Il segreto nascosto nel cibo: 11mila microbi sconosciuti influenzano la nostra salute

L'analisi di oltre 2.500 alimenti da 50 Paesi ha permesso di identificare quasi 11mila tra batteri e funghi (metà dei quali specie finora sconosciute) che finiscono per comporre parte della nostra flora intestinale

31 agosto 2024 | 13:19

Un team internazionale di ricercatori, guidato dall'Università di Trento, ha compiuto una scoperta rivoluzionaria nel campo della microbiologia alimentare. Analizzando oltre 2.500 alimenti provenienti da 50 Paesi, gli scienziati hanno identificato quasi 11mila batteri e funghi, molti dei quali sconosciuti fino ad ora.

Batteri e funghi sul cibo: un ecosistema nascosto

La ricerca, pubblicata sulla prestigiosa rivista Cell, ha svelato l'esistenza di un complesso ecosistema microbico presente nel cibo che consumiamo quotidianamente. Questi microrganismi, in gran parte invisibili all'occhio umano, svolgono un ruolo fondamentale nel determinare le caratteristiche organolettiche e nutrizionali degli alimenti. Inoltre, una parte di questi microbi viene trasferita nel nostro intestino, contribuendo a formare il microbioma umano e influenzando la nostra salute.

Una nuova frontiera per la ricerca sul microbioma umano

Per raggiungere questo risultato, i ricercatori hanno utilizzato una tecnica innovativa chiamata metagenomica, che permette di sequenziare l'intero materiale genetico presente in un campione alimentare. Grazie a questa tecnologia, è stato possibile identificare con precisione le diverse specie microbiche presenti negli alimenti e studiarne le interazioni.

La scoperta di questo vasto e complesso microbioma alimentare apre nuove prospettive in diversi campi:

  • Salute umana: comprendendo meglio il ruolo dei microbi alimentari nel nostro organismo, sarà possibile sviluppare nuovi approcci per prevenire e curare malattie legate all'intestino, come le malattie infiammatorie croniche intestinali.
  • Sicurezza alimentare: la conoscenza dei microbi presenti negli alimenti potrà contribuire a migliorare i processi di produzione e conservazione, garantendo una maggiore sicurezza alimentare.
  • Qualità degli alimenti: la caratterizzazione del microbioma alimentare potrà essere utilizzata per sviluppare nuovi prodotti alimentari con caratteristiche nutrizionali e organolettiche superiori.
  • Tracciabilità: la metagenomica potrebbe diventare uno strumento fondamentale per tracciare la provenienza degli alimenti e autentificare i prodotti di qualità.

«Questa è la più grande indagine sui microbi negli alimenti mai realizzata - afferma Nicola Segata, microbiologo computazionale dell'Università di Trento e dell'Istituto europeo di Oncologia (Ieo) di Milano - I risultati ottenuti aprono la strada a nuove e affascinanti ricerche, che ci permetteranno di comprendere sempre meglio il complesso rapporto tra alimentazione e salute».

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Alberto Lupini


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