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Douja d’Or 2018 Premio alla qualità all’Asti Secco Toso

24 luglio 2018 | 11:53

Douja d’Or 2018 Premio alla qualità all’Asti Secco Toso

24 luglio 2018 | 11:53

Va all’Asti Secco Docg della cantina Toso di Cossano Belbo (Cn) la medaglia d’oro alla qualità alla Douja d’Or 2018. Dal 7 al 16 settembre si svolge ad Asti il Salone Nazionale dei Vini Selezionati Douja d’ Or.

Il riconoscimento viene assegnato nell’ambito del Concorso Enologico Nazionale “Premio Douja d’Or” organizzato dalla Camera di Commercio di Asti con la collaborazione tecnica dell’Onav. L’Asti Secco Docg Toso è stato selezionato per le sue caratteristiche qualitative e inserito all’interno di un ristretto parterre d’eccellenza composto da soli 36 vini, scelti tra oltre 900 etichette candidate al concorso, che hanno raggiunto un punteggio minimo di 92/100.

(Douja d’Or 2018 Premio alla qualità all’Asti Secco Toso)

L’esame organolettico eseguito dalla commissione tecnica sugli oltre 900 campioni anonimi, prevede una rigorosa valutazione visiva (limpidezza, colore, fluidità, effervescenza), olfattiva (profumo, aroma, bouquet, franchezza) e gustativa (vinosità, alcolicità, corpo, armonia, retrogusto), per individuare i vini che meritano di essere considerati eccellenti sotto tutti i punti di vista.

È un ottimo riscontro per l’Asti Secco Docg Toso, un vino che non solo è nuovo ma anche innovativo, perché fino a pochi mesi fa non esisteva uno spumante secco prodotto dal moscato, vitigno universalmente conosciuto per i suoi apprezzati vini dolci.

Credendo fortemente in questa nuova categoria di prodotto, Toso è stata una delle prime cantine a introdurre nel mercato questa nuova etichetta, che per la portata innovativa rappresenta una vera sfida dell’enologia piemontese.

Per arrivare a questo risultato, la famiglia Toso, alla guida dell’omonima cantina da quattro generazioni, si è messa alla prova coinvolgendo nella sfida tutte le persone che lavorano con l’azienda: dai viticoltori conferenti, così preziosi per la qualità dell’uva, agli enologi e tecnici, che con la loro competenza la trasformano in ottimo vino. L’obiettivo primario è stato ottenere un prodotto fedele all’origine della materia prima, frutto di un territorio di eccellenza, che si esprime con la sua identità nel suo vitigno più tipico.

Per informazioni: www.toso.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
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