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Molino Paolo Mariani
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Intervista a Lo Presti: «L'identità culinaria di Milano è fatta di contaminazioni»

Lorena Lo Presti guida dal 2023 l’Associazione Cuochi Meneghini con passione e impegno, puntando su formazione e rete tra professionisti. In vista dell’Assemblea nazionale FIC a Milano il 14-15 aprile, racconta il bilancio del primo biennio e le sfide future per la ristorazione milanese

10 aprile 2025 | 18:02
Intervista a Lo Presti: «L'identità culinaria di Milano è fatta di contaminazioni»
Intervista a Lo Presti: «L'identità culinaria di Milano è fatta di contaminazioni»

Intervista a Lo Presti: «L'identità culinaria di Milano è fatta di contaminazioni»

Lorena Lo Presti guida dal 2023 l’Associazione Cuochi Meneghini con passione e impegno, puntando su formazione e rete tra professionisti. In vista dell’Assemblea nazionale FIC a Milano il 14-15 aprile, racconta il bilancio del primo biennio e le sfide future per la ristorazione milanese

10 aprile 2025 | 18:02

Una sfida molto importante la sua Associazione la affronterà proprio tra qualche giorno, lunedì 14 e martedì 15 aprile, quando i delegati della Federazione Italiana Cuochi si ritroveranno a Milano, al Palazzo della Regione Lombardia, per i lavori dell’Assemblea nazionale FIC. Sarà quello un altro prestigioso banco di prova per l’Associazione Cuochi Meneghini, che Lorena Lo Presti sta guidando con tenacia dal 2023. Una guida fatta innanzitutto di passione e di orgoglio, da quel 7 settembre di due anni fa, quando Lorena ha ricevuto la fiducia di tutti i suoi colleghi. Qualche settimana dopo, in ottobre, l’inaugurazione ufficiale della sua presidenza, con tanto di brindisi e taglio della torta nel contesto di HOST, la fiera internazionale della ristorazione e hotellerie dove Federcuochi ha un ruolo di rilievo con il proprio stand e con una settimana di interviste, talk e cooking show. Presenti all’inaugurazione, tra gli altri, sono stati il presidente FIC, Rocco Pozzulo, il senatore Gian Marco Centinaio e lo chef stellato Claudio Sadler, presidente onorario dell’Associazione Cuochi Meneghini.

Lorena Lo Presti: «La docenza e la cucina sono la mia vita»

Originaria di Bari e orgogliosa di esserlo, Lorena Lo Presti è a Milano dal 2007, ha 46 anni e ha sempre lavorato nel mondo della scuola e della formazione. «La docenza, assieme alla cucina, è la mia vita», dice. Quindi spiega: «Ho avuto la fortuna di affiancare i miei insegnanti, da cui ho imparato molto. Tra le mie esperienze giovanili, lavoravo nei ristoranti di famiglia in estate, da mia zia, in Puglia. Poi, però, nelle scelte scolastiche e universitarie, ho studiato altro: mi mancava, infatti, l’ultimo anno per completare ingegneria edile e architettura. Ma poi sono arrivata a Milano per motivi personali e mi sono reinventata. Ho cominciato nuovamente a studiare e a prendermi numerose certificazioni. E lì ho avuto la fortuna di affiancare i miei insegnanti, cominciando a fare sostituzioni e poi iniziando l’insegnamento vero e proprio. Oggi sono laureata in Gastronomia e Ospitalità del territorio».

C’è stato un aspetto in particolare dell’insegnamento che ti ha attirato?
Sì. Mi sono specializzata nel settore delle intolleranze alimentari, ho fatto ricerca e sviluppo per aziende che si occupano di questo campo.

Intervista a Lo Presti: «L'identità culinaria di Milano è fatta di contaminazioni»

La nascita dell'Associazione cuochi meneghini

Come hai vissuto questi due anni di presidenza FIC nella città di Milano e in provincia?
Questi due anni di presidenza sono stati intensi e importanti per rilanciare l’Associazione FIC sul territorio. Già dal nome abbiamo voluto dare una svolta importante al mondo associativo. A piccoli passi, stiamo riconquistando i soci e anche i vecchi tesserati. Un passaggio significativo lo stiamo riscontrando nel mondo della scuola e degli istituti alberghieri, dove torniamo a collaborare con fiducia.

Lorena Lo Presti, formazione al centro

Cosa caratterizza un cuoco FIC e la sua attività nell’Associazione?
La nostra forza ci deriva dal grande sostegno, professionale, formativo e anche morale, che ci arriva da FIC nazionale e da tutta la Dirigenza. Siamo una grande famiglia, non solo un’associazione, e questo lo vediamo in tutti i campi e in tutti gli eventi: i Campionati, la Nazionale Italiana Cuochi, il Bocuse d’Or... Personalmente, poi, ho un forte legame con i colleghi e i nostri associati stanno dando un grande contributo alla vita associativa sul territorio. Quest’anno avremo l’Assemblea nazionale, che tra pochi giorni si svolgerà nella sede della Regione Lombardia, e accoglieremo colleghi da tutta Italia. Sarà un importante palcoscenico per l’Associazione Cuochi Meneghini.

Come vi state preparando per vivere e operare nel prossimo biennio di presidenza?
Questo primo biennio è stato certamente molto dinamico ed emozionante. Abbiamo già avviato con tutto il Direttivo provinciale la pianificazione per il nuovo biennio che ci attende. Da sempre, cerchiamo di fare rete con tutti i nostri associati, lo stesso gioco di squadra che ci insegna ogni giorno la Federazione. La formazione di ragazzi e professionisti è sicuramente tra le nostre priorità e lo sarà ancora. Gli stessi associati ce la richiedono e grazie ad essa siamo rientrati in piena operatività in molte scuole. Poi, vogliamo mettere in atto tutto ciò che può essere d’aiuto per gli associati, soprattutto a livello professionale e lavorativo, perché la ristorazione non sta vivendo un buon momento dal punto di vista dell’occupazione.

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Presidente, l’ultima domanda riguarda il territorio che deve affrontare ogni giorno. Sicuramente, un contesto molto impegnativo?
Il tessuto gastronomico milanese, tra città e provincia, è certamente fondamentale per la ristorazione, vista la presenza di tantissimi locali e ristoranti. Ma è importante valutare anche come questa ristorazione a Milano e provincia viene percepita adesso, sia dagli italiani che dai turisti. L’identità di Milano, a mio avviso, è fatta di tante contaminazioni, di tante culture gastronomiche diverse, come del resto penso in altre importanti metropoli italiane, come Roma. Stanno aprendo infatti anche ristoranti romani, pugliesi, siciliani e, sempre a mio avviso, c’è una rivalutazione della tradizione e dei piatti, ma con l’ingrediente dell’innovazione. Come in tutta Italia, poi, abbiamo il grosso problema di trovare personale qualificato. Non ci sono più tanti professionisti. La tradizionale dinamicità del tessuto milanese speriamo riesca a portare benefici per tutti. Anche in questo senso, stiamo facendo un grosso lavoro per il personale, per trovarlo e per formarlo. La formazione continua, infatti, è uno degli obiettivi fondamentali su cui si basa l’operatività di Federcuochi, a cui orgogliosamente apparteniamo.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
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