Era un semplice pub di Mondello, la famosa borgata marittima di Palermo, quando Patrizia Di Benedetto e Antonio Barraco rilevarono l’esercizio che poi sarebbe diventato Bye Bye Blues, il noto e apprezzato ristorante, tanto da arrivare ad ottenere la stella Michelin. Eravamo nel 1990 e Patrizia cominciò a dedicarsi alla cucina, da autodidatta che però aveva capito che doveva imparare da coloro che il successo gastronomico l’avevano già ottenuto.
La sala del Bye Bye Blues
Si effettuano così degli stage in Francia, Spagna e specialmente a Los Angeles al ristorante Valentino di Piero Selvaggio, tra i più noti negli Usa, che non insegnò soltanto a maneggiare le padelle ma soprattutto a saper essere bravo imprenditore della ristorazione. Gli anni ’90 furono gli anni d’oro di Slow Food a Palermo, grazie a degli illuminati fiduciari che videro subito in Patrizia, in cucina, e nel marito Antonio, sommelier e in sala, le iniziali caratteristiche da osteria dell’associazione, oltre le promettenti capacità che ne fecero in seguito del Bye Bye Blues uno dei pochi ristoranti cittadini, di allora, di rilievo.
Un'esperienza gourmet alla siciliana: gusti tradizionali reinventati da Patrizia Di Benedetto
La cucina di Patrizia si basa su ottime materie prime mediterranee, si rivolge alla tradizione, che in Sicilia è ridondante, ma puntando sull’innovazione. La chef la definisce “femminile, intendendo come femminile una cucina fatta d’istinto, di sentimento, di creatività.” Ormai da anni i fornitori sono gli stessi, la maggior parte dei vegetali proviene da orti a meno di un km. Tutto è home made, specialmente i dolci che sono la vera passione competente della titolare che nel 1997 fu premiata da L’Espresso come miglior pasticceria da ristorazione.
Patrizia Di Benedetto, chef del Bye Bye Blues
In carta, secondo le stagioni, e qualcuno sempre, trovate piatti moderatamente gourmet, con i piedi piantati nei buonissimi prodotti siciliani interpretati con estro moderato e abbinamenti che rispecchiano i gusti originali, ma in chiave più moderna.
Bye Bye Blues: la cucina innovativa che ha conquistato una stella Michelin
La capacità imprenditoriale l’ha messo a frutto aprendo con soci del posto una dessert bakery a Taiwan nel 2019 e un ristorante italiano, sempre Bye Bye Blues, in pieno centro a Tokyo da pochi mesi dove periodicamente si reca specie per ogni cambio di menu e dove ha portato molti piatti palermitani aggiungendo materie prime giapponesi. Il contatto col Giappone è venuto facile anche perché lo storico sous-chef da venti anni è Yukihiko Matsugama di Fukuoka che nonostante sia ormai un palermitano adottato non ha perso l’innata gentilezza e la discrezione dei suoi connazionali.
Con queste referenze nel 2010 ottenere la stella Michelin è stato naturale, prima stella a Palermo dopo tanti anni, prima stella ad una cuoca siciliana. Purtroppo nel 2020 è stata tolta, sicuramente per vicende che con l’offerta del ristorante c’entrano niente. Il menu è in formato 5 x 4 cioè 5 portate per le 4 categorie e per ognuna il prezzo medio è 22 euro, mentre il dessert è 12 euro. Due i menu degustazione da 6 o 7 portate.
Bye Bye Blues: dove la passione per il cibo si trasforma in un'esperienza magica
La nostra cena inizia con un benvenuto composto da uno sfincionello, un’arancinetta ai crostacei e un boccone di pesce e cipolla all’agrodolce, una buona accoglienza. Come antipasto viene servito un carpaccio di gamberi rossi, calamari, patate e fagiolini a vapore e maionese di bottarga, ottimo piatto dove il gusto dei molluschi è presentato con originalità. Si prosegue poi con il primo: Cavatelli neri in salsa di mare, emulsione di ricci e olio al basilico. La pasta fresca è impastata con il nero di seppia, inoltre gamberi rossi, calamari ed emulsione di ricci e olio evo, intensi il profumo e il gusto del mare che i ricci donano, perfette le consistenze per un piatto imperdibile, in genere sempre in carta. La cena continua poi con la degustazione del secondo: Ricciola in crosta di olive nere e pesto trapanese, altro intenso sapore portato dalle olive che ben si sposano con il pesto alla trapanese, pomodoro, mandorle, basilico, aglio, olio.
Dopo un pre dessert il Dolce: Declinazioni di cioccolato, nove tipologie diverse che sottolineano l’abilità di Patrizia nel maneggiare il cacao, con differenti temperature dal caldo al gelato, buonissimo con un solo problema, non si sa quale pezzo lasciare per ultimo. A questo punto abbiamo deciso di gustare un altro dessert: Torta di limone e mandorle, gelato alla vaniglia, crème brulée e salsa inglese, torta senza frumento, buona anche per i celiaci, fatta con marmellata di limoni e farina di mandorle, profumatissima. Eccellente la cantina, oltre 600 referenze da tutto il mondo, professionale il servizio, 35 i coperti, aperto pranzo e cena, chiuso lunedì.
La cantina del Bye Bye Blues
Dei prezzi abbiamo accennato, sottolineiamo che da Bye Bye Blues si ha un trattamento da stellato con prezzi anche inferiori ai buoni ristoranti che si possono trovare a Mondello e in città. Insomma da provare, magari per tornarci.
Bye Bye Blues
Via del Garofalo 23 - Mondello (Pa)
Tel 091 6841415 - 335 425702