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Sfide ai fornelli

Campionati della Cucina italiana: tra 1.500 cuochi ecco i vincitori

Si è conclusa a Rimini la 6ª edizione della competizione organizzata dalla Fic, la Federazione italiana cuochi. Non soltanto una sfida, ma anche un momento di confronto tra professionisti

di Gabriele Ancona
vicedirettore
 
31 marzo 2022 | 17:00

Campionati della Cucina italiana: tra 1.500 cuochi ecco i vincitori

Si è conclusa a Rimini la 6ª edizione della competizione organizzata dalla Fic, la Federazione italiana cuochi. Non soltanto una sfida, ma anche un momento di confronto tra professionisti

di Gabriele Ancona
vicedirettore
31 marzo 2022 | 17:00
 

Una gran voglia di fare, di stare insieme e di lavorare gomito a gomito sotto la spinta dinamica del puro spirito di squadra. Questo il palpabile, costante, sentimento dei Campionati della Cucina italiana, organizzati in pompa magna dalla Fic-Federazione italiana cuochi dal 27 al 30 marzo a Rimini Expo Centre nell’ambito di Beer&Food Attraction.

I cuochi Fic a Rimini Rocco Pozzulo: «Un cuoco certificato in ogni cucina»

I cuochi Fic a Rimini

Quattro giorni di gare

Dopo due anni di pandemia i cuochi, circa 1.500, si sono ritrovati di colpo catapultati nella realtà, nell’esercizio di una professione, in questo caso di diversi ordini di competizione, che è un esercizio certosino di tecniche di lavorazione, igiene, gusto ed estetica. Nonostante il fermo forzato degli ultimi tempi, che per un professionista della cucina equivale a una assoluta mancanza di ossigeno, si sono viste e degustate elaborazioni davvero di livello. Quattro giorni condotti con ritmo incalzante da Alex Revelli Sorini, gastrosofo, professore universitario di culture e politiche alimentari, che hanno affiancato alle gare momenti di approfondimento.

Campionati della Cucina italiana: i vincitori 

I campioni assoluti della 6ª edizione sono: Rocco Lamargese (categoria Artistica D2 opere pronte - Senior), Davide Selogna (categoria Artistica D3 culinary art - Senior), Nicola Macchion (Cucina calda - Junior), Antonio Ingrao (Pasticceria da ristorazione - Junior), Andrea Monastero (Pasticceria da ristorazione - Senior), Giuseppe Scarlato (Cucina calda vegan - Senior), Leonardo De Candia e Thomas Meoni (contest Mistery Box), Traditional Food Palermo (contest Street Food), Team Basilicata (Cucina calda a squadre - Senior) e Team Junior Chef Caserta (Cucina calda a squadre - Junior).

I nodi da sciogliere a partire dal lavoro usurante

Come ha ricordato il presidente Fic Rocco Pozzulo, «siamo riusciti a ottenere la certificazione delle competenze del cuoco con la norma Uni. Un grande obiettivo ora è che lo Stato sancisca l’obbligatorietà di avere un cuoco certificato in ogni cucina. Un altro aspetto che ci sta a cuore, già in Commissione lavoro in Parlamento, è il riconoscimento della nostra professione come lavoro usurante. Una nota dolente, invece, è rappresentata dalla mancanza di personale che ci porta a pensare di rivedere lo schema lavorativo. Il Covid ha fatto fermare il mondo e in quello della cucina molti giovani hanno scoperto di avere una vita privata, del tempo libero e hanno deciso di seguire questa linea. Stiamo pensando a delle turnazioni in cucina. Diventa un problema per chi è imprenditore, ma una parte se la potrebbe accollare tranquillamente lo Stato».

Rocco Pozzulo  Rocco Pozzulo: «Un cuoco certificato in ogni cucina»

Rocco Pozzulo

Sponda politica

E la politica non ha fatto mancare la presenza all’evento Fic di Rimini. «Sono qui per testimoniare la vicinanza al settore e ringraziarvi per aver gestito situazioni difficili - ha ricordato Andrea Costa, sottosegretario al ministero della Salute - Voglio sottolineare la condivisione della battaglia per l’eliminazione dell’asterico sui menu (contrassegna gli alimenti surgelati, ndr) e di un percorso che ci porti a legittimare la figura del cuoco. Nel momento che condividiamo il mangiare bene e in salute dobbiamo arrivare alla certificazione del cuoco a garanzia degli utenti. È un percorso doveroso e auspicabile. Dal 1 aprile si entra in una nuova fase, un elemento positivo per un settore che ha sofferto molto e che riveste un ruolo straordinario per quanto riguarda il turismo».

 

A questo proposito Emilia Romagna e turismo sono un binomio storico che si è saputo evolvere. «Siamo una regione cha ha saputo trasformarsi in un brand turistico - ha puntualizzato il governatore Stefano Bonaccini - Vantiamo ben 44 prodotti tra Igp e Dop, una nicchia che vale 3 miliardi di euro l’anno. Qualità rese ancor più straordinarie dai cuochi. Manifestazioni come queste celebrano i nostri valori e la nostra cucina».

Bonaccini riceve la toque di ceramica da Pozzuolo Rocco Pozzulo: «Un cuoco certificato in ogni cucina»

Bonaccini riceve la toque di ceramica da Pozzuolo

Il fronte Bocuse d'Or

A suggello del peso specifico dell’evento, la presenza di Enrico Crippa, socio Euro-Toques, tre stelle Michelin con Piazza Duomo di Alba (Cn), a Rimini in veste di presidente dell’Accademia Bocuse d’Or Italia, di cui la Federazione italiana cuochi è partner. «All’ultima edizione del Bocuse d’Or la Fic ci ha dato una grande mano - ha ricordato - Si tratta di una competizione che crea un’enorme pressione e ci vogliono esperienza e maturità per creare un team affiatato». Cuochi che diventano “atleti”. La squadra azzurra è arrivata a Lione dopo una lunga e impegnativa preparazione guidata dall’Accademia in collaborazione con la Fic e l’allenatore Lorenzo Alessio.

 

Sostenibilità e lotta allo spreco

Cucina all’insegna di sostenibilità, efficienza e lotta allo spreco sono tra le linee guida che animano la Fic e a Rimini i riflettori sono stati puntati in particolare sul pesce azzurro come ingrediente principe della dieta mediterranea, alimento dalle alte qualità nutrizionali e snodo fondamentale alla base della sostenibilità dei nostri mari. Non a caso la Nic-Nazionale italiana cuochi lo porterà alla Coppa del Mondo di Cucina in Lussemburgo il prossimo novembre. Sul fronte spreco la Federazione italiana cuochi è partner del progetto Life Foster per sensibilizzare sugli sprechi alimentari nella ristorazione, che ammontano al 12% del totale, e sull’applicazione di pratiche più sostenibili per prevenirli e ridurli. Un programma di formazione che inizia nelle scuole e si completa sul campo, al ristorante, con l’elaborazione di un Manifesto che detta i principi di pianificazione e gestione di materie prime e menu. È attiva una piattaforma di monitoraggio degli sprechi alimentari nella ristorazione.

www.fic.it
www.lifefoster.eu

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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