Qualche giorno fa, un giornalista di un quotidiano pugliese mi ha chiesto se preferissi il turismo del lusso al turismo di massa. La mia risposta è stata la seguente: nessuno dei due! Cerco di spiegare la mia motivazione. Entrambi durano 40 giorni circa, da metà luglio a fine agosto. Il turismo che preferisco, invece, è un turismo che vada in cerca di arte, enogastronomia, entroterra, che si sviluppi durante tutto l’anno e che, anzi, si fermi in quei famosi 40 giorni di cui sopra.
Faccio un esempio reale: vi è un operatore, il cui nome la dice lunga, “Studiosus”, che organizza viaggi in 140 paesi, praticamente in tutto il mondo (evita solo i paesi in guerra). L’Italia è al primo posto: i clienti di "Studiosus" sono persone appassionate di arte, storia ed enogastronomia; non usufruiscono di una guida qualsiasi, ma di esperti in storia dell’arte, i quali conoscono il territorio meglio delle popolazioni autoctone. Bagno rigenerante al mare la mattina presto e, subito dopo la colazione, si parte per delle lunghe escursioni; rientro nel tardo pomeriggio, altro bagno rinfrescante, e poi cena con menù a là carte e degustazione di vini locali. Una sera durante la settimana si recano in un ristorante tipico del paese per cena: tutto questo avviene da febbraio a dicembre, evitando luglio ed agosto.
Lusso o massa? Siamo sicuri sia l'unica scelta?
Questo tipo di turismo destagionalizza, fidelizzando il personale che lavora almeno 9/10 mesi in un anno, da una continuità di lavoro e di entrate al territorio e ai fornitori. Si tratta di un turismo che fa sì che i locali restino aperti almeno 9/10 mesi l'anno, aiutando lo sviluppo del turismo di prossimità, che in precedenza trovava tutte le strutture e i servizi chiusi nei mesi invernali. Ci tengo a precisare che non sono contro il turismo di lusso, anzi, ben venga anche quello, ma ha la pecca della breve durata; mentre sono abbastanza contrario al turismo di massa (over tourism) che crea disordine e caos, concentrandosi anch' esso nei mesi di luglio e agosto.
Dunque, il consiglio che sento di dare ai nostri amministratori, se vogliono darci una mano, è di mantenere aperti i siti di interesse artistico-culturale, valorizzandoli e rendendoli fruibili 365 giorni l’anno; curiamo e implementiamo i trasporti pubblici anche nel fuori stagione, induciamo i locali nei centri storici a stare aperti almeno 9 mesi l’anno, gestiamo con maggior cura i parcheggi e controlliamo i B&B e le case-vacanza senza autorizzazione. La mia modesta conclusione è che tutti i tipi di turismo fanno bene al territorio, ma bisogna puntare sempre più alla destagionalizzazione e ad un rapporto equilibrato qualità-prezzo. Buon fine estate a tutti.