St. Moritz, perla dell’Engadina Meta di sciatori, artisti e buongustai

16 febbraio 2017 | 10:51
di Giovanni Berera
Fino a domenica 19 febbraio i riflettori del circo bianco saranno puntati sulla scintillante perla dell’Engadina, che per la quinta volta ospita i Campionati del mondo di sci alpino. Dopo le storiche edizioni del 1934, 1948, 1974 e 2003, la competizione è tornata nella spettacolare cornice di St. Moritz, in Svizzera, che in due settimane (dal 6 al 19 febbraio) ospita 600 atleti, provenienti da 70 Paesi, che si stanno misurando in sei diverse discipline: discesa libera, slalom gigante, super-G, slalom, super combinata e team event. Ad oggi, quindi, la stazione sciistica engadinese è la località che ha ospitato il maggior numero di edizioni dei Campionati mondiali di sci alpino, a riprova del fatto che St. Moritz è una delle principali località di riferimento per gli sport invernali. E il tutto esaurito di questi giorni degli alberghi della valle ne è la conferma.



Sono passati più di 150 anni da quando Johannes Badrutt, proprietario della pensione Faller di St. Moritz (oggi il pentastellato Kulm Hotel) diede avvio al turismo invernale in Alta Engadina. Era il 1864 e la montagna era una destinazione turistica solo estiva. St. Moritz non faceva allora eccezione. Nel mese di settembre, al termine della stagione, Badrutt lanciò ai suoi ospiti l’ardita proposta di trascorrere anche il periodo invernale in Engadina. Per incentivare i suoi ospiti, l’albergatore promise l’alloggio gratuito e il rimborso delle spese di viaggio, nel caso non si fossero divertiti e non avesse trovato il clima mite e soleggiato che aveva loro promesso e che ben conosceva. Gli ospiti di Badrutt arrivarono a Natale e ripartirono solo a Pasqua. Praticamente il turismo invernale fu inaugurato da un “soddisfatti o rimborsati” ante litteram.


Kulm Hotel

Da allora “l’aria elettrica” (così la definiva Eugenio Montale) e la luminosa bellezza dell’Alta Engadina esercitano un fascino immutato per gli amanti della montagna, che possono sciare in quattro comprensori: Corviglia/Piz Nair, Corvatsch, Diavolezza e Zuoz. Senza dimenticare le stazioni sciistiche minori di Maloja/Aela, Pontresina/Languard, Samedan/Survih, La Punt/Müsella e S-chanf/Bügls, che offrono gli scenari ideali per le prime esperienze su sci e snowboard. I 350 km di piste riescono a soddisfare le esigenze di principianti e professionisti, che si possono muovere su 58 impianti di risalita (7 funivie, 3 funicolari, 1 cabinovia, 21 seggiovie e 26 skilift, di cui 8 per principianti).



L’Alta Engadina è, inoltre, la meta perfetta per gli amanti dello sci di fondo, che possono percorrere i 220 km dell’ampia rete di tracciati che mettono in comunicazione tutti i paesi della valle da Maloja a Zernez, seguendo il fiume Inn, attraversando incantevoli laghi ghiacciati, pittoresche valli laterali e fitti boschi innevati (incantevole è il bosco di Staz, tra Sankt Moritz, Celerina e Pontresina). Il grande evento per i fondisti è la Engadin Skimaraton - Maloja/S-chanf, la tradizionale gara che copre la classica distanza della maratona. Giunta alla sua 49ª edizione, quest’anno si disputerà domenica 12 marzo.



Ma l’Engadina non è solo sci nordico. A rendere unico questo altopiano lacustre a quasi 2.000 metri di altitudine, oltre alla natura maestosa che lo circonda, è l’altissima qualità della sua proposta turistica, capace di soddisfare ogni esigenza. Chi ama il divertimento, la vita sociale e lo shopping trova in St. Moritz la destinazione ideale per le sue vacanze; chi preferisce rilassarsi al riparo dal clamore della mondanità, in luoghi tranquilli, dove è ancora viva la tradizione romancia, sceglie Sils, Zuoz o Pontresina, storico paese engadinese scenograficamente incastonato tra il Bernina, il Palü, il Roseg e il Languard.



