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Pejo Plastic Free, fase due: in inverno l'80% degli hotel dirà addio alla plastica

Lanciata due anni fa, l'iniziativa è sopravvissuta al Covid e ora punta ad allargare il raggio di azione oltre rifugi e impianti di risalita. Obiettivo: coinvolgere le strutture della valle su un preciso disciplinare

 
05 agosto 2021 | 16:10

Pejo Plastic Free, fase due: in inverno l'80% degli hotel dirà addio alla plastica

Lanciata due anni fa, l'iniziativa è sopravvissuta al Covid e ora punta ad allargare il raggio di azione oltre rifugi e impianti di risalita. Obiettivo: coinvolgere le strutture della valle su un preciso disciplinare

05 agosto 2021 | 16:10
 

Dopo i rifugi tocca agli hotel e alle strutture ricettive. Il Covid non ha fermato il progetto Pejo Plastic Free che ora si prepara ad attivare la fase due del progetto di eliminare gradualmente la plastica dal proprio territorio. Lanciata a novembre 2019, l'iniziativa aveva fatto il giro del mondo dal momento che nessun comprensorio sciistico in precedenza si era posto obiettivi così ambiziosi. Dal prossimo inverno, infatti, l'80% degli alberghi, residence e case vacanze saranno "plastic free zone", ossia: stop all'utilizzo di prodotti in plastica monouso, -50% per gli altri tipi di plastiche, sostituzione con prodotti riutilizzabili e packaging compostabili.

La campagna Pejo Plastic Free è partita a novembre 2019 Pejo Plastic Free, fase due: in inverno l'80% degli hotel dirà addio alla plastica

La campagna Pejo Plastic Free è partita a novembre 2019

 

Nel 2019 coinvolte le strutture della skiarea Pejo3000

Il progetto ha già fatto il primo passo due anni fa coinvolgendo la società impianti, la scuola di sci e i rifugi della skiarea Pejo3000 (gioiellino nella trentina Val di Sole, incastonato all'interno del Parco Nazionale dello Stelvio) e aveva portato all’eliminazione di bottiglie d’acqua e bibite in plastica, stoviglie monouso, cannucce e bustine di ketchup e maionese. Contestualmente era stata lanciata una originale campagna informativa rivolta agli sciatori per coinvolgerli nell’iniziativa, favorendo la limitazione dell’uso della plastica nelle loro azioni e a riportare i propri rifiuti a valle invece di disperderli in quota.

Nonostante il brusco (e inatteso) stop causato dal lockdown, in poco tempo l’iniziativa stava già producendo frutti importanti: in appena 4 mesi di progetto, è stata risparmiata una tonnellata di plastica, pari a 6000 chili di Co2 non emessa. Una quantità che, per essere assorbita, avrebbe richiesto l’azione di 400 alberi per un anno intero. «Quei risultati - ha spiegato Fabio Sacco, direttore dell’Azienda per il Turismo della Val di Sole, capofila del progetto - hanno aperto gli occhi a molti e ci hanno aiutato a comprendere quanto ognuno di noi può fare la differenza nella strada per ridurre l’impatto del settore turistico».

Gioca e Parti

 

Scatta la fase due

Ecco perché, nonostante il lockdown e un anno estremamente difficile per gli operatori turistici in Val di Pejo non si sono dati per vinti. E hanno comunque lavorato per avviare la fase due del progetto Pejo Plastic Free. Protagoniste, in questo caso, le strutture ricettive della valle. Più precisamente: 20 tra hotel e residence, due affittacamere, una casa vacanze e un campeggio. Tutte, nessuna esclusa, sono state coinvolte nel progetto. «Siamo quindi fiduciosi che, da qui a pochi mesi, i turisti che sceglieranno la Val di Pejo per le proprie vacanze saranno sicuri di alloggiare in ‘plastic free zone’ contribuendo così a ridurre il consumo di plastica», ha affermato Sacco.

 

 

Le regole per fregiarsi del marchio Plastic Free Zone

Per poter ottenere il marchio “Plastic Free Zone” le strutture ricettive hanno dovuto sottoscrivere un preciso elenco di impegni, predisposto con l’ausilio della società di consulenza Territori Sostenibili, nel rispetto delle regole definite dagli standard internazionali Iso: definire un Piano di azioni e di miglioramento con il supporto dell’Apt Val di Sole e del gruppo di lavoro, prediligere l’uso, ove possibile, di oggetti riutilizzabili, eliminare il monouso, sostituendo la plastica con materiali biodegradabili e compostabili, smaltibili con la raccolta dell’organico; sensibilizzare i propri ospiti sulla diminuzione dell’uso della plastica, sulla corretta gestione dei rifiuti, smaltimento e prevenzione della dispersione nell’ambiente durante il loro soggiorno.

Tutte queste azioni devono essere attuate entro un preciso lasso di tempo: «In particolare - ha spiegato Sacco - al momento della sottoscrizione del protocollo le strutture aderenti devono eliminare piatti, posate, bicchieri e cannucce monouso in plastica. Devono inoltre ridurre del 50% (in peso o in numero di pezzi) gli altri prodotti in plastica, sostituendo inoltre il packaging con materiali compostabili. Tale quota dovrà poi essere ridotta di un ulteriore 20% entro il secondo anno. Dal terzo anno, è previsto di mantenere i livelli e una nuova verifica del piano».

A tutto questo si aggiunge l’impegno a formare rapidamente il proprio personale interno (entro 30 giorni dalla firma dell’accordo) e a rendicontare periodicamente il proprio operato attraverso incontri specializzati a cadenza almeno annuale, partecipando inoltre agli incontri di formazione che saranno organizzati dall’Apt Val di Sole.


 

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