Friuli, dai colli orientali fino a Trieste fra vigneti e accoglienza
Un viaggio di tre giorni che parte da San Daniele, passa dalle colline vitate dei Colli Orientali per arrivare fino a Trieste, alla scoperta di sapori, profumi e cultura di una splendida terra di confine
Già perché il Friuli Venezia Giulia è prima di tutto una terra di confine, da sempre, e proprio da questa sua peculiarità nascono tante delle caratteristiche che ne fanno una meta tutta da scoprire. Una meta fatta di tradizioni, storia, sapori e lingue che si intrecciano da tempi remoti, creano commistioni e danno vita ad un territorio che esporta eccellenze nel mondo, e un territorio tutto da scoprire.
Un viaggio alla scoperta di alcune delle realtà più interessanti della regione, seguendo un itinerario che parte dalle colline a est del fiume Tagliamento, prosegue passando da Cividale del Friuli, le valli del Natisone e del Torre, il confine con la Slovenia, il Carso e arriva fino a Trieste.
Primo giorno: San Daniele del Friuli
Il nostro viaggio parte da qui, da quella che è considerata una delle capitali del prosciutto in Italia. Un comune di poco meno di 8mila abitanti, posto su un colle a 252 m slm che domina la pianura circostante e si trova a metà strada tra le Prealpi Carniche e il mare Adriatico. L’orografia della zona e la sua origine morenica definiscono una particolare conformazione del suolo che ha una forte capacità igroscopica e, conseguentemente, una funzione permanente di drenaggio dell’umidità. Questo effetto interagisce con le brezze che, lungo l’alveo del fiume Tagliamento, risalgono calde dall'Adriatico, raffreddandosi via via ed incontrandosi direttamente con quelle più fredde discendenti dalle Alpi sempre lungo il corso del fiume Tagliamento. Quello che ne risulta è un microclima costante ed originale caratterizzato da una garbata ventilazione permanente e da una umidità “controllata”.
E sono proprio queste caratteristiche climatiche uno dei motivi principali per cui il Prosciutto di San Daniele Dop può nascere solo qui. L’altro motivo è sicuramente legato alle persone e alla tradizione artigiana, tramandata da secoli attraverso famiglie e generazioni. Perché fare un prosciutto a regola d’arte non è certo una cosa semplice. Selezione attenta, regolazione di temperatura e umidità, capire l’avanzamento della stagionatura tastando e annusando la coscia (la puntatura eseguita con osso di cavallo), tutto rispettando il rigoroso disciplinare del Consorzio che, al tredicesimo mese dall’inizio della lavorazione, appone il marchio a fuoco a tutti i prosciutti che rispondono ai requisiti richiesti.
E non si può andare a San Daniele senza gustare i tipici e friabili grissini avvolti da sottilissime fette di prosciutto, accompagnate da un calice di Friulano, meglio ancora se direttamente da chi lo produce e lo stagiona. Noi ci siamo fermati dal prosciuttificio Bagatto che dal 1957 produce in famiglia e dal 2012 ha uno splendido spaccio e degustazione.
Dormire, mangiare e scoprire San Daniele
Hotel San Daniele
Via del Lago 1 - 33038 San Daniele (Ud)
Tel 0432 1906499
L’Osteria di Tancredi
Via Sabotino, 10 (Laterale di Via Garibaldi) - 33038 San Daniele del Friuli (UD) Italia
Tel 0432 941594
Un ristorantino, come amano definirsi, piccole e accogliente con una cucina tradizionale, con qualche spunto innovativo, una scelta che segue le stagioni e dà la precedenza ai prodotti del territorio, ai sapori autentici della tradizione friulana. Da provare i tagliolini alla San Daniele, i cjalsons (ravioli tipici con ripieno dolce) o la Trota del Tagliamento, altra peculiarità della zona meno conosciuta.
Prosciuttificio Bagatto
Via Battisti 26 - 33038 San Daniele del Friuli (Ud)
Tel 0432 957252
Adelia Di Fant
Via Giuseppe Garibaldi, 27 - 33038 San Daniele del Friuli (UD)
Tel 0432 940456
Produttrice di distillati e raffinate praline, Adelia Di Fant inizia la sua avventura negli anni Ottanta con l'obiettivo di proporre distillati di alta qualità mantenendo salde le radici della tradizione della sua terra. Da questa passione, unita a quella forse ancor più grande per il cioccolato, prende quindi il via la produzione delle prime Praline alla Grappa. Praline, mendiants, tartufi, orangette, tavolette di cioccolato con fiori o frutta, morbide e voluttuose creme spalmabili e altre gioie per il palato.
