Acqua buona e sostenibile: cambiare le abitudini per ridurre plastica e sprechi

Un luogo comune che ci accompagna da tempo consiste nel pensare che l'acqua in bottiglia sia migliore dell’acqua di rete. Come sfatare questo mito e cercare di incentivare, quando possibile, un cambio di paradigma?

13 settembre 2024 | 20:00

LItalia è il secondo Paese al mondo per utilizzo di acqua in bottiglia: si usa poco quella di rubinetto, con la conseguente produzione di enormi quantità di plastica. Ci sono tanti pregiudizi sull’acqua e in particolare sull’acqua di rubinetto, ecco perché è davvero importante fare cultura, soprattutto per valorizzare questo elemento che è alla base della vita e l’ingrediente chiave di tantissime bevande e alimenti.

Si pensa erroneamente che l’acqua in bottiglia sia in qualche modo più sicura dell’acqua di rubinetto, in realtà non è così: mentre nell’acqua di rete intervengono solo pochi ingredienti sui quali è facile agire con il giusto sistema di filtrazione, nell’acqua in bottiglia intervengono moltissimi fattori: la data di imbottigliamento, il tempo e le condizioni di trasporto, lo stoccaggio ecc.. Se pensiamo davvero all’acqua come alimento non dobbiamo dimenticare che è consigliabile consumarla entro le 48 h e avere la possibilità di berla subito dopo l’erogazione, grazie all’utilizzo di water dispensers con sistemi di filtrazione adeguati, rappresenta certamente un plus.

Acqua di rubinetto: cosa influenza il gusto?

L’acqua di rubinetto è potabile, buona da bere e sicura. Ha al suo interno degli ingredienti che ne influenzano il gusto, l’odore e il mouthfeel , ovvero la percezione tattile che avvertiamo quando beviamo. Se li conosciamo, sapremo quali di questi è meglio preservare e quali rimuovere.

L’elemento più importante dell’acqua sono i sali minerali, responsabili del sapore e del mouthfeel dell’acqua, nonché della nostra idratazione e omeostasi. In alcune zone, la loro presenza può comportare la formazione di calcare o gesso: è quindi importante identificare la soluzione filtrante ideale per la propria acqua.

Nell’acqua ci sono anche sostanze disinfettanti, come il cloro, necessarie per rendere potabile l’acqua, ma che possono avere un impatto negativo e ossidante sulla percezione olfattiva e palatale. Ultimo ingrediente dell’acqua di rete sono i composti organici, ovvero tutte quelle particelle che derivano dalla decomposizione ambientale, dall’industria e dagli impianti idrici. Anche queste sostanze influenzano negativamente l’olfatto e, di conseguenza, il gusto dell’acqua.

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Alberto Lupini


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