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Ciccio Sultano a Roma rompe gli schemi della cucina stellata

Con Giano, il ristorante del W Rome, il cuoco due stelle Michelin, riscrive i canoni della ristorazione d’albergo, dedicata anche ai romani che possono vivere l’hotel “senza valigia” e senza barriere

di Lea Gasparoli
 
17 marzo 2022 | 12:30

Ciccio Sultano a Roma rompe gli schemi della cucina stellata

Con Giano, il ristorante del W Rome, il cuoco due stelle Michelin, riscrive i canoni della ristorazione d’albergo, dedicata anche ai romani che possono vivere l’hotel “senza valigia” e senza barriere

di Lea Gasparoli
17 marzo 2022 | 12:30
 

Informale, socievole, colto, contemporaneo. È il nuovo concetto del lusso. Con il suo ingresso in Italia, W Hotels Worldwide ridefinisce gli schemi dell’accoglienza luxury con un’interpretazione dell’ospitalità e della ristorazione dall’impronta moderna e friendly. Un approccio leggero e giocoso ma di grande rispetto verso l’eredità storica di una città come Roma, la destinazione scelta dal brand per il suo debutto nel Bel Paese, con W Rome.

Ambiente super chic, design innovativo e una proposta gastronomica di grande livello, quella di Ciccio Sultano, membro di Euro-Toques, che porta al Giano, il ristorante al piano terra dell’hotel, una reinterpretazione in chiave moderna dei piatti siciliani contestualizzandoli nel panorama culinario di tradizione romana.

Ciccio Sultano  Ciccio Sultano a Roma rompe gli schemi della cucina stellata

Ciccio Sultano

Ciccio Sultano e il suo Giano a Roma 

«Ogni volta che mi affaccio su un altro mondo, non manca l’inchino alla cucina del luogo», afferma lo chef, che prima di Roma era già approdato in un’altra capitale europea portando la cultura gastronomica dell’Isola a Vienna. «La cucina siciliana – continua il due stelle Michelin, patron del Duomo di Ragusa Ibla - è per vocazione una cucina internazionale, nata dall’incrocio di culture, quindi si presta bene alle "contaminazioni". I popoli che ci hanno invaso ci hanno reso più ricchi, più duttili e in definitiva più originali». 

 

Una cucina senza formalismi 

Sultano porta a Roma una grande cucina, libera da formalismi. E rompe gli schemi della classica impostazione del ristorante stellato “democratizzandolo”, puntando su un’esperienza innovativa e stimolante. «La cucina educata è uno stile di vita – sostiene lo chef - è colta, è popolare, è borghese, è monastica. Una commistione di luoghi e di tempi, come la vita contemporanea. Come siamo noi. E tutto questo presentato e vissuto con quell’elemento in più dato dalla convivialità siciliana». 

Eleganza e condivisione 

Con Giano, lo chef bistellato, riscrive i canoni della ristorazione d’albergo, dedicata non solo al jet set internazionale ma anche ai romani che possono vivere l’hotel “senza valigia” e senza barriere. Diretto, elegante, condiviso. Sono questi i concetti che ispirano la filosofia del W Rome e che si rispecchiano perfettamente nello stile di Sultano che definisce la sua cucina autentica. 

«Una cucina a cui non manca nulla in fatto di tecnica – dice - ma a cui non interessa apparire sofisticata. Dove il concetto di gourmet passa prima dalla resa perfetta di ogni ricetta. E la scelta degli ingredienti si basa su un rapporto personale di fiducia con i fornitori». 

Il ristorante Giano  Ciccio Sultano a Roma rompe gli schemi della cucina stellata

Il ristorante Giano

In tavola c'è sempre la Sicilia 

Il richiamo dell’Isola e della sua storia, fatta di contrasti, mutazioni e dominazioni emerge nelle creazioni di Sultano. E il suo estro creativo e gioioso, si respira, si vive, sin dall’accoglienza coinvolgente al W Lounge, l’anticamera del ristorante, dove, l’aperitivo, orchestrato per la condivisione e scandito dai piatti tipici dello street food siciliano, mette subito a nudo l’anima provocatoria del brand che ha rivoluzionato la scena dell’ospitalità per oltre 2 decenni, con 60 aperture nel mondo, sfidando le aspettative ed infrangendo le norme tradizionali del lusso.

«Non esiste qualcosa che rimane immutata per sempre. Tutto ciò che oggi è tradizione, ieri era innovazione. A noi il compito di tradire le tradizioni per rendere attuale la proposta». Questo è il distillato della logica di Sultano, il cui continuo rimando tra passato, presente e futuro, si integra perfettamente con la cifra stilistica di del marchio W.

