Prezzi folli al Crazy Pizza? Briatore: «Mai visto poveri creare posti di lavoro»

Dopo le nuove critiche sui prezzi delle pizze nel suo ristorante Crazy Pizza e i danni al suo beach club Twiga a Forte dei Marmi, Briatore ha lanciato delle risposte forti in un'intervista pubblicata su Instagram

06 luglio 2023 | 12:20

Flavio Briatore, noto imprenditore italiano e ex manager del team di Formula 1, è nuovamente al centro dell'attenzione per le sue dichiarazioni forti e, forse, un po' esagerate. In seguito alle recenti polemiche riguardanti i prezzi elevati delle pizze nel suo ristorante, Crazy Pizza, e alle critiche pubbliche per i danni causati dal maltempo al suo beach club di Forte dei Marmi, Twiga, di cui è co-proprietario insieme alla parlamentare, Daniela Santanchè, di Fratelli d'Italia, Briatore ha deciso di esprimere la sua frustrazione tramite il suo profilo Instagram. Rivolgendosi a un gruppo di manifestanti che si erano radunati vicino al suo beach club a Versilia, Briatore ha espresso il suo disappunto dichiarando: «Non hanno capito che chi crea ricchezza sono le aziende, gli investimenti. Io non ho mai visto un povero creare posti di lavoro. E invece loro si concentrano sui ricchi... Ma cosa significa essere ricchi? Significa investire».

Briatore e le polemiche per Crazy Pizza: «Chi è un vero ricco? Uno che investe sempre»

E poi continua: «Un ricco non è qualcuno che trascorre il tempo in barca ai Caraibi. Un vero ricco investe sempre. Continua sempre. Noi siamo partiti con un fatturato di 10 milioni di euro, ora generiamo 140 milioni di euro di ricavi con 1500 dipendenti - clicca qui per leggere i numeri del Gruppo Majestas, società leader nel settore della ristorazione, hospitality e intrattenimento di lusso di Briatore e del socio in affari Francesco Costa. Invece di essere grati, ti danno solo fastidio. C'è una rabbia sociale enorme».

Briatore ha, infine, raccontato che di recente un gruppo di manifestanti ha protestato proprio davanti al suo beach club di Versilia. «Non li ho davvero capiti. Abbiamo persino bloccato i nostri dipendenti per evitare che fossero malmenati. La polizia è dovuta intervenire. Ma perché? Se c'è un'azienda che offre lavoro a 180 persone, paga i contributi, non pratica il lavoro nero, perché non protestano invece contro coloro che sfruttano e non pagano le tasse?» ha concluso l'imprenditore in un'intervista realizzata da MediaWebChannel.it per celebrare i 60 anni dalla nascita della Costa Smeralda.

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Alberto Lupini


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