Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
domenica 24 novembre 2024  | aggiornato alle 13:01 | 109190 articoli pubblicati

Siad
Siad

Carne per gli anziani? Meglio se ben cotta

Lo spiega uno studio francese, che sottolinea come con la carne al sangue gli over 65 assorbano meno proteine. Per i giovani non cambia invece nulla

 
28 aprile 2022 | 07:30

Carne per gli anziani? Meglio se ben cotta

Lo spiega uno studio francese, che sottolinea come con la carne al sangue gli over 65 assorbano meno proteine. Per i giovani non cambia invece nulla

28 aprile 2022 | 07:30
 

Bistecca al sangue? Per gli anziani meglio se ben cotta. È quanto emerge da uno studio francese. Secondo i ricercatori che hanno condotto l’indagine infatti il sistema digestivo degli over 65 farebbe fatica ad assorbire e a scomporre le proteine se la carne ingerita è al sangue.

Ne parla la dottoressa Elena Maria Abati in un articolo di Humanitas Salute che riportiamo di seguito integralmente. 

Carne per gli anziani? Sì, ma meglio ben cotta

Se la carne non è al sangue le proteine si assorbono meglio

Con la carne al sangue si assorbono meno proteine. Il sistema digestivo degli over 65 fa fatica a scomporle e quindi assorbirle. Gli studiosi hanno reclutato dieci volontari di età compresa tra i 70 e gli 82 anni, che in occasioni differenti hanno mangiato carne al sangue, ossia cotta per cinque minuti a 55 gradi o ben cotta, ovvero cucinata per almeno 30 minuti a 90 gradi e quindi tritata. Al termine di ogni pasto sono state effettuate analisi del sangue, che hanno indicato un minore assorbimento delle proteine e quindi una minore concentrazione di amminoacidi, i blocchi di costruzione delle proteine stesse, quando la carne era al sangue.

E per i più giovani?

Secondo i ricercatori del Clermont-Ferrand University Hospital per prevenire la sarcopenia, cioè la perdita degenerativa della massa muscolare, gli anziani dovrebbero essere avvisati di preferire il consumo di carne ben cotta. Al contrario, per i più giovani non ci sono differenze nell’assimilazione di proteine fra i due tipi di cottura della carne.

Lo spauracchio per tutti coloro che praticano sport da sempre e vorrebbero continuare a farlo anche in età avanzata, la sarcopenia è infatti la tendenza del nostro fisico a perdere forza, a partire dai 50 anni in poi, per via dalla diminuzione progressiva della nostra massa muscolare.

Gli alimenti anti-invecchiamento

«La carne però non rappresenta la soluzione a questo problema – ha commentato la dottoressa Abati, riguardo alla sarcopenia - Se poi vogliamo riprendere l’argomento cibo, è necessario allargare il discorso alla sostenibilità ambientale che vede nella riduzione della produzione della carne e perciò degli allevamenti intensivi uno dei suoi obiettivi futuri che va di pari passo con il discorso moderno della diversificazione alimentare».

È noto da decenni che uno degli esempi di dieta anti-invecchiamento, è proprio rappresentato dalla nostra amata dieta mediterranea, studiata come modello alimentare legato alla longevità. Anche il modello dietetico di Okinawa, Giappone, caratterizzata da un’abbondante quantità di frutta e vegetali, sembra avere importanti effetti antinfiammatori ed antiossidanti. È quanto emerso all’ultimo Congresso Nazionale della Società Italiana di Geriatria e Gerontologia.

«Ritornando al discorso della sarcopenia – ha proseguito la specialista -, elenchiamo ora una serie di “nutraceutici” (componenti alimentari o principi attivi presenti negli alimenti e che hanno effetti positivi per il benessere e la salute ivi inclusi prevenzione e trattamenti di malattie)»:

– leucina e il suo metabolita idrossimetilbutirrato (tonno pinne gialle, pompelmo);

– creatina (salmone, aringhe); vitamina D; acido ursolico e tomatidina (mele e pomodori verdi);

– acido fosfatidico (legumi, soia);

– apigenina (prezzemolo, cipolla, sedano, pompelmo, camomilla, vino rosso e birra);

– nicotinamide (frutta secca); riboside (lievito di birra).

Molto promettente per la loro capacità di agire sui vari processi determinanti sarcopenia (infiammazione, stress ossidativo, sistemi di autocontrollo cellulare) sembrano essere:

– polifenoli (cacao e cioccolato fondente, frutti di bosco, cipolla aglio, agrumi, pomodori e broccoli);

– curcumina; quercitina (cappero, uva e vino rosso, cipolla rossa, the verde,mirtillo);

– ellagitannini e derivati come urolitina A e B ( melograno e frutti rossi come ribes e fragole).

«La diversificazione alimentare garantisce una dieta che consenta di affrontare, insieme all’esercizio fisico, il problema della sarcopenia nell’invecchiamento, con un atteggiamento che unisce il rispetto ambientale , alla possibilità di avere sulle nostre tavole un cibo buono, pulito, giusto e anche sano ( Slow Food, Carlo Petrini)», ha concluso la dottoressa.

 

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali



Italmill
Fratelli Castellan

Rcr
Debic
Siad