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A Roma c'è Don Pasquale, il ristorante con dentro un hotel!

Il ristorante Don Pasquale con l'annesso albergo Maalot, appena aperto nel rione Trevi, è fedele al lustro del suo edificio che per nove anni è stato la casa di Gaetano Donizetti. Perfetto per i viaggiatori anticonformisti

di Mariella Morosi
 
19 febbraio 2022 | 08:30

A Roma c'è Don Pasquale, il ristorante con dentro un hotel!

Il ristorante Don Pasquale con l'annesso albergo Maalot, appena aperto nel rione Trevi, è fedele al lustro del suo edificio che per nove anni è stato la casa di Gaetano Donizetti. Perfetto per i viaggiatori anticonformisti

di Mariella Morosi
19 febbraio 2022 | 08:30
 

È una rappresentazione teatrale "rivisitata" quella che offre il ristorante Don Pasquale con l'annesso albergo Maalot, appena aperto nel rione Trevi, fedele al lustro del suo edificio che per nove anni è stato la casa di Gaetano Donizetti. Siamo in via delle Muratte 78, nel cuore del teatre district capitolino e appena dietro alla Fontana di Trevi. Una curiosità: questa strada di accesso al monumento simbolo di Roma ha il primato di essere la più percorsa d'Europa.

La lounge con quadreria FINIRE A Roma Don Pasquale, il ristorante con dentro un hotel!

La lounge con quadreria


Stanze dedicate a Donizetti e Don Pasquale

Oltre a una proposta gastronomica di livello, al grande compositore bergamasco e al Don Pasquale, una tra le migliori produzioni musicali, sono dedicate 30 stanze e suites, articolate su 4 piani con una superficie di tremila metri quadrati. A comporre l'arredo sono pezzi unici di vari stili, dal coloniale inglese all'impero fino al deco, ben assemblati dall'architetto Roberto Antobenedetto di Rpm Proget, che pur con molte incursioni progettuali contemporanee ha voluto mantenere l'heritage del luogo.

Suite Donizetti FINIRE A Roma Don Pasquale, il ristorante con dentro un hotel!

Suite Donizetti


Ristorante con albergo

Si tratta di un ristorante con albergo, piuttosto che il contrario come sempre capita e gli ospiti dell’hotel, per raggiungere le camere, fanno l’accettazione nella reception collegata a vista con la sala centrale, dove possono sostare per un drink o un assaggio a qualsiasi ora. L'atmosfera e l'arredo, a tratti scenografico e i decori a tinte forti invitano a entrare in scena, in una performance teatrale semiseria e sorprendente. Tanti i dipinti a soggetto ironico e provocatorio disposti fittamente fino al soffitto: c'è un irriverente Napoleone a cavallo ma su una giostra per bambini, una Maria Antonietta che si gusta un gelato, incurante del suo destino e una dama con un'aragosta per cappello. “Almost Classic” è appunto, il nome della serie di dipinti firmata Stanley Gonczanski. Non a caso il nome del ristorante è quello del titolo dell'opera buffa dal tono giocoso e con tanti riferimenti alla Commedia dell'Arte, che Donizetti compose nel 1842.


Per un pubblico giovane e divertente

È fortemente eclettica l'anima del Maalot che appartiene alla Small Luxury Hotels Of The World così come il Vilòn Roma di Via dell'Arancio, e si propone di conquistare un pubblico giovane, tutt'altro che serioso e incline al coinvolgimento in una messa in scena arbitraria, senza la trama coerente di una storia.

 


Il menu come un programma d’opera

Anche il ristorante promette divertimento e gusto, con un menu firmato dall'executive chef Domenico Boschi. Se alcuni angoli somigliano a palchi di teatro articolati su più livelli, anche il menu è disegnato come un programma d'opera, a cominciare dal Prologo con i suoi antipasti, seguito da due atti più l'intermezzo con una scelta di insalate e un dolce epilogo - i dessert - prima della chiusura del sipario. Menzionati perfino i "cambi di scena", quella piccola sezione di menu nel menu con grandi classici d'hotel e d'Oltreoceano, come il celebre l'Avocado toast.