Ristorante al Castello
Via San Bartolomeo, 18 - 33034 Fagagna (UD)
Tel. +39 0432 800185
Al Castello ci si può accomodare intorno al tipico fogolar friulano o, nella bella stagione, all'aperto, nel contesto di dolci colline di faggi intorno al ristorante.
La cucina coniuga la ricerca di prodotti originali e genuini con ingredienti tipici del territorio, interpretando le ricette della cucina tradizionale friulana e carnica.
Ricca di suggestioni la carta dei formaggi, con rarità di piccoli produttori locali. Infine, per i più golosi, un'originale e creativa carta dei dolci.
Ampia e curata la carta dei vini, dove sono presenti le migliori aziende regionali e nazionali.
Secondo giorno: Colli Orientali, Cividale del Friuli e Valli del Natisone
I Colli Orientali del Friuli si estendono lungo la fascia collinare della provincia di Udine, in prossimità del confine con la Slovenia. Da sempre terra di vini, costituiscono una delle zone Doc dell’ampia area delle colline friulane, con un patrimonio vitivinicolo e agroalimentare di altissima qualità. Sono più di 2000 gli ettari di superficie vitata, la zona Doc Friuli Colli Orientali comprende, partendo da nord, i comuni di Tarcento, Nimis, Povoletto, Attimis, Faedis, la zona est di Cividale, San Pietro al Natisone, Prepotto, Premariacco, Buttrio, Manzano, San Giovanni al Natisone e Corno di Rosazzo.
Le condizioni pedoclimatiche permettono la coltivazione di vitigni autoctoni, già da tempi immemorabili, nonché la produzione di varietà provenienti da diverse zone europee, che qui si sono ben adattate. I vitigni autoctoni coltivati sui Colli Orientali del Friuli sono i bianchi Malvasia (Istriana), Picolit, Ribolla gialla, Friulano e Verduzzo; e i rossi Pignolo, Refosco dal Peduncolo Rosso, Schioppettino e Tazzelenghe.
Ci fermiamo a Savorgnano del Torre, piccola frazione del comune di Povoletto e uno dei paesi più belli della fascia collinare friulana, incorniciato da floridi vigneti, ricco di storia e tradizioni. Non è un caso perché proprio qui il consorzio dei Colli Orientali ha inserito la nuova, omonima sottozona (la sesta) ancora in attesa di approvazione dal Ministero: un blend di Friulano e Piccolit con almeno 18 mesi di affinamento e ottime potenzialità di invecchiamento. E l’anima di questa iniziativa sono delle piccole cantine che hanno fatto sistema: Marco Sara, Perini, Pinat, Sara & Sara, Aquila del Torre e Genio.
E l’occasione è stata una degustazione presso l’Azienda Agricola Sara & Sara alla presenza di tutti gli altri produttori e con le etichette più rappresentative. I bianchi, dal Friulano di Marco Sara al Blanc de Tor di Perini, il Sorelle di Marco Pinat, il Friulano di Sara&Sara e il Monte della Guardia ancora di Marco Sara. Tutti vini caratterizzati da una spiccata mineralità e freschezza tipica proprio del territorio e che li distingue dalle interpretazioni delle medesime uve delle zone più a sud dei Colli. Poi siamo passati a due rossi, il Refosco dal Peduncolo Rosso di Aquila del Torre e il Massale (sempre Refosco) di Pinat. A chiusura il Piccolit di Perini e di Genio. Piccolit degni veramente di nota e caratterizzati anche in questo caso, seppur in maniera diversa, caratterizati da quell’acidità già riscontrata nei bianchi che attenua le note grasse e dolci tipiche del vino e li rendono freschi e con una beva eccezionale. Da provare non solo a fine pasto con dolci o formaggi, ma anche a pasto o meglio ancora da soli, per goderne appieno!
Lasciamo la zona in direzione sud est verso Cividale del Friuli, la Forum Iulii di Giulio Cesare che ha dato il nome alla regione stessa. Nella città capitale del primo ducato longobardo in Italia, patrimonio Unesco, è tutto un tripudio di meraviglie da scoprire: il Tempietto longobardo, il Duomo, il Museo archeologico nazionale, l’Ipogeo celtico, e il famoso ponte del Diavolo, che sovrasta il Natisone in uno dei suoi punti più belli.
Dopo un pranzo al ristorante Antico Leon d'Oro dove assaggiare affettati tradizionali, un ottimo frico, piatto simbolo della tradizione culinaria friulana, i Ravioli con prosciutto d’Osvaldo e crema di piselli e uno scenografico gelato mantecato al tavolo, ci dirigiamo verso nord lungo il corso del Natisone alla scoperta di un’altra eccellenza regionale: la gubana.