L'aperitivo di Giano  Ciccio Sultano a Roma rompe gli schemi della cucina stellata

L'aperitivo di Giano

La risposta di Roma 

E già a soli tre mesi dall’apertura, Giano si afferma come uno dei locali più cool della Capitale. La Città Eterna, in fermento per l’ingresso di diversi brand internazionali, si prepara a ridisegnare il nuovo scenario luxury dell’accoglienza, tra le vie del lusso e i luoghi iconici della Dolce Vita, in rinascita. E accoglie il concetto, per nulla scontato nella visione capitolina, del ristorante d’hotel come luogo di riferimento, in cui poter vivere delle esperienze gastronomiche in maniera disinvolta grazie ad un’atmosfera stimolante e carica di energia.

La proposta gastronomica, i salotti e il team 

È stato appena presentato il nuovo menu di Giano. E rispecchia perfettamente filosofia del gruppo W e il mood che Christian Zandonella, general menager del W Rome ha voluto dare alla location capitolina. Quello di un salotto, declinato in diversi salotti (Giano, W Louge, Giardino Clandestino e Otto Roof Top) ognuno con una proposta diversa ma accomunati da un’anima conviviale e glamour per accogliere gli appassionati di buon cibo e buon bere a qualsiasi ora del giorno, fino a notte.

Inconfondibile lo stile di Sultano che firma il progetto di cucina, sostenuto da Nicola Zamperetti, l’executive chef che ha già fatto squadra con il bistellato all’apertura di Pastamara, il ristorante del Ritz - Carlton di Vienna. Una combinazione esplosiva. Come quella, già consolidata, con Fabrizio Fiorani, il pasticcere pluripremiato del gruppo Sultano (che, con il pastry chef del W Rome, Cesare Murzilli regala “attimi di felicità”) e creatore di Zucchero, la boutique dolce al piano terra dell’albergo firmata Fabrizio Fiorani. E non poteva mancare un nome altisonante nel regno dei cocktail e dalla mixology, anche alla guida dei “banconi del W”, quello di Emanuele Broccatelli.

Nicola Zamperetti Ciccio Sultano a Roma rompe gli schemi della cucina stellata

Nicola Zamperetti

I piatti da non perdere 

Il menu è moderno, elegante. Ma senza fronzoli, come la carta dei vini, curata da Christian D’Antoni. La filosofia è quella della condivisione e della sostenibilità. I piatti sono diretti, carnali, complessi ma non complicati. C’è la Sicilia dentro. E un omaggio a Roma.

Tartare di tonno

Il re del mare, servito nudo e crudo, accompagnato dal re delle tavole romane: il carciofo. E un’emulsione di olio Extra vergine d’oliva del frantoio Sallemi. 

Tartare di tonno  Ciccio Sultano a Roma rompe gli schemi della cucina stellata

Tartare di tonno

Ventresca di tonno

È un piatto ricorrente nella cucina di Sultano. Secondo la sua filosofia il tonno va cucinato come se fosse carne di terra. Qui il ventre del tonno, grasso e aromatico, è accompagnato da un fondo di vitello e una crema di cipolla caramellata.

La ventresca Ciccio Sultano a Roma rompe gli schemi della cucina stellata

La ventresca

Vitello e bottarga

Omaggio a uno dei piatti simbolo della cucina italiana, arricchito dalla salsa a base dell’olio di conservazione del Filetto di tonno di Testa e della bottarga di Tonno rosso firmata dallo chef, aromatizzata con fiori di sambuco e petali di rosa.

Tortelli di ricotta e tuma persa

Il paesaggio nel piatto. L’unione degli ingredienti della campagna siciliana: ricotta, Tuma persa (pregiato formaggio siciliano prodotto solo nell’area di Castronovo, stagionato minimo otto mesi, 5 metri sotto terra) agnello ed erbe amaricantri.

Pesce spada alla palermitana

Probabilmente il piatto che esalta di più i classici sapori siciliani. Il filetto di pesce spada, panato con mollica di pane aromatizzata con agrumi e origano, servito su una polvere di pomodoro, capperi e olive. Il tutto accompagnato da una cipolla cotta sotto la cenere e caramellata. 

Olio, sale e grano

Tre ingredienti e un marchio. L’unione di tre ingredienti che danno inizio a tutto. Fabrizio Fiorani e Ciccio Sultano hanno creato questo dolce contemporaneo, che come ogni dolce che si rispetti, ha dietro un pensiero adulto e la capacità di farci tornare bambini.

Olio, sale e grano Ciccio Sultano a Roma rompe gli schemi della cucina stellata

Olio, sale e grano

 

Giano 
Via Liguria 28, 00187 Roma 
06 894121
www.gianorestaurant.com

 

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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