«Ombrelloni chiusi»: la minaccia dei balneari in risposta al silenzio del Governo

Le spiagge italiane rischiano di chiudere se il Governo non chiarirà la questione delle concessioni, che scadono a fine 2024. Lo ha dichiarato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari (Sib) , criticando l'inazione dell'esecutivo. Capacchione ha anche annunciato una serie di iniziative di protesta per sensibilizzare l'opinione pubblica e fare pressione sull'esecutivo

19 luglio 2024 | 12:47

Sulle spiagge italiane potrebbe regnare il caos questa estate: i balneari di tutta Italia sono pronti a chiudere gli ombrelloni se il Governo non dovesse fare chiarezza sul futuro delle concessioni. L'allarme arriva dal Sindacato italiano balneari (Sib), che ha definito "inaccettabile" l'inerzia dell'esecutivo di fronte alla scadenza del 31 dicembre 2024, data entro cui le concessioni dovranno essere riassegnate secondo le direttive europee.

I balneari minacciano di chiudere gli ombrelloni se il Governo non si attiva

«Se non avremo certezze dal Governo, chiuderemo gli ombrelloni» è l'avvertimento di Antonio Capacchione, presidente del Sib, che denuncia il rischio di un «caos amministrativo» che potrebbe distruggere un comparto da 30mila aziende e 100mila addetti. «Abbiamo invocato questo provvedimento da mesi, inascoltate - ha precisato Capacchione - persino le nostre richieste di incontro con il presidente del Consiglio».

Il Sib, poi, critica il vuoto legislativo che regna sulla materia e l'assenza di risposte concrete da parte del Governo. «Nel frattempo - spiega Capacchione - gli enti concedenti stanno procedendo a emanare bandi per la riassegnazione delle concessioni, pur in assenza di una regolamentazione nazionale, con conseguente esteso e grave contenzioso in sede giudiziaria». Per questo motivo, il Sib ha deciso di mobilitarsi. «Continueremo la mobilitazione della categoria con una pluralità di iniziative sindacali che si svolgeranno nelle prossime settimane, compresa la chiusura degli ombrelloni in tutt'Italia, qualora si dovesse arrivare alla pausa estiva dei lavori parlamentari senza che sia stato emanato alcun provvedimento» ha ribadito Capacchione.

La minaccia dei balneari al Governo per sensibilizzare l'opinione pubblica

L'obiettivo è quello di sensibilizzare l'opinione pubblica e di fare pressione sul Governo affinché intervenga per scongiurare il caos. «Spiegheremo ai clienti il ruolo e la funzione della balneazione attrezzata italiana, frutto di professionalità ed esperienza - ha aggiunto Capacchione. Chiariremo, poi, che, con una errata applicazione della Bolkestein, non solo non ci saranno più spiagge libere, ma, soprattutto, non si verificheranno riduzioni di tariffe, piuttosto l'esatto contrario, come già avvenuto in quelle località dove si è provveduto con le gare».

La protesta dei balneari è sostenuta anche da altre sigle sindacali del settore. «Stiamo operando insieme per il più ampio coinvolgimento della categoria in questa oramai inevitabile azione sindacale di sensibilizzazione dell'opinione pubblica e di protesta nei confronti del Governo al fine di evitare una errata applicazione della Direttiva Bolkestein» ha concluso Capacchione.

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Alberto Lupini


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