Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
domenica 24 novembre 2024  | aggiornato alle 09:09 | 109190 articoli pubblicati

Siad
Siad

Nuove esigenze

L'enoturismo vale 2,5 miliardi di euro. Il futuro? Innovazione, creatività e sostenibilità

Se ne parlerà al Forum Mondiale che si terrà dal 19 al 21 settembre ad Alba (Cn). Uno sguardo anche ai dati sull'enoturismo, sul fatturato del vino made in Italy e il turismo lento

 
07 settembre 2022 | 18:15

L'enoturismo vale 2,5 miliardi di euro. Il futuro? Innovazione, creatività e sostenibilità

Se ne parlerà al Forum Mondiale che si terrà dal 19 al 21 settembre ad Alba (Cn). Uno sguardo anche ai dati sull'enoturismo, sul fatturato del vino made in Italy e il turismo lento

07 settembre 2022 | 18:15
 

Innovazione, creatività e sostenibilità al centro della Sesto Forum Mondiale dell’Enoturismo, presentato nel corso della conferenza stampa organizzata presso la sede dell’Associazione della Stampa Estera a Roma a cui hanno partecipato il ministro del Turismo Massimo Garavaglia, il direttore Europa di Unwto (United Nations World Tourism Organization) Alessandra Priante, l’amministratore delegato di Enit (Ente nazionale italiano per il turismo) Roberta Garibaldi e l’assessore al Turismo della Regione Piemonte Vittoria Poggio. Dal ministero del Turismo l’annuncio di un investimento di 30 milioni di euro sul settore dell’enoturismo.

Un momento della conferenza stampa, che si è svolta presso la sede dell’Associazione della Stampa Estera a Roma 

Un momento della conferenza stampa, che si è svolta presso la sede dell’Associazione della Stampa Estera a Roma

L’enoturismo oggi chiamato a innovarsi

Il Forum Mondiale, promosso e organizzato dall’Unwto in collaborazione con Ministero del Turismo, Enit e Regione Piemonte, si terrà dal 19 al 21 settembre ad Alba (Cn), nella magnifica cornice dei territori delle Langhe, Roero e Monferrato, patrimonio dell’Unesco (Organizzazione delle Nazioni unite per l'educazione, la scienza e la cultura). La prova pandemica ha profondamente segnato l’enoturismo che, pur mostrando una certa resilienza, è oggi chiamato a innovarsi. Deve saper proporre esperienze capaci di intercettare le esigenze di un pubblico ampio, composto non soltanto da esperti ma anche da coloro che amano scoprire la bellezza, la storia, i valori dei luoghi e della gente che vi vive attraverso il piacere del vino. E strutturarsi per creare valore economico, sociale e culturale per i territori, le aziende e la comunità locale.
Il Forum rappresenterà un momento di confronto e riflessione sulla situazione attuale, le prospettive e le sfide future del comparto. Esperti ed operatori discuteranno sul come innovare l’enoturismo, sul ruolo delle creatività come leva per l’innovazione, sulla sostenibilità quale paradigma per generare valore duraturo. I relatori provengono da tutto il mondo. Tra i relatori italiani chiamati ad intervenire ci sono Carlin Petrini (Slow Food) Mauro Agnoletti (Università degli studi di Firenze), Francesca Planeta (Planeta vini), Luca Balbiano (Urban Vineyards Association) e Filippo Polidori (Polidori and Partners).

Per la prima volta nel nostro Paese

Il nostro Paese vanta un patrimonio enologico unico in termini di prodotti, identità, culture e paesaggi. Il crescente interesse turistico ha portato negli anni allo sviluppo di un’offerta capace di soddisfare le esigenze di un pubblico ampio e variegato, con spunti innovativi quali, ad esempio, cantine in dimore storiche ed in edifici contemporanei realizzate da architetti di fama nazionale ed internazionale, aziende di produzione con installazioni artistiche visitabili dal pubblico o con eventi musicali, letterali, teatrali, riconosciuti come eccellenze di livello nazionale ed internazionale. Il Forum Mondiale dell’Enoturismo, ospitato per la prima volta nel nostro Paese, rappresenta un’occasione unica per far conoscere al mondo le nostre eccellenze. E per riflettere sulle prospettive di sviluppo di un settore che, se opportunamente valorizzato, può diventare un driver di sviluppo sostenibile e di rivitalizzazione di molti territori

 

I numeri dell'enoturismo

L’enoturismo vale complessivamente 2,5 miliardi di euro l’anno (fonte dati: “XVII Rapporto Città del Vino”) e sono circa 14 milioni i turisti legati al settore (fonte dati: “XVII Rapporto- Osservatorio del Turismo del Vino”):

  • L’enoturismo è praticato da un italiano su quattro (fonte dati: Osservatorio Vinitaly- Nomisma Wine Monitor).
  • Questo comparto rappresenta un volano per lo sviluppo e la valorizzazione dei territori e dei borghi.
  • L’Italia è leader in Europa per prodotti certificati, ben 844 (526 vinicoli) (fonte dati: Osservatorio Qualivita).
  • Per le aziende vinicole gli enoturisti incidono in media per il 27% del fatturato
    (fonte dati: “XV Rapporto- Osservatorio del Turismo del Vino”).
  • Il fatturato complessivo delle aziende vitivinicole nel 2021 è stato di 1,2 miliardi
    (fonte dati: “XVIII Rapporto- Osservatorio del Turismo del Vino).
  • Più di 9 aziende su 10 offrono accoglienza enoturistica (74% tutto l’anno, 18% alcuni periodi/mesi dell’anno) (fonte dati: “XVIII Rapporto- Osservatorio del Turismo del Vino)
    - Il 58% delle aziende vinicole collabora con le Ota - Online travel agency (fonte dati: “XVIII Rapporto- Osservatorio del Turismo del Vino).
  • Sono circa 25 mila le cantine aperte al pubblico e danno lavoro a 30 mila stagionali (fonte dati: Ansa)
  • Con decreto ministeriale del 2779 del 12 marzo 2019 sono stati fissati i requisiti e gli standard minimi di qualità per l’esercizio dell’attività enoturistica.
  • L’enoturista spende in media 85 euro per una giornata senza pernottamento e 160 se si comprende anche il pernottamento (fonte dati: “XV Rapporto- Osservatorio del Turismo del Vino”).

