A Torino riapre “Il Gramsci” e la cucina piemontese è sempre più alla moda

La Famiglia Damilano riapre “Il Gramsci” con un mix di tradizione e modernità. Il ristorante promette un viaggio culinario nel cuore del Piemonte, arricchito da piatti innovativi e una cantina d'eccezione

18 settembre 2024 | 13:57

Torino, città famosa per il suo cioccolato e il suo fascino storico, sta per aggiungere un nuovo capitolo alla sua epica gastronomica. Dopo un restyling che sa di sfida e ambizione, “Il Gramsci” è pronto a rivelarsi con una proposta che mescola tradizione piemontese e audacia moderna. La famiglia Damilano, nota per il suo impegno nella valorizzazione del patrimonio culinario piemontese, ha deciso di rilanciare questo storico ristorante con un mix di eleganza e innovazione. Ma che cosa ci possiamo aspettare realmente da questo nuovo progetto?

La famiglia Damilano e Il Gramsci: operazione nostalgia con un twist

Se vi state chiedendo come la famiglia Damilano ha deciso di dare una rinfrescata al ristorante “Il Gramsci”, preparatevi a una rivelazione che sa di ritorno alle origini, ma con una dose sana di modernità. Dopo aver risuscitato il Bar Zucca, rivitalizzato il Pastificio Defilippis e aver valorizzato la Cantina di La Morra con l’apertura del ristorante stellato Massimo Camia, il gruppo ha deciso di mettere le mani anche su questo pezzo di storia torinese. Un’operazione che sembra un po’ come ridare vita a un vecchio vinile ma con un impianto stereo di ultima generazione.

Il Gramsci: un menu che racconta storie, non solo piatti

Se pensate che “Il Gramsci” sia solo un’altra tappa della vostra ricerca di un buon ristorante, ripensateci. Con i suoi 50 coperti, questo locale non ha l’aria di una catena di montaggio gastronomica, ma piuttosto quella di un teatro dove ogni piatto è il protagonista di uno spettacolo culinario.

Ecco alcuni esempi che potrebbero farvi venire l’acquolina in bocca. Ravioli alle Tre Carni: Un tributo alle Langhe che potrebbe farvi domandare perché non l’avete mai provato prima. Ripieni di manzo, maiale e vitello, questi ravioli sembrano promettere un viaggio nella tradizione gastronomica con un tocco di freschezza. Turineisa: La cotoletta impanata con rubatà, nocciole di Langa e salvia sembra voler dire addio alla noia dei piatti tradizionali con una rivisitazione elegante. Se pensate che le cotolette siano un piatto da trattoria, preparatevi a rimanere sorpresi. Gramfish: Una zuppa di pesce che mescola cacciucco e bouillabaisse senza perdere la leggerezza. Se non vi va di scegliere tra Italia e Francia, questo piatto potrebbe essere il vostro compromesso.

Vini e ambiente: Il Gramsci tra tradizione e innovazione

La cantina de “Il Gramsci” non è certo da meno, con una selezione di oltre 250 etichette. La proposta va dai migliori vini piemontesi a una scelta di vini internazionali che spazia da Borgogna a Champagne. Insomma, se pensate che una cena torinese possa essere completata da un buon bicchiere di vino, qui trovate il paradiso dei sommelier.

Inoltre, non possiamo ignorare l’aspetto visivo del ristorante. Con il design curato dallo studio Cohesion di Torino e una collaborazione con la Galleria d'Arte Mazzoleni London-Torino, “Il Gramsci” non è solo un ristorante ma anche una galleria d’arte. Ogni angolo del locale sembra essere pensato per offrire un’esperienza visiva e culinaria che va ben oltre il semplice pasto.

Il Gramsci, ritorno alle radici con uno sguardo al futuro

“Il Gramsci” rappresenta un mix interessante di nostalgia e innovazione. Con una proposta che sembra voler rispettare la tradizione culinaria piemontese senza paura di osare, il ristorante potrebbe benissimo diventare un punto di riferimento per chi cerca un pasto che sia tanto ricco di storia quanto di creatività. Quindi, se vi trovate a Torino e volete assaporare un pezzo di storia con un tocco moderno, “Il Gramsci” potrebbe essere il vostro prossimo must-visit.

Il Gramsci
Via Antonio Gramsci 12 A
Tel 011 540635

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Alberto Lupini


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