E l’indirizzo di riferimento è Dorbolò a San Pietro al Natisone, ma andiamo con ordine, cosa è la Gubana? Un dolce tipico delle feste, non solo quelle comandate ma anche matrimoni ad esempio, una delizia fatta di pasta lievitata dalla tipica forma a chiocciola. Il ripieno è gustosissimo, con uva passa, pinoli, noci e, a seconda delle ricette, grappa, sliwovitz, miele, frutta candita e mandorle.
La storia di Dorbolò inizia negli anni ’30 nel forno di pane gestito da Antonia Onesti, che per prima imparò l’arte e la maestria di questo dolce. Lì sono nate le prime gubane. La sua bravura era tale che nel secondo dopoguerra la signora Antonietta era soprannominata “Antonietta Hubanciarza” ovvero quella delle “hubanze” (gubane) e i contadini del paese portavano da lei gli ingredienti del ripieno in modo che potesse deliziare tutto il paese. Le sue gubane erano sempre più conosciute e nel 1955 decise di condividere il suo dolce con tutti, fondando la ditta Dorbolò Gubane. Oggi la terza generazione di gubanieri (Jessica e Joelle) prosegue la tradizione di famiglia seguendo le ricette di nonna Antonietta e come allora, l'impegno si concentra sulla scelta degli ingredienti per ricreare quel sapore che ha fatto uscire dalle Valli del Natisone la fama di questo delizioso dolce.
La sera scendiamo verso sud costeggiando idealmente il confine sloveno fino a Corno di Rosazzo per una cena degustazione da Adriano Gigante. Tema il Pignolo, moderatori Matteo Bellotto, consulente dei Consorzi Friuli Colli Orientali e Ramandolo e Doc-FVG, autore e soprattutto grande amante della sua terra e Ben Little, autore, sommelier, degustatore irlandese, autore del libro "Pignolo Cultivating the Invisible".
Il Pignolo è un autoctono friulano a bacca nera quasi dimenticato negli anni e riscoperto lentamente e quasi per gioco e sfida da alcuni produttori dei Colli Orientali e del Friuli collinare negli ultimi decenni. Ha storia antica, se ne hanno notizie già dal 1300. Nell’800 venne quasi dimenticato principalmente per la resa scarsa e la non facile lavorazione in vigna e in cantina.
Dopo un doveroso preambolo nei bianchi di Gigante (Ribolla spumantizzato, Vigneto storico e Vigneto storico & Friends) si è passati al vero protagonista della serata con 5 annate, dal 2002 al 2016 (Valentino Butussi, Stroppolatini, Visintini, Specogna e Gigante). Un vino che al naso colpisce, non accarezza, deciso di sottobosco con note di cuoio e spezie. Se il naso colpisce il palato è travolto da un tannino tagliente, complesso e raffinato, gioca ed evolve nel bicchiere ossigenandosi. Potenziale di invecchiamento impressionante, il tutto supportato da una spalla acida e persistenza notevole. Non un vino piacione, un vitigno che predomina con la sua forza sullo stile di cantina. Difficile anche dedurre l'annata in una cieca. Il 2002 portava meravigliosamente bene la sua età e anzi giocando con i vini in degustazione era praticamente impossibile stabilire l'annata.
Sapori e dintorni
Azienda Agricola Marco Sara
Via dei Monti 3 - 33040 Savorgnano del Torre (Ud)
Tel 0432 666066
Perini Giancarlo
via San Michele 25/A - 33040 Savorgnano del Torre (Ud)
Tel 0432 666242
Azienda agricola Marco Pinat
Via dei Vigneti - 33040 Savorgnano del Torre (Ud)
Tel 349 8125856
Sara & Sara Azienda agricola biologica
Via dei Monti 5 - 33040 Savorgnano del Torre (Ud)
Tel 0432 666365
Aquila del Torre
Via Attimis 25 - 33040 Povoletto (Ud)
Tel 0432 666428
Azienda Agricola Genio
Via dei Monti 12 - 33040 Savorgnano del Torre (Ud)
Tel 340 784 5021
Adriano Gigante
Località Rocca Bernarda 3 - 33040 Corno di Rosazzo (Ud)
Tel 0432 755835
Ristorante Antico Leon d'Oro
Via Borgo di Ponte 24 -, 33043 Cividale del Friuli (Ud)
Tel 0432 731100
Dorbolò
Via Alpe Adria 81 - 33049 San Pietro Al Natisone (Ud)
Tel 0432 727052
Terzo giorno: Trieste, capitale del caffè
Si arriva infine al mare, a Trieste: molte le bellezze del centro da scoprire a piedi o in bicicletta, dai palazzi storici a piazza Unità d'Italia, affacciata sul mare, il castello, la Cattedrale di San Giusto, le chiese ortodosse, il borgo Teresiano, la città vecchia, la Barcola, il molo Audace e il porto vecchio, il Pedocin, la spiaggia della città… e ovviamente il caffè. Già perché Trieste è una delle prime città europee in cui si aprono, nel Settecento, le "botteghe da caffè", che diventano subito i ritrovi cittadini preferiti per incontrarsi e discorrere di attualità. L'origine di questa abitudine è da collegare con il mondo asburgico di cui Trieste all'epoca faceva parte. Ma è stata la natura cosmopolita di questa città portuale a favorire lo sviluppo del rito del caffè tra tutte le categorie sociali.
