La “tecnologia alimentare” ha spesso un’accezione negativa in quanto associata all’industrializzazione ed è vista come fattore della perdita di credibilità e fiducia del sistema agroalimentare. Colmare la distanza tra valore sociale e reputazione sociale della tecnologia alimentare è un’esigenza ineludibile per il settore della produzione alimentare, altrimenti permarrà una persistente penalizzazione per un settore economico strategico e fondamentale. Un progetto per la promozione e la qualificazione della tecnologia alimentare non può che passare attraverso il suo mentore: il tecnologo alimentare. Tale professione, pur essendo regolamentata riconosciuta a livello nazionale ed europeo per la sua alta competenza, necessita di ottenere la reputazione sociale necessaria per relazionare e negoziare con politica, istituzioni, consumatori e aziende del settore, anche quelle micro piccole o familiari.

Una professione che necessita della reputazione sociale necessaria per relazionare e negoziare con politica, istituzioni, consumatori e aziende del settore
Alimenti salubri e disponibili, sostenibili, funzionali e nutrizionalmente corretti, a indicazione geografica rappresentativa di patrimoni condivisi, sensorialmente ineccepibili, si connettono in vario modo alla realtà sociale e istituzionale, alle strutture economiche e giuridiche, alle tradizioni, alle consuetudini e ai simboli di una collettività. Queste dimensioni, spesso date per scontate, determinano la legittimazione sociale di beni e servizi creati dalla tecnologia alimentare e del tecnologo alimentare.
L’applicazione del concetto di quintupla elica nel settore alimentare (il mondo accademico e formativo, il tessuto economico produttivo, la politica e l’amministrazione pubblica, la diffusione della cultura e della conoscenza, l’attuazione e la comunicazione della sostenibilità) potrebbe rappresentare una chiave di crescita auspicabile. Infatti, l’integrazione di queste cinque eliche, attraverso una chiave collaborativa, consentirebbe un’evoluzione votata al rispetto ambientale, etico e sociale, creando un business sostenibile.
L’Ordinamento dei tecnologi alimentari e i fondamentali pilastri di riferimento, cioè il codice deontologico e la formazione costante, contribuiscono al progresso sociale anche perché sono a supporto della salute pubblica e della qualità di vita. Al tecnologo alimentare eletto nei Consigli regionali e nel Consiglio nazionale spetta il compito di dedicare il suo tempo alla politica ordinistica per controllare, valorizzare e tutelare la professione e le discipline delle tecnologie alimentari.
L’Horeca rappresenta la principale connessione tra il risultato della tecnologia alimentare, l’alimento e il consumatore finale, il quale può comprendere tutte le peculiarità dell’alimento stesso. L’importanza della somministrazione è dunque strategica per poter trasmettere i valori e le specificità qualitative del cibo. Una stretta collaborazione tra i fondamentali attori della filiera alimentare - chef, maître e tecnologi alimentari - non può che giovare alla trasmissione culturale mirata ad un consumo alimentare consapevole.
Per informazioni:
www.tecnologialimentari.it