Promuovere cibo sano mangiando junk food: l'ipocrisia di Donald Trump
Trump nomina Kennedy Jr. alla Salute per promuovere un'alimentazione sana e combattere il junk food, ma intanto i due appaiono in foto in cui mangiano cheeseburger e patatine fritte
«Noi siamo ciò che mangiamo», disse Feuerbach nel XIX secolo. A onore del vero, senza nulla togliere al filosofo tedesco, già i nostri padri dissero ciò non due secoli fa, ma circa due millenni fa: «Homo est quod est». Quindi, se è vero, ed è certo che è vero, che noi siamo ciò che mangiamo, e allora, apoditticamente, è anche vero che fummo ciò che mangiammo (pensiamo alla rivoluzione della cottura dei cibi) ed è anche vero che saremo ciò che mangeremo. «Siamo ciò che mangiamo» oggi investe anche altri importanti temi: la questione ambientalista e le scelte consumistiche, la ricerca tecnologica e la sostenibilità. Tutto ciò posto in premessa, fossimo negli Stati Uniti ci preoccuperemmo circa la nostra salute e soprattutto quella delle giovani generazioni (e quindi, in definitiva, sul nostro “essere” e sul nostro “benessere”) a fronte dei comportamenti pubblici ed ostentati del presidente eletto e dei suoi collaboratori. Donald Trump, suo figlio Donald Trump Jr., Elon Musk, e Robert Kennedy Jr. sono stati fotografati più volte pranzo o a cena insieme. Il menu, quando a tavola c'è il past president e adesso anche presidente eletto (si insedierà a gennaio 2025) degli Usa, è pressoché obbligato: fast food.
La “dieta americana” di Trump: junk food e ipocrisia politica
Fast food che sovente, e quasi mai a torno, è anche sinonimo di “junk food”, cibo spazzatura. La foto, pubblicata sui social da Donald Trump Jr., palesa quanto è stato consumato dai famosi, potenti commensali: cheeseburger di McDonald's, Coca-Cola, patatine, bibite e pollo fritto. Nulla di strano: queste scelte sono compiute ogni giorno da decine di milioni di statunitensi nelle loro consumazioni fuori casa o take away o delivery. C'è da aggiungere che Robert Kennedy Jr. (qui, ahinoi, il "Qualis pater, talis filius", non funziona proprio) è stato nominato da Trump come segretario alla Salute. E Kennedy Jr. nel fare cenno al suo programma ha posto enfasi sull'impegno che vorrà profondere a ché i suoi connazionali si alimentino mangiando cibi sani piuttosto che junk food. Quel junk food che a lungo andare diventa un fattore di rilievo nel deterioramento delle condizioni di salute della popolazione.
Inequivocabili, alte e nobili, le parole del presidente eletto spese per annunciato il conferimento dell'incarico a Kennedy: «La sicurezza e la salute di tutti gli americani sono l'elemento più importante per qualsiasi amministrazione e il Dipartimento della salute svolgerà un ruolo importante per contribuire a garantire che tutti siano protetti da sostanze chimiche nocive, inquinanti, pesticidi, prodotti farmaceutici e additivi alimentari che hanno contribuito alla devastante crisi sanitaria in questo Paese». Quindi, a giudicare dalla foto cosa dobbiamo pensare? Ricorriamo al sotterfugio secondo cui chi predica dice (o lascia intendere): «Fate ciò che dico, ma non fate ciò che faccio». Sembra proprio che questo sia il caso.
Gli Stati Uniti dagli orti a scuola di Obama al fast food di Trump
Ben diverso, e parliamo di tre lustri fa, l'agire (non il concionare, ma l'agire!) della first lady Michelle Obama allorquando lanciò la campagna “Let's move”, per diffondere negli Stati Uniti i principi di una sana e corretta alimentazione. Furono attivati programmi per sensibilizzare i bambini e le famiglie insegnando loro a produrre frutta e verdura di stagione e a mangiare in modo più equilibrato e salutare. A quell'epoca nelle scuole statunitensi sorsero moltissimi orti a scopo didattico. L'orto mediaticamente più importante fu quello amorevolmente e diligentemente curato e coltivato proprio da Michelle nei giardini della Casa Bianca. Altri tempi, va detto.
E però, in conclusione, torniamo al pensiero di Feuerbach ed alla sua declinazione anche al tempo futuro: siamo ciò che mangiamo e saremo ciò che mangeremo. A quanto pare, allora per le giovani generazioni Usa si mette male e la cosa ci cruccia. Ma, attenzione, avendo importato dagli States non solo il chewing-gum e il boogie woogie, ma anche i fast food e con esso sovente il junk food (e anche Halloween) non è che possiamo stare proprio tranquilli. Ah, se solo sia noi che gli statunitensi ci ricordassimo che la Dieta mediterranea è nostra e che a scoprirla fu un medico statunitense, vivremmo tutti, statunitensi e italiani, molto meglio.
© Riproduzione riservata
• Iscriviti alle newsletter settimanali via mail |
• Abbonati alla rivista cartacea Italia a Tavola |
• Iscriviti alla newsletter su WhatsApp |
• Ricevi le principali news su Telegram |
“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”
Alberto Lupini