  Fonte dati: “XVIII Rapporto- Osservatorio del Turismo del Vino

Fonte dati: “XVIII Rapporto- Osservatorio del Turismo del Vino

Il fatturato del vino made in Italy

Nel 2021 il fatturato del vino ha raggiunto livelli record: oltre i 12 miliardi (fonte dati: Coldiretti) e nei primi cinque mesi del 2022 si è registrato un aumento del +14,2% delle vendite all’estero rispetto allo stesso periodo del 2021, e del +21,3% sul 2019 (fonte: rielaborazione i numeri del vino.it su dati Istat): 

  • Le esportazioni registrano numeri record, superando per la prima volta quota 7,1 miliardi (fonte dati: Osservatorio Uiv-Vinitaly-Ismea).
  • Secondo le proiezioni di Coldiretti, il valore delle esportazioni di bottiglie italiane potrebbe sfiorare gli 8 miliardi di euro nel 2022 (fonte dati: Coldiretti).
  • Gli Stati Uniti si confermano il primo mercato di riferimento all’infuori dell’Ue, con 796,5 milioni di euro di vino italiano esportato (+12,5% sul 2021) (fonte: analisi Wine news su dati Istat).
  • In Cina le vendite sono diminuite del -10,3% (48,4 milioni) in Russia del -30,9% (32,7 milioni) (fonte: analisi Wine news su dati Istat).
  • In Europa, il primo mercato è la Germania, mentre la Francia fa registrare un netto incremento negli acquisti di bottiglie italiane (44%) (fonte: analisi Wine news su dati Istat).
  • Dopo il rallentamento delle vendite nel Regno Unito, a causa delle difficoltà legate alla Brexit, il valore dell’export vinicolo in questo Paese è aumentato del 27,2% (294 milioni) (fonte: analisi Wine news su dati Istat).
  • Il vino è il prodotto italiano più esportato all’estero e rappresenta un elemento di traino per il Paese.
  • Secondo Coldiretti il settore offre opportunità di lavoro a 1,3 milioni di persone.
    (fonte dati: Coldiretti).

 

I fattori frenanti

Pesa molto il balzo dei costi, causato soprattutto dalla guerra in Ucraina:

  • +35% in generale per via degli aumenti di energia e materie prime;
  •  rispetto al 2021, una bottiglia di vetro costa il 30% in più, i tappi di sughero il 20% in più e i tappi di altri materiali anche il 40% in più;
  • per etichette e cartoni da imballaggio si registrano rispettivamente rincari del 35 e 45%;
  • il trasporto su gomma ha subito un rincaro del 25%, mentre per container e noli marittimi si rilevano aumenti che vanno dal 400 al 1000%.
    (fonte dati: Coldiretti)

Il turismo lento 

Il 24% degli italiani (1 su 4) ha vissuto almeno un’esperienza di turismo lento (e il 30% di questi appartiene alla Generazione X, ovvero chi è nato tra il 1960 e il 1980) ed è così ripartito:

  • 15% piccoli borghi;
  • 6% escursionismo naturalistico;
  • 5% turismo enogastronomico;
  • 2% ferrovie panoramiche;
  • 2% cammini;
  • 2% cicloturismo;
  • 2% luoghi di memoria;
  • 1% treni storici;
  • 1% percorsi religiosi;
  • 1% viaggi in camper;
  • 1% cavallo;
  • 76% nessuna iniziativa di turismo lento

Il 43% degli italiani (4 su 10) è interessato a vivere almeno un’esperienza di turismo lento in futuro, in particolare al di fuori dei circuiti turistici tradizionali. Oggi il 50% dei turisti in Italia appartiene alle Generazioni Y e Z, nati cioè dopo il 1981, e di questi: il 94% è attento alle opzioni di viaggio sostenibili; il 40% sceglie di esplorare destinazioni poco conosciute, assetato di riscoperta e senso di appartenenza.

 

Turismo all’aria aperta

Un italiano su cinque sceglie una vacanza all’aria aperta, con preferenza per villaggi e agriturismi: 
25,9-25 milioni è il range di previsione delle presenze italiane all’aria aperta per l’estate 2022 (-5,2%/-8,7% rispetto al 2019; +12,2%/+8% rispetto al 2021). 45,4-48 milioni è la previsione delle presenze all’aria aperta in Italia per l’estate 2022 (tra il 2% e l’8% in più rispetto al 2021) 39,2 milioni sono le presenze turistiche all’aria aperta nel 2021 (-28% rispetto al 2019; +39,1% rispetto al 2020).

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


Vini d'Abruzzo
Fratelli Castellan
Consorzio Tutela Taleggio
Antinori

Vini d'Abruzzo
Fratelli Castellan
Consorzio Tutela Taleggio

Antinori
Julius Meiln
Elle & Vire