai rispettivi parenti, oltre che da tutti i concorrenti di questa edizione dello show) hanno presentato i loro menu ai giudici. Antipasto, primo, secondo e dessert in tre diversi percorsi degustazione fortemente personali e personalizzati dai concorrenti. Alla fine a convincere il trio Barbieri-Cannavacciuolo-Locatelli è stata la proposta (particolarmente orientaleggiante) di Eleonora, portata in trionfo dai compagni di questa avventura durata tre mesi.

Eleonora commenta il successo: «Ecco come ho pensato il menu»

L'indomani la messa in onda della serata finale di Masterchef abbiamo preso parte a una tavola rotonda assieme ad altri giornalisti e, ovviamente, alla diretta interessata che ci ha raccontato qualcosa di più del suo percorso. Ecco le prime dichiarazioni pubbliche e ufficiali del tredicesimo Masterchef italiano, Eleonora Riso, rilasciate nella round table tenutasi nella tarda mattinata di oggi.

Eleonora, che percorso è stato questo di Masterchef?
Una montagna russa, in tutti i sensi. Non c’è stato un secondo uguale all’altro, ma un continuo picco di emozioni differenti una dopo l'altra. È stata un elettrocardiogramma, come ha detto Locatelli. Un delirio. Ma ho capito che il delirio ci sta tutto.

Quale e come è stato il rapporto con i concorrenti oltre la competizione?
Eravamo tutti molto amici. C’era tanto supporto tra di noi nonostante una competizione molto forte e sentita. Però ci siamo sempre sostenuti nei momenti di difficoltà, e in quelli di successo eravamo sempre lì l’uno per l’altro.

Come hai pensato il tuo menu della finale?
Non volevo raccontare me con questo menu, volevo per lo più divertire e stupire che secondo me è la cosa più “ganza” che uno cerca quando mangia qualcosa di nuovo. Il moji, il dolce di origine giapponese che ho proposto, è stata la preparazione attorno al quale ho sviluppato il mio menu, proprio perché quando l’ho mangiato per la prima volta ero impazzita. Un dolce davvero particolare, per la sua consistenza davvero assurda e gommosa. 

Come è stato invece il tuo rapporto con i giudici?
Incredibili, non credevo di trovare tanta umanità da parte loro ma si sono rivelati delle persone fantastiche. Ho avuto questo rapporto incredibile con lo chef Cannavacciuolo, o perlomeno io ho vissuto così il rapporto con lui. Anche solamente gli sguardi che mi lanciava erano carichi di significato. Voleva sempre dirmi qualcosa e io sempre riuscivo a percepire qualcosa da lui. Mi ha aiutato davvero tanto, quando ha detto ai miei genitori “Ve l’ho curata per tre mesi” effettivamente aveva ragione.

Ora il tuo prossimo step quale sarà?
Un progetto c’è. Per adesso seguo il flow di questa vittoria ma comunque ho in cantiere qualcosa. Voglio andare a vivere in campagna e utilizzare quello spazio per fare ciò che mi piace fare: accogliere le persone, far loro da mangiare, coltivare, allevare. Nel mio futuro vedo sicuramente la cucina, ma non solo lei, anche tutto il resto che le ruota attorno per potermi esprimere al meglio. Prima di tutto, però, l'8 marzo uscirà il mio libro di ricette dal titolo "Laboratorio di sapori".

Potessi parlare con l’Eleonora prima delle selezioni, cosa le diresti?
Di ridere di più, soffrire di meno e di credere di più in sé stessa e nei suoi obiettivi.

C’è stato un momento in cui hai pensato: ok posso vincere?
Di base ho avuto poco questo pensiero, non c’ho pensato nemmeno quando me l’hanno detto. Ma una volta c’è stato, quando ho vinto la Mistery Box con Andreas Caminada. In quella sfida lì mi sono detta che l’avrei dovuta assolutamente vincere perché probabilmente dopo mi avrebbero segato le gambe. Lì avendola vinta un pensierino alla vittoria finale ce l’ho avuto.

Quanto è stato difficile mantenere il segreto della tua vittoria?
Sostanzialmente mi sono chiusa in casa per 7 mesi (ride, ndr) e devo ammettere che non mi abbia fatto per niente male. Quando uscivo stavo ben attenta a non dire nulla, e alla fine ce l’ho fatta. 7 mesi di pericolo costante...

Come hai vissuto i momenti intercorsi dalla fine della prova e la proclamazione?
Ho fatto un reset, non esiste memoria di quel lasso di tempo. Ho chiuso il sipario e non mi ricordo nulla di ciò che è successo. Però sicuramente se non mi ricordo nulla vuol dire qualcosa, probabilmente perché ero fuori di me. Ricordo però che subito dopo aver presentato il dolce mi sono lasciata andare e sono scoppiata a piangere. Dopo di che c’è stato il vero black out.

C'è stato un momento del tuo percorso che ricordi con più piacere?
La prova in esterna da Uliassi è stato il momento più alto di tutta questa avventura, proprio per quello che ho sentito. Tutti eravamo molto emozionati di essere lì, molto felici, anche quello è stato bellissimo perché abbiamo condiviso un momento di estrema emozione condivisa. Eravamo tutti sulla stessa lunghezza d'onda e per me cucinare lì è stato quasi come cucinare a casa, ho avuto le stesse sensazioni, ed è stata una svolta nel modo in cui adesso vedo il mio futuro.

© Riproduzione riservata


“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”

Alberto Lupini


Edizioni Contatto Surl | via Piatti 51 24030 Mozzo (BG) | P.IVA 02990040160 | Mail & Credits  -  Policy  -  PARTNER  -  EURO-TOQUES | Reg. Tribunale di Bergamo n. 8 del 25/02/2009 - Roc n. 10548
Italia a Tavola è il principale quotidiano online rivolto al mondo Food Service, Horeca, GDO, F&B Manager, Pizzerie, Pasticcerie, Bar, Ospitalità, Turismo, Benessere e Salute. italiaatavola.net è strettamente integrato
con tutti i mezzi del network: i magazine mensili Italia a Tavola e CHECK-IN, le newsletter quotidiane su Whatsapp e Telegram, le newsletter settimanali rivolte a professionisti ed appassionati, i canali video e la presenza sui principali social (Facebook, X, Youtube, Instagram, Threads, Flipboard, Pinterest, Telegram e Twitch). ©® 2024