Il futuro del mestiere di cuoco? Naturalmente bello e sostenibile

Federcuochi sempre più coinvolta nella promozione e diffusione delle politiche sostenibili di economia circolare. Tra gli obiettivi: una sempre maggiore efficienza all’interno della filiera del cibo

12 ottobre 2021 | 08:00
di Rocco Pozzulo

Lo scorso 28 luglio in tutto il mondo si è celebrata la Giornata mondiale per la conservazione della natura, data stabilita dalle Nazioni Unite per ricordare che un ambiente sano è la base per una società stabile e produttiva e per garantire il benessere delle generazioni presenti e soprattutto future. Questa, come altre date designate dall’Organizzazione mondiale, hanno lo scopo di sensibilizzare enti di ogni settore, sia pubblici che privati, e tutta la società civile su particolari argomenti di vitale interesse per il bene del singolo individuo e collettivo.

Dal Wwf diversi programmi per preservare al meglio questo mondo che ci ospita, tutti allo scopo di stimolarci sempre più verso la tutela dell’ambiente; numerosi “segnali” ci indicano che questo nostro ultimo decennio è il momento cruciale (di non ritorno) per attuare un’inversione di rotta dopo le violenze, da parte di tutti, che i nostri territori, ambienti e la natura stessa hanno subito. Ora le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: inquinamento e impoverimento dei territori, perdita di biodiversità, cambiamenti climatici, e altri fattori devastanti che tutti ben conosciamo, con effetti negativi per ogni Paese del globo, indistintamente.

Il nuovo ministero della Transizione ecologica, nella persona del sottosegretario On. Vannia Gava, ha voluto la Fic (Federazione italiana cuochi), già partner del progetto europeo Life Foster (lotta allo spreco alimentare), per definire un protocollo di intesa di prossima firma, accordo che vedrà la Federcuochi ulteriormente coinvolta in tutte quelle azioni implicanti le risorse alimentari, attraverso la promozione e la diffusione di tutte le sue politiche sostenibili di economia circolare. Scopi primari: una sempre maggiore efficienza all’interno della filiera del cibo, una consona educazione ambientale e l’acquisizione di ulteriori comportamenti virtuosi nel nostro settore.

 

 

Iniziative mirate dove ciascuno può e deve fare la sua parte, contribuendo alle attività messe in campo per enti privati, intere categorie lavorative ed altre entità collettive e comunitarie, per preservare in modo sostenibile le nostre risorse naturali. Fic sempre in prima linea, responsabile e partecipe nel necessario “cambiamento” in atto, dove inesorabilmente, volenti o meno, tutti dobbiamo essere compartecipi e direttamente responsabili.

 

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Alberto Lupini


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