Crisi del personale: la sfida del turismo estivo per hotel e ristoranti
Con il ritorno dell'estate, si ripresenta il problema della mancanza di personale in ristoranti e hotel. Amira ribadisce l'importanza di far capire ai giovani la possibilità di far carriera nel mondo dell'ospitalità
Con il ritorno dell'estate e della stagione estiva, torna a ripetersi una situazione a cui assistiamo ormai da qualche anno: quella della mancanza di personale. Ma quando finira questa telenovela?! I media, come fossero episodi di una soap opera, scrivono e mostrano situazioni in cui albergatori disperati non trovano personale e non potranno aprire le loro cucine, essendo obbligati a vendere le loro strutture come B&B, cioè solo camera e prima colazione.
Ma dove sono finite le eccellenze italiane? Come Amira siamo stanchi di ripeterlo e non sappiamo più e a chi rivolgerci per far sentire la nostra voce, le nostre perplessità, le nostre proposte. Abbiamo parlato in Tv, sui giornali, con politici, ma sono state tutte parole spese al vento. L'Italia era considerata ambasciatrice dell’ospitalità, quella che sapeva fidelizzare gli ospiti con il Saper Fare tipico italiano. Per molti anni, i clienti tornavano nei nostri locali perché sapevano la qualità avrebbero trovato. Oggi, cosa troveranno?
Dobbiamo far capire ai giovani, a partire dalla formazione, che lavorare nel settore turistico e alberghiero non deve essere un mestiere di ripiego per avere qualche soldo in tasca, ma una professione che ti porta in paesi diversi, a conoscere e parlare lingue diverse, a conoscere popoli e usanze diverse. In altre parole, a raggiungere anche posizioni di spicco nel mondo dell'ospitalità, diventando un manager o un direttore e non un “portatore di piatti”, come oggi sono considerati i camerieri.
Purtroppo, ci sono ancora molti punti da risolvere per i lavoratori del turismo e dell'ospitalità, ribadiamo: poche ore di pratica, pochi finanziamenti, stage non adeguati e non corrispondenti alle aspettative degli allievi, docenti giovanissimi senza esperienza, contratti di lavoro tra i più poveri d'Europa, sindacati che non parlano mai del settore turistico. Alcuni albergatori sfruttano il personale con molte ore di lavoro, pochi riposi e a volte stipendi di 1800/2000 euro al mese, ma tutto compreso (riposi non goduti, ferie, festività, liquidazione).
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Come associazione siamo sempre in prima linea per cercare di dare dignità a questo meraviglioso mestiere, per evitare sempre di più che nei ristoranti ci sia un tablet su ogni tavolo per ordinare cibo e bevande, o un nastro trasportatore che sostituirà le figure dei camerieri e ci porterà dalla cucina al tavolo quello che abbiamo ordinato. Se questo è quello che non vogliamo, non dobbiamo perdere altro tempo..
Amira non si arrende, prima o poi qualcuno ci ascolterà! Chiudo con un augurio di una buona stagione e buona estate, e sempre viva il servizio di sala!
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Alberto Lupini