Tempo di voltare pagina e iniziare a leggere una storia diversa per Camst che, dopo aver archiviato un 2020 difficile, presenta i piani per il 2025. Già molto ambiziosi: fra soli due anni è previsto il recupero del fatturato ai livelli pre-Covid con una stima di 863 milioni di euro di fatturato e un Ebitda del 6,15%. E poi il salto verso il miliardo di euro a fine ciclo.

Camst punta a ritornare sui livelli pre-Covid entro il 2023
Nel 2020, perso il 35% del fatturato
Nonostante gli impegni per il futuro, la
realtà è ben presente ne management dell’azienda: «Con la chiusura delle scuole e dei locali pubblici il fatturato di Camst, nel 2020 è calato di circa il 35%. Seppure sia andato bene il comparto del facility services e pure l’attività all’
estero, dove i ristoranti non hanno subito chiusure per così lunghi periodi», ha affermato il presidente
Francesco Malaguti. Tanto che lo sviluppo futuro passerà anche da una ripresa dell'
internazionalizzazione con progetti in Germania, Danimarca, Spagna e Svizzera che fungeranno da hub per le attività nei Paesi limitrofi.
Scuole, aziende, ospedali: bisogna saper cogliere i cambiamenti
Insomma, per uscire dalla crisi, l’azienda ha deciso di puntare sugli
investimenti. A partire dal canale
scolastico che nel 2022 dovrebbe portare a una crescita del +2,2% attraverso servizi di nutrizione dedicati, sviluppo di app e strumenti digitali per comunicare con gli utenti, partnership con enti di ricerca. Per quanto riguarda la ristorazione
socio-sanitaria, il gruppo cooperativo si aspetta un +7,3% a fine 2022, per poi rallentare a +2,4% nel 2023. Infine, il segmento
aziendale: «Coglieremo i grandi cambiamenti del mondo del lavoro, tra diffusione dello
smart working e riassetto delle modalità del pasto in ufficio», ha spiegato Malaguti.
Proposito che si trasformerà in nuove modalità di somministrazione del pasto, con l’introduzione di
lunch box e
food corner dove saranno installati gli smart locker refrigerati.