Formula easy

La formula è easy, si può godere anche solo di una breve sosta nella veranda vetrata o nella Cocktail room, sorseggiando un drink o un calice di bollicine, oppure bere un caffè, fare colazione, fermarsi a pranzo o per il tea time del pomeriggio e tirare fino a cena o al dopocena. Ogni ambiente è destinato all'ospitalità e nella lounge dominata dall'alto da un lucernario e da un gigantesco lampadario a bracci, i coperti sono 60 con tavoli retro di maioliche portoghesi con disegni di pizzi e trine e poltroncine di bambù verniciate di nero. A terra un parquet di rovere in una calda tonalità miele.


Cucina mediterranea con twist orientale

Il cuoco, ex Dulcamara di Ponte Milvio, ha accettato di essere coinvolto in un gioco gastronomico solo apparente perché anche un solo piatto o una serie di piccoli assaggi ne dimostrano la solida formazione e l'esperienza. Per questa nuova sfida propone una cucina mediterranea che si esprime in parallelo con sapori e profumi orientali, è attratto dall'inedito ma sempre i suoi slanci creativi sono ancorati alla tradizione e alla chiarezza dei sapori, espressi con solida tecnica. E non potrebbe essere altrimenti date le sue origini amatriciane. I suoi Bombolotti alla carbonara sono subito diventati un must così come i classici Tonnarelli cacio e pepe e lo Spaghettone alla Matriciana. Rischiestissimo anche il Baccalà fritto con chips di carciofo all a giudia e il Pollo alla cacciatora.

Il cuoco predilige le marinature e la bassa temperatura per valorizzare i sapori e le consistenze e ama declinare la sua fantasia in piccole porzioni o tapas, in varianti giornaliere, da servire al tavolo in totale convivialità e con la formula all day dining. Così si possono gustare i supplì, i burger alla cicorietta e anche un buon assortimento di club sandwich e tanti altri piatti da bistrot contemporaneo. Molte e pregiate sono le proposte di vino al calice e alla carta, con riferimenti regionali e non manca una selezione di champagne.

 


Tante le idee originali e controcorrenti

Disinvolta anche la mise en place: tutto arrivato al tavolo su padellini e tegami con manici di ottone vecchio stile o su plateau da condividere. Domina la sala un lucernario art deco e il punto luce è un grande lampadario a bracci largo due metri e alto altrettanto.

Le stanze sono tutte una diversa dall'altra ma ad unirle è il simbolo del cappello, forse in riferimento al gesto di toglierselo quasi si torna finalmente a casa, ed è riprodotto anche sulle chiavi, vere chiavi che sostituiscono le anonime carte elettroniche. E tante altre sono le idee originali che non temono di rompere gli schemi del concetto di lusso a 5 stelle, con ampi bagni in marmo, cabine-don Pasquale armadio e, al piano sotterraneo, una palestra e un'area fitness.


Punto di riferimento dei romani anticonformisti

L'obiettivo è quello di invitare il pubblico romano alla vita in albergo, un posto per un relax domestico fuori di casa con molte concessioni al divertimento e al gusto, anche con una soundtrack con una play list che mixa grandi classici a hit più audaci dal sapore rock. «Il Maalot Roma e il suo ristorante Don Pasquale - dice il general manager Edoardo Officioso- si propone di diventare, nel cuore della Roma più autentica, il punto di riferimento per una clientela anticonformista, amante del bello e della buona cucina. I nostri ospiti saranno avvolti da un’atmosfera vibrante fatta di colori, di arte, di gusto e da un servizio attento, amichevole ma discreto».

Un format, questo, che ha tutte le premesse di successo e che sarà presto replicato in altri due «ristoranti con dentro un hotel», in via dell'Umiltà e in palazzo settecentesco di Via del Corso, secondo quanto assicurato da Claudio Ceccherelli, Ceo della Shedir Collection che oltre al Vilòn Roma comprende il Capri Tiberio Palace.


Maalot Roma - Don Pasquale - Small Luxury Hotels Of The World
Via delle Muratte 78 - 00187 Roma
Tel 06 878087
hotelmaalot.com

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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