“Strada del Vino dei Colli dei Longobardi”, un 2023 ricco di soddisfazioni

«Non vendiamo solo vino, ma la bellezza di un territorio complesso e in gran parte ancora da valorizzare». Così il presidente Flavio Bonardi ha riassunto l'anno ricco di soddisfazioni della “Strada”

27 dicembre 2023 | 11:24
di Renato Andreolassi

«Non vendiamo solo vino, ma la bellezza di un territorio complesso e in gran parte ancora da valorizzare». Flavio Bonardi riassume così l'anno ricco di soddisfazioni della ''Strada del Vino dei Colli dei Longobardi", di cui è presidente. Un itinerario che si snoda fra una quindicina di comuni nell'hinterland bresciano con due consorzi vitivinicoli: Botticino (fra i primi costituiti in Italia) e Capriano del Colle. Il consuntivo di fine 2023 si è tenuto - non a caso - nella Cantina Lazzari, anche quest'anno premiata con tre bicchieri dal Gambero Rosso.

Strada del Vino dei Colli dei Longobardi: i numeri del 2023 e le iniziative per il 2024

«Abbiamo realizzato 302 eventi - ha riassunto Bonardi - con la partecipazione complessiva di quasi 10mila persone (per l'esattezza 9512), con 61 incontri istituzionali. Sono stati coinvolti sempre più gli amministratori comunali e regionali, cantine, ristoranti, caseifici e altre realtà produttive; professionisti dell'ospitalità e centri di formazione gastronomica diventando sempre più protagonisti di un sistema territoriale in grado di motivare un viaggio». Senza dimenticare che la "Strada" è stata direttamente interessata a supportare - con le cantine aderenti - una lunga serie di iniziative della Capitale Italiana della Cultura che ha avuto come epicentro, appunto la città e i comuni della periferia della Leonessa.

«Siamo orgogliosi di far parte di questa realtà - ha rimarcato il sindaco di Capriano del Colle, Stefano Sala - perché ci ha permesso di far conoscere alcuni prodotti e ''chicche'' culturali dei nostri territori». Un bilancio, con occhio rivolto anche al 2024. «Molte le iniziative in cantiere. A gennaio presenteremo il nuovo portale del turismo - ha concluso Bonardi - e stiamo anche lavorando sul tema dei Longobardi dal punto di vista culturale, unendo la storia al turismo e alla enogastronomia». Una strada insomma ''che è sulla buona strada'',  che ha saputo conquistarsi un suo spazio fra le più rinomate denominazioni vitivinicole bresciane e lombarde.

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