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Meteri, tra masterclass e degustazioni svela i buoni vini veneti e francesi

di Liliana Savioli
05 aprile 2019 | 11:31

Meteri, tra masterclass e degustazioni svela i buoni vini veneti e francesi

di Liliana Savioli
05 aprile 2019 | 11:31

Far conoscere i vini veneti e francesi e commerciarli via internet, grazie a un’esperienza maturata in 15 anni di studio. Questa è Meteri, azienda di distribuzione di vini naturali e di territorio.

Nei giorni scorsi l’azienda ha organizzato “Notturno”, il suo evento annuale durante il quale, tra masterclass e degustazioni, ha fatto conoscere alcune eccellenze autoctone e transalpine. L’iniziativa si è svolta a Villa Foscarini Rossi, una dimora del Seicento non lontano da Venezia e Padova lungo la riviera del Brenta a Stra (Ve). Non nel corpo principale ma nella foresteria, un edificio secondario alla villa adatto ad ospitare gli invitati, con un salone centrale, dove si è svolta la manifestazione, totalmente affrescato da Domenico de Bruni nel 1652.

(Meteri, tra masterclass e degustazionisvela i buoni vini veneti e francesi)
Jean-Pierre Robinot e Raffaele Bonivento

Meteri, da un’idea di Raffaele Bonivento e Luca Fullin, nasce per far conoscere vini biologici, biodinamici, molti autoctoni, molti francesi. S’inizia con una masterclass sui vini della Loira condotta da Raffaele Bonivento. Emozionanti i vini di Jean-Pierre Robinot dove la botrytis cinerea la fa da padrone e dove le sue fermentazioni posso durare anche 9 anni.

(Meteri, tra masterclass e degustazionisvela i buoni vini veneti e francesi)

Dice infatti Bonivento: «Quando si sente il fungo sullo Chenin è sicuro botrite e poi se la si trova in un vino bianco è considerata un difetto dai “sommelier ingessati». Ecco, in questi vini non abbiamo trovato difetti. Sono sì diversi, son sì di un’aromaticità a noi sconosciuta, ma non son difettosi. Sono, come dicevamo, dei vini emozionanti. Vini del nord, succosi. Quello che ci è entrato nell’anima il Lumière de silex 2003, uno Chenin Blanc da urlo che coniuga l’eleganza alla potenza.

(Meteri, tra masterclass e degustazionisvela i buoni vini veneti e francesi)

Molti sono stati si assaggi quel giorno. Indimenticabili gli Champagnes Pas Dosé di Barrat Masson. Puliti, verticali, taglienti come spade che però ti donano anche la loro razione di muscolarità. Altrettanto incancellabile, dalla nostra memoria, l’Eisweine 2004 di Weingut Molitor – Rosennkreuz dalla Mosella. Un naso pulitissimo e ammaliante. La bocca, poi, ti porta in un’altra dimensione. Entra morbidissimo e coccoloso, per poi stoccare la zampata limonosa botritizzata. Sembra il limone di Terry Giacomello. Lunghissimo senza essere sfacciato.

Per informazioni: www.meteri.it

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