Vino a tavola: bere (con moderazione) durante i pasti può ridurre i rischi per la salute

Il consumo moderato di vino durante i pasti è stato collegato a una riduzione del rischio di mortalità in individui sani, secondo uno studio recente. Tuttavia, il rischio aumenta nelle persone fragili o svantaggiate . Nonostante ciò, non si può stabilire una relazione causa-effetto certa. La moderazione e la consapevolezza restano fondamentali

10 settembre 2024 | 05:00

Il tema è da tempo al centro del dibattito fra medici, ricercatori e produttori: il consumo moderato di alcol è realmente benefico o, al contrario, rappresenta un rischio per la salute? È noto che un consumo eccessivo, così come l'abitudine di sbronzarsi, ha effetti dannosi sulla salute. Tuttavia, il nodo della questione è rappresentato da quel "bere moderato" che per anni è stato visto come un possibile alleato del cuore.

Il mito del bicchiere di vino

Verso la fine del XX secolo, una serie di studi ha sostenuto che il consumo moderato di alcol potesse avere effetti cardioprotettivi. Celebre a tal proposito fu il servizio televisivo trasmesso da "60 minuti", che contribuì a diffondere negli USA l'idea che un bicchiere di vino potesse fare bene al cuore. Ma, negli anni più recenti, la comunità scientifica ha iniziato a mettere in discussione queste conclusioni. Studi più aggiornati indicano come l'alcol, in qualsiasi quantità, possa incrementare il rischio di sviluppare il cancro, associandolo quindi a danni per la salute.

Il tipo di alcol e il modello di consumo

Uno degli aspetti critici degli studi sugli effetti dell'alcol è che spesso non si distingue tra il tipo di alcol consumato - vino, birra o superalcolici - né si considera il modello di consumo. Fattori, questi, di grande rilevanza: il tipo di bevanda e il contesto in cui viene consumata influiscono sui livelli di alcol nel sangue, il che probabilmente determina se gli effetti saranno positivi o negativi.

Lo studio recente: vino durante i pasti e rischi ridotti

A fare chiarezza su questi punti interviene ora uno studio condotto da ricercatori spagnoli, in collaborazione con la Harvard T.H. Chan School of Public Health, recentemente pubblicato su JAMA Network Open. Lo studio ha preso in esame 135.000 residenti del Regno Unito di età superiore ai 60 anni, utilizzando i dati della UK Biobank, per analizzare l'impatto del consumo di alcol, focalizzandosi in particolare su persone fragili o con uno status socioeconomico inferiore.

I risultati non sorprendono: nelle persone fragili o economicamente svantaggiate, bere alcol aumentava significativamente il rischio di mortalità, sia per tutte le cause che per patologie specifiche come il cancro o le malattie cardiovascolari. Maggiore era il consumo, maggiore risultava il rischio. Ciò che ha destato interesse, tuttavia, è l'effetto osservato tra chi beveva principalmente vino durante i pasti: in questi casi, il rischio aumentato nei soggetti fragili veniva in parte compensato.

Il vino e i suoi effetti su individui sani

Negli individui non fragili o con una condizione socioeconomica stabile, bere vino durante i pasti è risultato associato a un rischio ridotto di morte per tutte le cause, inclusi il cancro e le malattie cardiovascolari. Un dato che merita attenzione, anche considerando che l'alcol presente nel vino è chimicamente identico a quello contenuto nei liquori. Tuttavia, la quantità di alcol che raggiunge il flusso sanguigno varia in base al contesto in cui viene consumato e alla sua concentrazione nella bevanda. Anche con l'aumento della gradazione alcolica del vino a causa dell'impiego di uve più mature, la concentrazione di alcol nel vino resta inferiore rispetto a quella dei liquori. Inoltre, il vino viene solitamente consumato in tempi più lunghi e durante i pasti, fattori che contribuiscono a moderare i livelli di alcol nel sangue. Questo spiegherebbe i migliori risultati di salute osservati nei consumatori di vino rispetto a coloro che preferiscono altri tipi di alcol o lo consumano in contesti diversi.

Le limitazioni dello studio e il dibattito aperto

È essenziale notare che lo studio in questione evidenzia solo delle associazioni, non una relazione causa-effetto. Non è possibile concludere che bere vino durante i pasti riduca il rischio di mortalità. La riduzione dei decessi potrebbe essere influenzata da fattori esterni, come lo status socioeconomico più elevato dei bevitori moderati di vino, i quali potrebbero avere migliori abitudini di vita complessive.

Michael Apstein, scrivendo su Decanter, sottolinea che, pur non potendo stabilire un nesso diretto, lo studio rappresenta comunque un passo importante nel cercare di comprendere le sfumature dell'impatto dell'alcol sulla salute. Queste conclusioni trovano conferma anche in altre ricerche riportate su Italia a Tavola, che ricordano come il consumo moderato di vino, soprattutto se legato alla tradizione mediterranea e abbinato a un'alimentazione sana, possa avere effetti benefici, ma sempre con cautela.

Moderazione e consapevolezza

Nonostante tutto, il dibattito rimane aperto. Il vino, come parte di uno stile di vita sano e di un'alimentazione equilibrata, può avere un ruolo, ma è altrettanto fondamentale ricordare che il confine tra beneficio e danno è sottile. Come conclude Apstein, la chiave risiede nella moderazione e nella consapevolezza, per non cadere nell'illusione che qualsiasi consumo di vino possa essere privo di rischi.

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Alberto Lupini


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