Ancora oggi ai tavolini dei molti caffè si incontrano ragazzi che studiano, eleganti signore che sorseggiano i loro caffè, famosi scrittori, uomini d'affari che si concedono una pausa e, ovviamente, i turisti, conquistati dal fascino di questi locali e dai loro ritmi rilassati.
Il Tommaseo, il Caffè degli Specchi, il Tergesteo, il Caffè Stella Polare, il Torinese, l'Urbanis, il Pirona, l'Antico Caffè San Marco: locali in grado di rievocare più di un secolo di storia cittadina attraverso vicende che raccontano di cultura, invasioni, letteratura, libertà.
E attenzione, che sia al banco o seduti a un tavolino affacciato su Piazza Unità, c’è un linguaggio specifico per ordinare il caffè qui: vuoi un espresso? Devi chiedere un "nero". Lo vuoi con un po' di latte? Allora ordina un "goccia" o "gocciato". Quello che nel resto d'Italia è un macchiato a Trieste diventa un "capo", prova a chiedere "un capo in b", il macchiato ti verrà servito in un bicchiere di vetro!
E i caffè storici sono anche un’ottima scelta per una pausa pranzo o una cena, tutti infatti hanno una cucina degna di un ristorante. Per veri appassionati poi si può decidere di pianificare un corso dedicato (sia per operatori di settore che coffe lovers) da Bazzara, storica torrefazione triestina che dal 1966 si dedica con amore al caffè in ogni sua espressione.
Altra peculiarità unica della città che non si può non provare sono i buffet, e qui sono una vera e propria istituzione, a qualsiasi ora del giorno è possibile mangiare qualcosa di buono o il classico rebechin, l'aperitivo di tarda mattina. Non sono dei semplici bar, assomigliano in qualche modo ai bar de tapas spagnoli, al banco o al tavolo si beve birra o vino e si possono gustare bolliti, il prosciutto cotto in crosta di pane e servito con senape e cren, crauti e salsicce, la jota (zuppa invernale a base di fagioli, cavolo cappuccio e maiale), il gulasch, la porzina (lesso di maiale, coppa o spalla con pancetta affumicata, costine, würstel, cragno cioè una salsiccia del Carso a grana grossa, cotechino, testina lingua di vitello, tutto cotto in "caldaia").
E a proposito di Carso, se vi avanza tempo il consiglio è di visitare le Osmize, tipici locali dell'altopiano tra Italia e Slovenia, dove si vendono e si consumano vini e prodotti tipici direttamente nei locali e nelle cantine dei contadini. Era infatti il 1784 quando l’Imperatore Francesco Giuseppe emanò un editto che consentiva ai contadini la vendita di prodotti che producevano e chi voleva venderle doveva esporre una frasca, che lo segnalava. Sono luoghi molto informali e casalinghi dove vengono serviti pochi alimenti genuini: tutti i possibili insaccati derivati dal maiale, vino del Carso, formaggio e uova sode.
Indirizzi Trieste
Savoia Excelsior Palace
Riva del Mandracchio 4 - 34124 Trieste
Tel 040 77941
Antico Caffè San Marco
Via Cesare Battisti 18 - 34125 Trieste
Tel 040 2035357
Caffè Degli Specchi
Piazza Unità d'Italia 7 - 34121 Trieste
Tel 040 661973
Caffè Tommaseo
Piazza Nicolò Tommaseo 4 - 34122 Trieste
Tel 040 362666
Buffet Da Roby
Via di Torre Bianca 32 - 34100 Trieste
Tel 040 3720002
Bazzara
Via Cesare Battisti 1 - 34125 Trieste
Tel 040 767 849
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Alberto Lupini