Tra le novità di questo luogo di quiete e di incanto c’è la riapertura dell’Hotel Schloss Pontresina Family & Spa, primo mountain resort dell’italiana Jsh Hotels Collection. La struttura è un affascinante castello dall’aspetto maestoso, edificato nel 1908 da Karl Koller, l’architetto che negli anni sfavillanti della Belle Époque progettò gli alberghi che tuttora sono simboli dell’eccellenza dell’accoglienza engadinese: l’Hotel Waldhaus di Sils (1908), il Grand Hotel (1905, bruciato nel 1943) e il Suvretta House (1912) di St. Moritz, suo capolavoro.



Stile, raffinatezza e estrema qualità connotano non solo gli hotel, ma anche i ristoranti della valle. Tre le mete gourmand da non perdere: il ristorante Talvo, dove lo chef Martin Dalsass accoglie i suoi ospiti in un antico fienile del 1658; il ristorante Da Vittorio St. Moritz al Carlton Hotel, dove si respirano lo stile e i sapori unici dei tristellati fratelli Cerea, e infine il ristorante Cà d’Oro al Kempinski Grand Hotel des Bains, dove Matthias Schmidberger propone piatti essenziali e di pregiata eleganza.


Martin Dalsass, Bobo e Chicco Cerea, Matthias Schmidberger

I territori dell’Alta Engadina hanno, inoltre, esercitato un grande fascino su grandi letterati e uomini di cultura di tutta Europa. Celebre è il rapporto privilegiato che Friedrich Nietzsche aveva con Sils, un angolo di cielo incastonato tra il lago omonimo e quello di Silvaplana. Ma l’elenco di chi ha subito il fascino di questa terra bagnata di luce è molto più fitto: lo scrittore Marcel Proust, il poeta Eugenio Montale, i compositori Robert Schumann e Richard Strauss, gli artisti Max Ernst e Giovanni Segantini, che visse a Maloja e che morì, a soli 41 anni, sullo Schafberg, uno dei monti che dominano Pontresina, il 28 settembre del 1899, colto, mentre stava dipingendo, da un letale attacco di peritonite.



A testimoniare il profondo legame tra questo territorio e il pittore divisionista resta oggi il piccolo ma splendido Museo Segantini di St. Moritz, dove si può contemplare il monumentale trittico “La vita, la natura, la morte”, opera che, nel suo progetto iniziale, doveva rappresentare l’Engadina all’Esposizione Universale di Parigi (1900). Questa sola opera merita la visita al museo, che espone una collezione più ampia di opere di Segantini. Per gli appassionati di musei le mete non mancano: a Pontresina il Museo Alpino offre uno spaccato della vita, delle tradizioni e della cultura engadinesi, mentre a Samedan la Chesa Planta è una casa patrizia del 1595 perfettamente conservata, che ospita al suo interno anche la Biblioteca Retoromancia e l’Archivio Culturale dell’Alta Engadina. Curioso è anche il Caferama di Zuoz, un museo dedicato al caffè, ospitato nella torrefazione più alta d’Europa, gestita da tre generazioni dalla famiglia Badilatti.



Gli amanti dell’arte contemporanea hanno tempo fino al 15 marzo per ammirare l’installazione itinerante “The sky over nine columns” che Heinz Mack, il maggior esponente dell’Arte Cinetica, ha collocato sulle rive del lago di St. Moritz (di fronte all’Hotel Meierei). Nove colonne di oltre sette metri di altezza ricoperte da più di 850mila tessere di mosaico ricoperte di foglia d’oro 24 carati che riflettono la luce e si specchiano nelle acque del lago. L’intensità unica della luce della valle fa risplendere così intensamente le colonne fino a farle dissolvere nella luce stessa e facendo loro perdere la consistenza materiale. Un vero spettacolo per gli occhi nella già luccicante Engadina.

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Alberto Lupini


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