Le pizze di Angelo Pezzella a Roma Menu estivo e nuovi spazi esterni

L'artigianalità napoletana dei maestri pizzaioli a Roma è da Angelo Pezzella: pizze ispirate a luoghi e cantanti, leggere, e cucina tradizionale per accontentare i gusti di tutti

29 luglio 2020 | 06:50
di Mariella Morosi
I mesi del lockdown sono stati per il locale romano "Angelo Pezzella. Pizzeria con cucina" di via Appia Nuova l'occasione di un vero e proprio restyling dello spazio e di una riprogettazione di un menu ispirato all'estate. Il maestro pizzaiolo di origine napoletana ha visto, in un momento tanto difficile per la ristorazione italiana, l'opportunità per fare un altro passo in avanti verso la realizzazione del sogno di sempre: un locale accogliente che rappresentasse la massima espressione dell'artigianalità napoletana dei maestri pizzaioli e la celebrazione della tavola partenopea.


Angelo Pezzella con il figlio Gaetano

La storia di Angelo Pezzella comincia all'ombra del Vesuvio quando faceva l'orafo, incastonando pietre preziose. Cresciuto a sole e pizza, voleva però diventare pizzaiolo e ha cominciato il percorso dal basso, fino agli anni romani e all'affermazione da Rossopomodoro. Ricorda volentieri quegli anni anche perché vinse la medaglia d’oro della Rosso Pomodoro Cup 2015 nell’ambito della competizione mondiale che ogni anno a Napoli vede affrontarsi centinaia di pizzaioli di tutti i continenti. Poi è passato come socio qui, in questo locale che si chiamava That’s Amore, che poi ha rilevato e sulla cui insegna spicca finalmente il suo nome.



È una bella storia la sua, quella di una passione che, passo dopo passo, l'ha portato a scelte di vita e di lavoro anche radicali, ma tutte nella stessa direzione. «A mio figlio 15enne Gaetano che vuole fare il pizzaiolo - dice Angelo Pezzella - ripeto sempre che bisogna lavorare duro ed essere umili. Ci vuole tanto impegno e dedizione». Ora finalmente si gode la realizzazione del progetto e il successo di una clientela affezionata che non si è fatta aspettare, appena è arrivato il decreto sulla riapertura, ai primi di giugno.

Nella rinnovata pizzeria/ristorante accoglie gli ospiti in uno spazio più grande che sfrutta anche il nuovo giardino esterno. Valorizzati anche nuovi spazi di sala e cucina, distanziati i tavoli e menu elettronico fruibile tramite QR code.



I romani, si sa, amano la pizza e tanti maestri pizzaioli di fama hanno scelto di aprire nella Capitale una prestigiosa vetrina, magari nei più caratteristici luoghi nel centro storico. Eppure da Pezzella, in un luogo anonimo della periferia non facile da raggiungere senza navigatore, presso l’Ippodromo delle Capannelle, si fa spesso la fila e ci si dà appuntamento come quando si va a cena da amici. E ascoltando questo pizzaiolo, che ancora si racconta con emozione, si capisce il perché di un successo meritato e anche sofferto, condiviso con la moglie e i figli.

"Fai di un'idea la tua vita" è il motto che ha voluto scrivere sul menu. L'elenco di pizze offerte segna le tappe di una vita e gli incontri formativi mai dimenticati. Tutte hanno un nome speciale, a parte le superclassiche come la Margherita o la Marinara, e sono doverosamente col cornicione gonfio e soffice.



