Posizione turistica ideale, nel centro storico di Palermo, di fronte alla Gam - Galleria di arte moderna, al piano terra del Palazzo Gangi, quello della famosa scena del ballo del Gattopardo, in mezzo ad altre imperdibili attrazioni: il viaggiatore almeno vi passerà davanti, in una storica piazzetta pedonale. L’Osteria dei Vespri, dell'osteria ha solo l’arredamento semplice, quasi rustico, qualche volta con sedie e tavoli ricoperti da eleganti drappi, ma come ristorante è uno dei più conosciuti ed apprezzati di Palermo, consigliato in tutte le guide, anche come cantina - con oltre 650 etichette è la più fornita. Titolari i fratelli Rizzo, Alberto in cucina, Andrea agli approvvigionamenti e vini.

L'esterno dell'Osteria dei VespriDal 1999 i Rizzo propongono una
cucina siciliana che ha preso influenze dalla nonna di Parma e dalla mamma cremonese; se i piatti isolani sono famosi per gusto, varietà ed eccellenza di
materie prime, quelli di Alberto vantano inoltre la sapienza della scelta degli ingredienti, della correttezza delle
cotture, della ricchezza opulente dei condimenti.
La cucina di Alberto: siciliana, fusion, con ottime materie prime
Alberto, fin da bambino ha sviluppato il gusto della buona cucina che in famiglia era fusione tra quella palermitana - dove vivevano - e di quella lombarda. Già poco più che sedicenne ha iniziato a girare da avventore curioso e goloso i migliori ristoranti in Italia e non solo. Ha cominciato a cucinare da
autodidatta prima a casa, poi, dall’inizio degli anni '90, anche nel ristorante di un importante circolo palermitano di tennis, di proprietà della famiglia. Di pari passo all’amore per il buon cibo, che lo porta costantemente a visitare i suoi bravi colleghi, si è sviluppato il gusto per il
vino, quello buono, anche in questo caso non solo siciliano; per questo ha coinvolto il fratello minore Andrea, che ad oggi cura la cantina.
Andrea e Alberto RizzoLa sua cucina è incentrata sull’uso di prodotti del territorio, si ispira a Palermo e alla Sicilia, ogni tanto è contaminata dalla pasta ripiena di familiare memoria. Ad Alberto piace che si sentano i sapori distinti dei vari
ingredienti, ecco perché spesso li pone nel piatto separatamente, sarà poi il cliente a decidere di unirli oppure gustarli singolarmente. Predilige giocare sugli
aromi che arricchiscono una portata.
Dal mare alla terra passando per le carni, la sua cucina è un trionfo di gusti, di equilibri, di contrasti non fini a sé stessi. Se negli anni passati l’osteria aveva due periodi - nei mesi freddi piatti e prezzi più tradizionali e snelli, col turismo una cucina più gourmet, più fantasiosa -, ora la proposta è intermedia: 4 piatti per portata di
ispirazione mediterranea ma di semplice genialità con prezzi concorrenziali - anzi, bassi - per la selezione delle vivande, con in più la vasta scelta del vino, che va dai 20 ai 1.500 euro.
I tavolini all'esterno con vista sulla Gam di Palermo
In degustazione
Il nostro
pranzo, svoltosi all’aperto, nella piazza pedonale circondata da storici palazzi, senza il rumore e il fastidio del traffico, è iniziato con un immancabile
amuse bouche, nel nostro caso una Quenelle di baccalà mantecato alla veneziana, cappero e pomodorino confit, tanto per introdursi alla cucina di Alberto.
Per
antipasto una Tartare di tonno rosso, con maionese al basilico, cantalupo, bottarga di tonno, chips di melanzana, pinoli tostati; già cominciamo il gioco dell’assaggio separato o raggruppato, il tonno quasi al naturale prende il sale dalla bottarga e dalla maionese, il cantalupo dà freschezza fungendo da sorbetto che pulisce il palato.
Come
primo piatto Frascatole con tenerumi, zucchina lunga, ostrica, cozze, vongole, uova di salmone, dadolata di pomodoro crudo. La
frascatola sarebbe una specie di polenta siciliana, ma Alberto la prepara a mo’ di pastina, si avvicina alla fregola; cottura impeccabile, il condimento ricchissimo è un trionfo di mare, di iodio, di sapidità compensata dalla zucchina e dalle sue tenere foglie che da noi si chiamano
tenerumi, con in più la freschezza del pomodoro. Se vi piace il mare non perdetelo.
Anelletti al ragù di polpo, finocchietto selvatico, zafferano siculo, sfumati nel Nero d’AvolaAbbiamo voluto provare un assaggio di un piatto storico: Anelletti al ragù di polpo, finocchietto selvatico, zafferano siculo, sfumati nel Nero d’Avola. Gli
anelletti rappresentano il formato tipico palermitano per la pasta al forno, qui al ragù di carne si sostituisce quello di polpo tritato, gustosissimo e particolare, il profumo del finocchietto lo snellisce, quello dello zafferano lo arricchisce e il piatto è definito con sottile carpaccio del cefalopode bollito. Quasi impossibile non apprezzarlo.
Per
secondo, un piatto nuovo: Spiedino di pescato del giorno, questa volta polpo, calamaro, involtini di triglia e merluzzo con tre peperoni su purea di patate al peperone rosso e curry rosso, mentre la panatura dello
spiedino è profumata di curry indiano. Un
piatto fusion dai profumi dell'Oriente ma dal gusto mediterraneo; magari per la sua particolarità potrà non piacere a tutti, ma se amate questo genere di cucina dovete assaggiarlo.
Spiedino di pescato del giorno: polpo, calamaro, involtini di triglia e merluzzo con tre peperoni su purea di patate al peperone rosso e curry rossoCome
dessert, Cialda di nocciole dei Nebrodi, crema di ricotta di Gangi profumata da sottili zeste di limone, cioccolato Valrhona, gocce di sciroppo aspro al vino Frappato. Lo potremmo definire un dolce che si ispira al famoso
cannolo, rivedendo alcuni ingredienti studiati con cura per realizzare un desser indimenticabile.
Cialda di nocciole dei Nebrodi, crema di ricotta di Gangi, zeste di limone, cioccolato Valrhona, gocce di sciroppo aspro al vino FrappatoIl nostro giudizio: un ristorante - pardon, un’osteria - dalla cucina impeccabile, dalla cantina strepitosa, dall’accoglienza cordiale, una location importante, tappa da non perdere per un’esperienza culinaria palermitana.
L’Osteria è aperta dalla cena del lunedì al pranzo della domenica. In sala, oltre ad Andrea che in genere prende la comanda e vi consiglia specialmente sui vini da abbinare, una sorridente - per ora solo dagli occhi -
Melissa, laureata in filosofia, che da 6 anni coordina i 70 coperti circa di cui la metà all’aria aperta.
Per informazioni:
www.osteriadeivespri.it