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I piatti dei grandi film? Riapre l’Osteria del Cinema a Milano

 
06 ottobre 2021 | 13:24

I piatti dei grandi film? Riapre l’Osteria del Cinema a Milano

06 ottobre 2021 | 13:24
 

Riapre MIRO - Osteria del Cinema, il ristorante all'interno dello storico Anteo Palazzo del Cinema. Luogo che si distingue nel panorama culturale milanese e nazionale, non solo per essere uno dei più importanti cinema d’essai dai primi anni Ottanta, ma anche perché i registi più innovativi, oggi considerati maestri, sono passati sullo schermo di Anteo quando ancora erano sconosciuti.

MIRO - Osteria del Cinema I piatti dei grandi film? Riapre l’Osteria del Cinema a Milano

MIRO - Osteria del Cinema

 

Il nome MIRO richiama il “mirare” ovvero guardare con ammirazione, desiderio, passione, proprio come avviene in quello che per eccellenza è il tempio della fascinazione collettiva, il cinema.

L'osteria è stata ricavata per una sessantina di coperti su tre livelli nello spazio che nel 1939 era destinato al palco (piano terra), ai camerini degli artisti (primo piano) e ai comandi luce (seminterrato) del Cinema Teatro d'Annunzio.

Anche per questa ragione, una grande quinta illuminata accoglie chi entra, vero e proprio sipario di un cinema. Tutt'intorno il palcoscenico è color rosso porpora, come si usa a teatro, e in alto, nella sala principale, ci sarà presto un tavolo sospeso apparecchiato, installazione unica che invita gli avventori ad accomodarsi.

 

Il menu

Il menu stesso prende spunto dai film più famosi e si intreccia dagli antipasti al dolce con i nomi tipici del linguaggio cinematografico: dal prologo per gli antipasti, a primo tempo e secondo tempo, all’epilogo per i dolci. Da Ratatouille (con zucchine, melanzane e pomodori) al Ciak (il dessert con cioccolato, pop corn, mango, lampone), signature che cambiano con la stagionalità degli ingredienti, ma anche Bianco, rosso e Verdone (ovvero una tartare di pomodoro con burrata e salsa al basilico) o Eurotrip (plin alle erbe, beurre blanc, aringa affumicata e pickles).

 

Il Giardino Segreto

Torna accessibile anche il giardino interno, un luogo nascosto che fa parte del complesso dell'antico convento benedettino del 1496.

Qui, il verde è dominato da un fico selvatico, il “fico del partigiano”. Il nome deriva dal fatto che, invece di espandersi in larghezza come da prassi, l’albero è cresciuto in altezza per scavalcare il muro di quello che fu il Palazzo del Fascio e arrivare alla luce. Lo spazio è stato decorato grazie a un intervento di recupero e di riutilizzo di materiali presenti in loco, come delle vecchie porte che fungono sia da arredo che da tavoli. Un rifugio all'aperto dove bere cocktail, tra antichi cimeli e bobine storiche, riportate alla luce. Riferimenti chiari a tanti film iconici, come il Vesper Martini, il preferito dell'amato James Bond e diversi altri cocktail “da star” in lista.

All’imbrunire, sul telo a cielo aperto vengono proiettati tanti classici del cinema, omaggio silente al mondo che custodisce questo giardino segreto, uno spazio recuperato e restituito alla città in tutta la sua bellezza secolare.

 

La proprietà

Andrea Vignali e Michele Siepi, i due fondatori, sono due grandi appassionati di cibo e di cinema. Il primo, la parte più creativa, dopo un master in International Food & Beverage Management fra Torino e Parigi, ha lavorato prima in Alma - La Scuola Internazionale di Cucina Italiana di Colorno, e poi a Parigi, in un'agenzia creativa. Michele Siepi, la parte più imprenditoriale, dopo diverse esperienze in ristorazione di lusso italiana, gestisce un suo ristorante a Rimini dal 2016.

© Riproduzione riservata STAMPA

 



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