Tra quelle ispirate all'estate, da provare la Rossa di Mazara con gambero rosso crudo e la Profumi di Tropea con filetti di tonno, polvere di olive leccine provola di Agerola e cipolla croccante.
Alcune sono dedicate ai suoi maestri, come Francesco Martucci (Vellutata di friarelli, acqua di ricotta, salsiccia e provola di Agerola) o al collega Davide Civitiello (Mortadella di Bologna Igp, provola di Agerola, carpaccio di limone di Sorrento, pistacchi di Bronte e pepe); oppure ai cantori di Napoli come la Gigi D'Alessio (provola, pomodoro ciliegino e pepe) o la Terra Mia, dedicata a Pino Daniele (Olive, scarola, provola, pinoli, capperi di Pantelleria).
Altre sono dedicate a Roma che lo accolto come la Bocca della Verità (fiori di zucca, alici, mozzarella di bufala) e la Roma Capoccia ispirata ad Antonello Venditti (pomodorini rossi e gialli del Piennolo, provola di Agerola e ricotta dura di Montella).
Ma non mancano quelle dedicate alle persone care come la moglie: la Donnamonica (vellutata di zucchine e menta, pancetta croccante, provola e provolone del Monaco) o la Nonna Lina (melanzane dorate e fritte, provola e cialda di parmigiano). Per il figlio apprendista ha scelto la Don Gaetano, fritta e ripiena con ricotta, ciccioli e pepe, mentre la 1734 (a base di aglio orsino, capperi, organo, alici) è invece un omaggio alla data di nascita ufficiale della pizza, quella fatta in onore della Regina Margherita in visita a Napoli.



Tante le altre tipologie in carta, oltre al croccante classico cuoppo, alle zeppoline di alghe, al crocchè di patate e agli arancini di riso. Una creazione esclusiva è il tris di montanare (ragù genovese, mortadella e crema di ricotta al limone, pomodorino giallo e pesto). Per gli amanti del "O' cazon" pizze dal cornicione ripieno detto a canotto - difficilissimo da trovare fuori Napoli - o c'è quello imbottito con ricotta, provola di Agerola, salame, pomodoro e pepe oppure, a scelta, con prosciutto cotto, funghi e mozzarella.

Le pizze sono leggere, digeribili e con un equilibrato rapporto tra base e farcitura. Tutto comincia dalla scelta delle farine di grano 00 o integrale di tipo 1 dell'azienda Caputo e dalla lievitazione. Qui si usa la tecnica dell'autolisi che rende la pasta molto sviluppata e soffice e ne esalta le qualità organolettiche, come il gusto e l’odore di grano, sfruttando l'autoevoluzione del glutine in una lavorazione in tre fasi. Il resto lo fa la lievitazione, mai inferiore alle 24-30 ore.


Montanare

«La mia cucina - dice Pezzella - è lo specchio dei princìpi che guidano la mia passione: uso solo prodotti di qualità per creare piatti in cui la tradizione è rispettata ed esaltata da scelte originali che danno valore aggiunto alle mie creazioni». Le proposte ispirate all'estate non mancano neppure nel menu del ristorante con una selezione di piatti di terra e di mare ispirati alla cucina partenopea accompagnati da gustosissimi fritti e dall'immancabile mozzarella di bufala.

«Ho voluto anche aprire alla scelta ristorante - dice - pensando alle famiglie perchè alcuni alla pizza preferiscono un primo o un secondo. Dovevo andare incontro ai gusti di tutti».


Cuoppo

Tra gli antipasti sono da provare il ricco Tagliere con salumi e formaggi, con composta di pere, tortino di melanzane, fiore di zucca, la Zuppa di cozze, il Polpo grigliato, il Filetto di baccalà e la Frittura di alici.
Tra i primi ci sono i Paccheri alla genovese, i Ziti spezzati allo scarpariello, gli Spaghetti alla Nerano, il Risotto di mare crudo e cotto, la Linguina agli scampi.
Imperdibili la Frittura di Gamberi e Calamari, il Baccalà con acciughe e maionese e il Ventaglio di pollo.
Piacevole sorpresa al dessert: i dolci solo quelli dell'amico e collega della Costiera Amalfitana Sal De Riso, come la Delizia al limone e il Babà. Ma meritano attenzione anche le torte fatte in casa come la Cinque sensi, la Panarea e la Ricotta e pere.


La cucina da Angelo Pezzella

Competente ma non sterminata è la carta dei vini, molti di aziende campane, e non manca una buona scelta di birre anche artigianali. Prezzi del tutto invitanti rispetto alla qualità di tutto ciò che entra in cucina.

Per informazioni: www.angelopezzella.it

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