Flavio Briatore vs Angelo Bonelli: è show. I due, con visioni totalmente opposte su qualsiasi tema politico, non se le sono mandate a dire sul tema delle concessioni balneari, vecchio cavallo di battaglia dell'onorevole e leader di Europa Verde, nonché sostanzioso capitolo di investimento nel portafoglio dell'imprenditore di Verzuolo, che, all'ennesima critica ricevuta, non le ha mandate a dire a Bonelli: «Ciao ragazzi, oggi ho scoperto che in Italia esiste un certo... Aspetta un attimo (finge di consultare un appunto)... Angelo Benelli, anzi scusate, Angelo Bonelli. Questo qui è fuori di testa, mi accusa perché ho la residenza a Montecarlo, ma io potrei averla anche in Kazakistan, se le aziende sono in Italia, gli stipendi li paghiamo qui e con il Twiga io do lavoro a 180 persone».
L'imprenditore Flavio Briatore e il leader di Europa Verde, Angelo Bonelli
Bonelli ha subito contrattaccato Briatore, replicando la gag del cognome sbagliato: «C'è un signore, tale Britore, Bratore, forse Briatore, che mi accusa di non capire nulla. Ma il punto, caro mio, non è che lei dà lavoro a tante persone, ma che lei paga allo Stato solo 20 mila euro all'anno mentre ne fattura 10 milioni, un regalo inaccettabile. Eccoli questi sostenitori del governo Meloni, che vuole privatizzare e cementificare le poche spiagge libere rimaste, e tutelare i privilegi dei balneari. Eccoli i patrioti con la residenza fiscale a Montecarlo».
Parte seconda, poi, sempre a distanza. Flavio Briatore a Libero ha dichiarato: «Ho scoperto che è stato anche il protettore del “signore con gli stivali”, il sindacalista Soumahoro. La sinistra da sempre ha problemi con chi crea ricchezza, c'è un odio sociale. Io ho molto più rispetto di un cameriere che lavora da noi che di questa gente qui. Persone come Bonelli non hanno mai lavorato e prendono 150mila euro di stipendio pagato dagli italiani. Parla, pontifica e soprattutto critica chi invece produce. Venga tre mesi da noi, lo assumo, capirà finalmente cosa sia la fatica».
Non poteva poi mancare l'ultima bordata di Bonelli: «Litigare io? Lo scazzo l'ha cominciato lui, quella contro la privatizzazione delle spiagge è una mia battaglia di una vita, questi balneari non pagano quasi nulla, i beni dello Stato non possono essere svenduti. Mia mamma mi diceva: “C'è tanta gente che ha soldi, ma a cui manca l'educazione”. Briatore è un cafone. Io sono nato e cresciuto nella periferia romana, a Casal Bertone. Per pagarmi gli studi andavo a raccogliere l'uva e i pomodori sulla Pontina e la sera facevo il cameriere».
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