Un'alimentazione a base esclusivamente vegetale? Se praticata con il giusto controllo medico, è possibile e sicura anche per i bambini e per le donne in gravidanza. Le linee guida, riporta Humanitas Salute, sono pubblicate in un articolo di alcuni anni fa intitolato “Nutrizione vegana per madri e bambini: strumenti pratici per i professionisti della salute” e pongono l'attenzione sulla gestione di alcuni nutrienti, dando indicazioni specifiche per ottenerli da una dieta 100% vegetale anche in soggetti con esigenze nutrizionali più specifiche, come i bambini in crescita e le donne in gravidanza. Le linee guida ad uso dei clinici sono quelle da seguire per pianificare una dieta vegana anche nelle fasi dell'allattamento e presentano un punto di vista complementare rispetto a quelle del PiattoVeg, già pubblicate in precedenza sempre su una rivista accreditata.
Per bambini e donne in gravidanza è possibile seguire una dieta vegana?
I benefici della dieta vegana
Un'alimentazione 100% vegetale, secondo gli specialisti del settore, ha notevoli benefici: in gravidanza infatti può proteggere dalla preeclampsia e dall'eccessivo aumento di peso, minimizzando l'esposizione ai genotossici. Mette inoltre al riparo il nascituro dallo sviluppo di diverse malattie pediatriche, come l'asma, il diabete, i difetti del tubo neurale, il labbro leporino e alcuni tumori pediatrici. I bambini vegani hanno inoltre un rischio minore di sviluppare sovrappeso e obesità e non sono esposti agli antibiotici utilizzati negli allevamenti.
I nutrienti basilari in gravidanza
Per tutti i tipi di dieta vi sono alcuni nutrienti considerati critici nelle delicate fasi della gravidanza (specie nel secondo e terzo trimestre), dell'allattamento, dello svezzamento e prima infanzia: proteine, fibra, acidi grassi omega-3, ferro, zinco, iodio, calcio, vitamina D e vitamina B12. L'articolo segnala come l'unico integratore specifico da utilizzare, rispetto agli onnivori, per le madri e i bambini vegani, sia quello di vitamina B12, e consiglia i dosaggi adeguati e i range ematici di riferimento. A questo nutriente tuttavia dovrebbe essere prestata d'attenzione anche nelle diete onnivore, perché non è da escludere che possa verificarsi una carenza. Per quanto riguarda gli altri integratori, come quello di DHA (un omega-3 a lunga catena) e di vitamina D, valgono le stesse regole del resto della popolazione: devono essere integrati sia nella mamma che nel bambino indipendentemente dal tipo di dieta seguita.
Queste linee guida ribadiscono che, contrariamente a quanto spesso viene riportato, non è necessario alcun integratore di calcio o di ferro. È sufficiente consumare alimenti vegetali che ne siano ricchi e mettere in pratica delle semplici azioni nella preparazione degli alimenti, così da aumentarne l'assorbimento.