Carlsberg e Heineken lasciano la Russia. Il produttore di birra danese Carlsberg ha annunciato il suo ritiro dalla Russia e la vendita delle sue grandi attività nel paese, che conta 8.400 dipendenti.

Carlsberg e Heineken lasciano la Russia
«Abbiamo preso la decisione difficile e immediata di puntare a una vendita completa della nostra attività russa, che riteniamo sia la cosa giusta da fare nell'ambiente attuale. Una volta finalizzato, non saremo più presenti in Russia», ha spiegato il gruppo in un comunicato stampa, poche ore dopo una decisione simile del suo concorrente Heineken.
L'azienda olandese produttrice di birra ha, infatti, spiegato in una nota che, «a seguito della revisione strategica delle attività in Russia», ritiene che la propria presenza nel Paese «non sia più sostenibile né praticabile nel contesto attuale». Heineken che si aspetta una svalutazione e altri oneri eccezionali non-cash per un totale di circa 400 milioni di euro a seguito dall'uscita dalla Russia, punta a «un trasferimento ordinato» delle proprie attività «ad un nuovo proprietario» senza, peraltro, trarne alcun profitto.
Per garantire «la sicurezza e il benessere continuo dei dipendenti e per minimizzare il rischio di nazionalizzazione», il gruppo ha quindi deciso di proseguire con attività ridotte, come stabilito di recente, durante il periodo di transizione. In ogni caso Heineken garantisce che «i salari dei nostri 1.800 dipendenti saranno pagati fino alla fine del 2022 e faremo del nostro meglio per salvaguardare il loro futuro impiego». In precedenza il produttore di birra aveva interrotto nuovi investimenti ed esportazioni in Russia, bloccato la produzione, la vendita e la pubblicità del marchio.
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