Professionale, sì, ma con gusto: l'uniforme da chef come specchio della cucina

Dall'introduzione della giacca bianca come simbolo di pulizia e raffinatezza, all'adozione dei moderni tessuti tecnologici, l'uniforme riflette l'evoluzione della professione culinaria . La giacca bianca, insieme al cappello da chef, ha radici storiche profonde, mentre i pantaloni larghi, i grembiuli e le scarpe antiscivolo sono progettati per garantire sicurezza e comfort in cucina

17 settembre 2024 | 18:36
di Gabriele Pasca

Nei tessuti e nelle linee dell'abbigliamento da chef si celano secoli di storia e innovazione. Dall'eleganza di Carême alle soluzioni tecnologiche moderne, l'uniforme da chef si rivela un affascinante crocevia tra funzionalità e stile, una trama di abilità e orgoglio che definisce l'identità di ogni cuoco.

Quando si parla di uniformi da chef, si evoca un mondo dove estetica e funzionalità vanno di pari passo e dove ogni cucitura, ogni bottone e ogni colore ha un suo perché. Ma cosa si cela dietro queste scelte stilistiche?

Icone in cucina: l'evoluzione storica della giacca da chef

Nelle cucine di tutto il mondo, la giacca bianca del cuoco è un'icona, una attestazione implicita di professionalità. Tuttavia, il percorso che ha portato a questa simbologia è ricco di svolte storiche e culturali. Nel tardo XVIII secolo, in Francia, nasceva la figura dello chef moderno. Marie-Antoine Carême, uno dei primi cuochi a raggiungere la fama quasi stellare, è spesso ricordato come il padre dell'alta cucina. Carême non solo trasformò il modo di preparare il cibo, ma anche il modo in cui gli chef si presentavano al mondo. La sua scelta del bianco per l'uniforme era una deliberata dichiarazione di pulizia e raffinatezza, qualità che voleva fossero associate alla sua cucina.

Il cappello da chef, o toque, ha origini ancora più antiche. Si racconta che nel XVI° secolo i cuochi, perseguitati, trovarono rifugio nelle chiese e adottarono indumenti simili a quelli dei sacerdoti. La toque, in particolare, è diventata un simbolo di status: più alto era il cappello, maggiore era il rango del cuoco. Questa tradizione, sebbene modificata, persiste in alcune cucine fino ad oggi.

Da funzionale a simbolico: il cammino secolare dell'uniforme da chef

Con il passare dei secoli, la divisa da cuoco ha attraversato diverse fasi, adattandosi ai cambiamenti sociali e tecnologici. Il XIX° e il XX° secolo hanno visto un'evoluzione sia nella funzione che nello stile dell'uniforme. Mentre il bianco rimaneva la scelta predominante per sottolineare la pulizia, i materiali e il design venivano adattati per migliorare il comfort e la sicurezza.

In questa evoluzione, l’uniforme è diventata una parte integrante dell'identità del cuoco, un'estensione della sua arte e della sua etica professionale. Dalla giacca impeccabilmente bianca al cappello fieramente alto, ogni elemento racconta una storia di orgoglio e abilità.

Oltre l'eleganza: funzione e praticità nell'abbigliamento da chef

L'uniforme da chef è un insieme di elementi che, al di là del loro aspetto estetico, sono progettati con un preciso scopo funzionale. Ogni dettaglio, dalla giacca ai grembiuli, è pensato per garantire sicurezza, igiene e praticità in cucina. Il capo più riconoscibile dell'uniforme da chef è la giacca. Tradizionalmente bianca, la sua funzione va oltre la semplice estetica. Il colore bianco non solo simboleggia la pulizia, ma è anche pratico: essa, infatti, riflette il calore e rende meno visibili le macchie di candeggina usata per la disinfezione.

La giacca è spesso realizzata in tessuto pesante per proteggere lo chef da ustioni causate da schizzi di olio o contatto accidentale con superfici calde. La caratteristica del doppio petto serve a proteggere il corpo: se una parte della giacca si sporca, può essere facilmente sovrapposta per mostrare un lato pulito. I pantaloni dell’uniforme sono generalmente larghi e comodi, spesso con un motivo a scacchi o a strisce, che aiuta a mascherare le piccole macchie. I grembiuli forniscono un ulteriore strato di protezione, mentre il cappello, o toque, oltre a essere un simbolo di status, ha una funzione pratica: impedisce che i capelli cadano nel cibo e aiuta a controllare il sudore.

Infine, le scarpe sono un aspetto cruciale dell'abbigliamento in cucina. Deve essere antiscivolo, resistente all'acqua e al grasso, e fornire un buon supporto per sopportare lunghe ore in piedi. Gli accessori come i guanti termici o i grembiuli specializzati per specifiche mansioni completano l'uniforme e assicurano che lo chef sia equipaggiato per ogni sfida che la cucina può presentare. Questi elementi, sebbene possano sembrare semplici, sono il risultato di una lunga evoluzione, mirata a massimizzare efficienza e sicurezza in cucina. L'uniforme da chef è quindi un esempio perfetto di come la forma segua la funzione, con ogni pezzo che contribuisce a creare l'ambiente professionale e sicuro, essenziale in ogni cucina.

La nuova era delle divise da chef

L'abbigliamento da chef si è evoluto a tal punto da diventare un territorio fertile per l'innovazione stilistica e tecnologica. Questo cambiamento si allinea con le esigenze pratiche dei professionisti della cucina e con le tendenze di una società che valorizza l'individualità. I tessuti moderni, che combinano traspirabilità, resistenza al calore e proprietà antimacchia, sono diventati essenziali. Queste caratteristiche non solo incrementano il comfort durante lunghe ore in ambienti caldi e frenetici, ma migliorano anche la durabilità dell'abbigliamento, una necessità in un settore dove l'usura è frequente.

Sempre più spesso, gli chef stanno adottando un approccio più personale nel design delle loro uniformi. Monogrammi, colori distintivi e tagli personalizzati sono ora utilizzati per esprimere l'identità e il carattere unico di ogni chef. Questa tendenza va oltre la pura estetica ma riflette il desiderio di esprimere il loro spirito creativo, simile a quello che infondono nei loro piatti. Nonostante queste evoluzioni, l'essenza della tradizione nell'abbigliamento da chef rimane. La giacca bianca, pur evolvendosi in termini di materiali e design, continua a essere un simbolo riconosciuto del mestiere. Questo equilibrio rappresenta la natura stessa della cucina contemporanea: un campo che, pur radicato nelle sue origini storiche, esplora costantemente nuovi territori di creatività e innovazione.

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