"O me o il mare"... o la pasta di Gragnano nel ristorante di chef Luigi Tramontano

Competenza e passione? Doppie! Al ristorante “O me o il mare” di Luigi Tramontano e Nicoletta Gargiulo, sommelier, a Gragnano, dove il talento e le delizie si moltiplicano. Da provare lo chef's table

18 settembre 2024 | 08:30
di Vincenzo D’Antonio

Vi è competenza? Sì, ve ne è tanta di competenza, vieppiù crescente e moltiplica per due. Vi è passione? Hai voglia! E sapessi quanto è vistosamente e gioiosamente prorompente specialmente dallo scorso aprile, e moltiplica per due. Vi è talento? Sì, talento ammirevole; certo il talento è dote innata, e però sapessi quanto è piacevole constatare che qui è virtuosamente messo a frutto, e moltiplica per due. Prendiamo atto di ciò, ne siamo ovviamente lieti e però la domanda è opportuna: perché competenza, passione e talento vanno moltiplicati per due? La risposta che perviene è disarmante per quanto semplice. Perché stiamo parlando di due persone: coppia nel lavoro e nella vita. Lui e lei. Lui è Luigi Tramontano. Bravissimo chef star fighter a pieno merito, cacciatore di stelle. Tra le sue numerose esperienze citiamo “Don Alfonso 1890” a Sant’Agata sui due Golfi e il Relais Blu di Massa Lubrense.

La storia dello chef Luigi Tramontano

Correva l’anno 2010, insomma non proprio ieri, e lo troviamo a capo della cucina de “Il Flauto di Pan”, il ristorante dell’Hotel Villa Cimbrone di Ravello. E cosa accade?! Accade che arriva la prima stella Michelin.

Nell’anno 2013 approda al ristorante “Terrazza Bosquet” del Grand Hotel Excelsior Vittoria di Sorrento. La Guida Michelin gli attribuisce meritatamente la stella. Nell’anno 2017 il prode chef Luigi, si trasferisce a Positano presso il ristorante dell’Hotel “Le Agavi” ed anche qui arriva, più che meritatamente, la stella. Ma, come recita il proverbio?! Se la memoria non ci inganna, il proverbio recita così: “non c’è tre senza quattro”(!).

O me o il mare, il ristorante di Luigi Tramontano

E dove più sarà andato il nostro star fighter?! Dopo le magnifiche tappe tra Costiera Amalfitana e Penisola Sorrentina, Luigi rimane comunque in zona, siamo alle pendici dei Monti Lattari e si stabilisce nel suo borgo natio, se borgo possiamo chiamare Gragnano (Na), laboriosa città di 28mila abitanti, famosa nel mondo per essere la Città della Pasta (qui si produce la Pasta di Gragnano Igp).

Ed eccolo, insieme con la moglie Nicoletta Gargiulo, nel loro ristorante “O me o il mare”, nell’accorsata Via Roma in centro città, in un palazzo del Settecento. Nicoletta è sommelier. Nel lontano anno 2007 ottenne il titolo nazionale di “Migliore sommelier d’Italia”. Per una dozzina di anni, dal 2010 al 2022, è stata alla guida dell’Ais (Associazione italiana sommelier) Campania. Adesso avoca a sé non soltanto il ruolo di sommelier ma anche di responsabile di sala. Ed essere accolti da Nicoletta, diciamocela tutta, è quel “ben cominciare” che tanto agevola il prosieguo felice del percorso fino al suo compimento.

O me o il mare, da ex pastificio a ristorante

Il locale, manco a dirlo un ex-pastificio, è stato reso piacevolmente accogliente. Pochi tavoli, ampia cucina bene in vista. Ambito, otto posti, lo chef’s table, praticamente ad un passo dalla cucina. Alla memoria, ancor prima che agli appunti ricorrendo, raccontiamo sprazzi di cena memorabile.

Cosa si mangia nel ristorante O me o il mare

Giusto per non dimenticare che siamo nella Città della Pasta, il benvenuto dalla cucina consiste in Arancino di Pasta di Gragnano Igp con Sfusato Amalfitano. Lo Sfusato Amalfitano è il Limone Costa d’Amalfi Igp. Insomma, ghiotto, prelibato e graditissimo omaggio al territorio. Two is better than one, e allora accogliamo volentieri il suggerimento di Nicoletta e Luigi. Meditati quanto ghiotti assaggi di due primi.

Semplicemente squisita, primo dei due primi, Pasta mista di Gragnano Igp in brodo di polpo e frutti di mare. Esecuzione impeccabile, entusiasmante la pregevolezza organolettica; tutta la bravura dello chef nell’amalgamare sapori e consistenze. Nel calice il Greco di Tufo Docg Terrantica fatto da I Favati. Ad invarianza di vino, ecco giungere in tavola un altro piccolo capolavoro: Tubettini di Gragnano Igp in estrazione di peperone, olive, capperi e alici. Piatto eccellente che ammalia già con la vista, per quanto appagante è la gioiosa policroma del piatto.

E con i primi… credevamo di avere finito. E invece no! Se è vero che due è meglio di uno, quando in cucina c’è un certo Luigi Tramontano ed in sala c’è una certa Nicoletta Gargiulo, allora diventa vero anche che tre è meglio di due. Insomma, a farla breve, sorpresa: fettuccia barbabietole e ostrica! La fettuccia di Gragnano Igp termina la sua cottura in estratto di barbabietola con cipollotto fresco. Con sapienza e con perfetto timing, lo chef aggiunge le ostriche e, a completamento, una discreta grattugiata di lime. Che bontà. Nicoletta sommelier, servizio impeccabile e competenza augusta, ci versa nei calici in abbinamento il Pinot Grigio Ramato fatto da Antonutti.

Passiamo ai dessert, anche qui due golosi assaggi. Si comincia con l’Idromiele, una melata con gin ed alchermes che reagiscono con il miele, a cui lo chef aggiunge una quenelle di melograno. A seguire, migliaccio con semolino, una volta dolce tipico del Carnevale. Qui ci abbiniamo, stante il consiglio della sommelier Nicoletta, lo Zingarella Moscato Di Baselice.

O me o il mare, un'esperienza da provare

Esperienza memorabile, i commensali allo chef’s table si uniscono a noi e a tutti noi, a servizio oramai chiuso, è quasi mezzanotte, si uniscono Luigi e Nicoletta. Piacevoli conversari con lo Zingarella che sornionamente non lascia il tavolo e abilita sana e allegra convivialità. Siamo a Gragnano, alle pendici dei Monti Lattari, e chissà perché, in questa notte così bella, ci sovviene il Sommo Poeta con l’ultimo verso dell’Inferno: "E quindi uscimmo a riveder le stelle"!

O me o il mare
Via Roma 45 - 80054 Gragnano (Na)
Tel 081 620 0550

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Alberto Lupini


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