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La cucina sotto i riflettori: Piero Chiambretti contro l’era degli chef influencer

Il conduttore e imprenditore della ristorazione sostiene che la cucina è stata ridotta a uno spettacolo di sensazionalismo e apparente perfezione. Questa critica riapre il dibattito sul valore autentico della cucina e la necessità di ristabilire il giusto equilibrio tra visibilità e sostanza professionale

14 settembre 2024 | 12:37
La cucina sotto i riflettori: Piero Chiambretti contro l’era degli chef influencer
La cucina sotto i riflettori: Piero Chiambretti contro l’era degli chef influencer

La cucina sotto i riflettori: Piero Chiambretti contro l’era degli chef influencer

Il conduttore e imprenditore della ristorazione sostiene che la cucina è stata ridotta a uno spettacolo di sensazionalismo e apparente perfezione. Questa critica riapre il dibattito sul valore autentico della cucina e la necessità di ristabilire il giusto equilibrio tra visibilità e sostanza professionale

14 settembre 2024 | 12:37
 

C’erano una volta i cuochi… Nel panorama culinario odierno, i cuochi sembrano essersi trasformati in vere e proprie rock star, grazie a un cambiamento radicale di status. Ma è davvero così? Piero Chiambretti, noto conduttore e imprenditore della ristorazione, solleva un interrogativo cruciale: i cuochi sono diventati più celebri per il loro glamour televisivo che per la loro vera arte culinaria? Secondo Chiambretti, la risposta è affermativa.

Chiambretti contro i cuochi in tv

Il conduttore critica aspramente l’influenza dei media e dei social che hanno elevato i cuochi al rango di celebrità, ma a scapito dell’autenticità e della tradizione culinaria. I cuochi odierni, afferma Chiambretti, sono spesso ossessionati dall’apparenza e dal sensazionalismo. Invece di perfezionare l’arte della cucina, molti sembrano dedicarsi a performance spettacolari e piatti eccentrici, riducendo la cucina a un mero gioco di immagine. E la disconnessione tra l’immagine glamourizzata dei cuochi e la dura realtà del lavoro in cucina è sempre più palpabile…

La cucina sotto i riflettori: Piero Chiambretti contro l’era degli chef influencer

Piero Chiambretti critica il glamour dei cuochi televisivi, sostenendo che la cucina è stata ridotta a uno spettacolo di sensazionalismo Foto Facebook Piero Chiambretti

Come sono cambiati gli chef tra social e tv?

Vero è che da artigiani della cucina, oggi i cuochi sono stati elevati al rango di celebrità mediatiche, costantemente sotto le abbaglianti luci dei riflettori e inseriti nelle dinamiche della televisione e dei social media. Per molti, Chiambretti in primis, questo fenomeno ha portato alla nascita di una nuova era gastronomica in cui l'arte culinaria è spesso ridotta a un'ottima sceneggiatura di spettacoli e a esperimenti culinari eccentrici destinati a stupire piuttosto che a nutrire. Questa trasformazione ha sollevato interrogativi critici sulla vera essenza della cucina e sulla perdita di autenticità a favore di una visibilità effimera. L'idealizzazione dei cuochi come icone di glamour e successo ha spostato il focus dalla tradizione culinaria e dal rispetto per la cucina a una cultura di culto dell'apparenza, dove l'abilità gastronomica viene spesso oscurata dal desiderio di diventare star del palcoscenico mediatico?

Chiamretti contro il culto dell’apparenza dei cuochi e i social

Durante la presentazione alla stampa della seconda edizione di "Donne sull'orlo di una crisi di nervi," che è tornata in onda il 12 settembre su Rai 3, Chiambretti, con il suo pungente stile provocatorio, riporta in auge la questione, scagliandosi contro l’ipocrisia culinaria della televisione. Chiambretti, noto per la sua ironia acuta, non risparmia critiche agli chef da reality che, a suo dire, hanno ridotto l’arte culinaria a uno spettacolo da circo mediatico.

Secondo Chiambretti, questi cuochi televisivi hanno stravolto la cucina, trasformandola in una sfilata di egocentrismo e bizzarrie. «I cuochi di una volta erano gente rispettabile e gentile», tuona il conduttore. Oggi, denuncia, sono diventati dei "divi della cucina" ossessionati dal sensazionalismo e dalla visibilità, infarcendo i loro piatti con ingredienti esotici e accostamenti stravaganti solo per attirare l’attenzione.

Chiambretti non si ferma qui e punta il dito contro la dittatura dell'apparenza imposta dai social media. La “religione di Instagram” ha, secondo lui, creato una società che idolatra la perfezione superficiale, mentre ignora le vere qualità. «Siamo tutti schiavi di un ideale estetico irrealistico», afferma, criticando come questo fenomeno influenzi non solo le percezioni del corpo, ma anche la cultura gastronomica.

Attenzione alla disconnessione tra immagine e realtà del lavoro in cucina

Quello che è sicuramente già evidente e su cui bisogna prestare grande attenzione è il fatto che nel panorama gastronomico odierno, spesso, il divario tra l’immagine del cuoco proposta dalla televisione e la realtà del lavoro in cucina è sempre più evidente. Se Chiambretti ha sollevato una critica pungente, accusando i cuochi televisivi di aver trasformato la cucina in un palcoscenico di esibizionismo, distogliendo l’attenzione dalla vera arte culinaria, quello su cui dobbiamo porre attenzione e che spesso la televisione esalta un’immagine distorta e semplificata della professione culinaria e che la realtà è, invece, ben diversa.

La cucina sotto i riflettori: Piero Chiambretti contro l’era degli chef influencer

I cuochi in tv: esempi di professionalità o illusioni televisive?

La presenza di cuochi o aspirati tali in programmi come MasterChef sembra, infatti, suggerire ai più che diventare cuoco sia una questione di pochi mesi e di abilità esibite davanti alla telecamera, piuttosto che di anni di sacrificio e dedizione. Questo fenomeno non solo alimenta aspettative irrealistiche tra i giovani aspiranti cuochi, ma contribuisce anche a una percezione distorta della professione.

Una vera e propria disconnessione tra l'immagine glamour presentata dalla tv e la dura realtà del lavoro in cucina. E così le scuole di cucina si trovano oggi a dover fronteggiare l’illusione di un percorso facile e veloce verso il successo. Mentre il mondo del lavoro è costantemente alle prese con le conseguenze di chi molla perché non pensava che fare il cuoco fosse così difficile e impegnativo…

Serve celebrare la figura del “vero cuoco”

Per riportare equilibrio, è necessario che i cuochi famosi, e tutto il mondo che ruota intorno al comparto in generale, si impegnino a raccontare la vera realtà che sta dietro ai grandi traguardi. Riconoscere, anche, il valore del lavoro quotidiano svolto da cuochi senza stelle e valorizzare il percorso di formazione e crescita professionale è fondamentale. Solo così si potrà ristabilire una connessione reale tra l’immagine pubblica del cuoco e la sostanza del lavoro che esso comporta, garantendo che la cucina italiana continui a essere un pilastro della nostra cultura e del turismo.

Perché la vera eccellenza culinaria merita di essere celebrata non solo per il suo glamour, ma per la sua sostanza e il suo impegno. Ed è fatta anche e soprattutto da cuochi non famosi

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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