Il progetto di legge “Promozione e valorizzazione della filiera agroalimentare brassicola regionale”, in discussione presso l’VIII Commissione agricoltura di Regione Lombardia, è stato di spunto per un ampliamento a livello nazionale. “Birra regionale italiana: leggi regionali, territorialità e turismo” è stato così il tema di un incontro streaming organizzato da Unionbirrai nei giorni scorsi per delineare la nuova proposta di legge. Sono intervenuti Andrea Soncini, consigliere Unionbirrai, Silvio Menghini, docente di Marketing agroalimentare presso l’Università di Firenze, e Antonio Massa, membro del Gruppo agricoli di Unionbirrai. Ha moderato il webinar Simone Monetti, segretario nazionale dell’Unione.

I birrifici vivono il territorio e hanno la consapevolezza dei prodotti tipici, dei luoghi di interesse, degli eventi culturali
Pochi articoli per muoversi in autonomiaL’intervento di
Andrea Socini si è focalizzato sulla “pdlr”. «Ogni singola regione lavorerà in autonomia – ha spiegato – Quattro i nuclei di fondo:
agricoltura,
alimentare,
attività produttive e
turismo. Una
proposta di legge con pochi articoli per consentire alle regioni di muoversi in autonomia valorizzando la
produzione brassicola e le sue tradizionali metodologie di lavorazione. Tra i punti fermi, la
vendita e somministrazione sul posto e sul territorio da parte dei microbirrifici agricoli, la formazione del personale per promuovere il turismo brassicolo e l’istituzione di un
marchio collettivo di filiera regionale».
Il cliente diventa ospite“Dal prodotto all'esperienza: dinamiche di mercato e adeguamenti del sistema produttivo artigianale" è stato il tema affrontato da
Silvio Menghini. «Il birrificio artigianale – ha sottolineato – deve fare un salto qualitativo e
passare dal prodotto all’esperienza. Non vendere solo birra, ma deve sapere
accogliere il cliente, che diventa un ospite al quale bisogna saper offrire qualcosa che va ben oltre la semplice consumazione. Deve
vivere un’esperienza. In quest’ottica il
territorio entra negli attributi del prodotto e diventa un’attività economica aggiuntiva. In questo modo
il marketing tradizionale diventa esperienziale. Bisogna promuovere una filiera facendo leva sulle caratteristiche del territorio, dalla cultura alle tradizioni. I
1195 birrifici italiani, per cogliere le opportunità di
sviluppo turistico, devono innanzitutto definire il servizio che intendono offrire rendendo sinergica la promozione del prodotto con quella del servizio ricreativo».
Il birrificio, asse portante di un ampio ventaglio di opportunitàSu "Turismo birrario in Italia, potenzialità e collaborazioni sul territorio" si è focalizzato l’intervento di
Antonio Massa. «L’Italia – ha ricordato – vanta un’estrema
capillarità di birrifici. Ogni provincia ne è presidiata. I birrifici, inoltre, sono
aziende che vivono il territorio, hanno la consapevolezza dei prodotti tipici, dei luoghi di interesse, degli eventi culturali. Ed è ben radicato il
legame con la cucina e con i luoghi di produzione delle materie prime. La proposta turistica deve quindi organizzarsi nel territorio coinvolgendo tutti gli attori. Il birrificio può essere l’asse portante di un ampio ventaglio di opportunità che articolano il
turismo brassicolo, a sua volta in grado di
rilanciare quello di prossimità. In ultima analisi si deve
proporre il territorio a 360 gradi in chiave birra. Si parte da lì per scoprire altri mondi indipendenti che si alimentano a vicenda»
Per informazioni:
www.unionbirrai.it