Sono i vini catanesi ad aggiudicarsi i premi durante la seconda edizione di Misterbianco WineAwards nelle categorie rosso, bianco, rosato e bollicine. Misterbianco è un operoso comune di circa 50.000 abitanti limitrofo a Catania, divenuto famoso per i coloritissimi costumi di carnevale e, più recentemente, per Sicilia Fiera, una grande fiera espositiva permanente, ricavata nelle aree della cessata impresa Costanzo, che si estende su una superficie complessiva di 350mila metri quadrati.
Misterbianco WineAwards, chiusa la seconda edizione
Misterbianco e le eccellenze vitivinicole
Il nome Misterbianco deriverebbe Monasterium Album, un monastero, che sorgeva in contrada Campanarazzu, i cui monaci, probabilmente domenicani, indossavano un saio bianco. L'amministrazione comunale ha voluto accogliere, mettendo a disposizione la Galleria “Nelson Mandela”, e sostenere la richiesta della Delegazione di Catania della Organizzazione nazionale assaggiatori vini (Onav), nella persona del suo consigliere nazionale catanese e delegato responsabile di Catania, Danilo Trapanotto, che ha concepito una modalità supporta logisticamente e compartecipata da PromoPaola. Lo scopo è stato quello di valorizzare e premiare le eccellenze vitivinicole del territorio etneo e siciliano con un ricco programma di degustazioni, masterclass, banchi d'assaggio, cooking show e convegni di approfondimento sul tema del vino, ma non solo: anche del cibo, dell'enoturismo e dell'accoglienza turistica. Durante tutto l'evento si sono esibiti vari artisti locali: Nunzio Papotto e Giuseppe Sorgi in una lunga estemporanea d'arte (grafica)popolare, l'Associazione Cereo Vigneri di Misterbianco e DJ Damix in un Salotto musicale sotto le stelle in una mostra sulla Vinnigna (vendemmia).
Misterbianco WineAwards, l'edizione 2024
La kermesse si è aperta con una tavola rotonda, moderata da Antonio Iacona (giornalista di Italia a Tavola), dal titolo “L'areale etneo e le sue potenzialità”, nella quale il sindaco di Misterbianco, Marco Corsaro, ha dichiarato che questa iniziativa nasce dalla conferma di una convinta e convincente idea di promuovere più attivamente (e possibilmente in vari momenti dell'intero anno) una cultura delle tradizioni, da conservare come patrimonio da lasciare alle generazioni future, attraverso la dimostrazione dei valori locali già presenti sul territorio siciliano. La professoressa Agata Matarrazzo della Facoltà di Economia dell'Università di Catania ha posto l'accento sulla necessità di scoprire, valorizzare e mettere in rete con le aziende locali le cospicue potenzialità dei giovani (evitandone l'emigrazione), favorendo nuove competenze e nuove opportunità, anche ricorrendo a recentissime modalità di sfruttamento dell'intelligenza artificiale sulla quale si è ormai aperta una corsa a cui non bisogna presentarsi con ulteriori ritardi.
A Misterbianco WineAwards è stata celebrata la cultura siciliana
Alfio Nicotra, titolare della Cantina Tenuta Stagliata di Belpasso, limitrofa a Misterbianco, ha posto l'accento sulla tradizione nell'intera Etna (non solo nell'area a Denominazione di origine controllata attuale) della produzione vinicola, che deve essere valorizzata e promossa presso i giovani, anche attraverso aspetti che riguarda la tutela del paesaggio, della sua integrità fisica e culturale, della sua versatilità e pulizia. L'avv. Pietro Pellegrino, titolare di Cantina In carrozza di Misterbianco, ha evidenziato che si registra (oltre ad un peggioramento importante della condizioni climatiche) un sempre più pressante interesse verso la conoscenza delle modalità più tradizionali di produzione dei vini (e dell'intero mondo enogastronomico), per porlo a riferimento dello sviluppo turistico del territorio
E il vino è un volano utile che ha bisogno dei canali giusti per aumentare il proprio mercato. Il dott Piero Di Giovanni, dell'assessorato all'agricoltura della Regione Sicilia, enologo e titolare della cantina La Marchesa di Castiglione di Sicilia), ha stigmatizzato la necessità di una proficua “contaminazione” della dimensione politico-amministrativa del territorio con la sua dimensione produttiva e di un sentito ”amore” (quello che non pretende “nulla in cambio”) per la stessa operosità che hanno le api in volo sui campi fioriti (leggi: arricchiti della contaminazione di cui sopra). Una evidente priorità è rappresentata dalla specializzazione di una accoglienza turistica, per implementare canali di comunicazione efficienti, senza perdere di vista la metacomunicazione, rappresentata dai comportamenti sociali del territorio e delle sue tradizioni. La professoressa Anna De Francesco, dirigente dell'Istituto Superiore “De Felice Giuffrida Olivetti” di Catania, ha infine posto l'attenzione sulla necessità di una maggiore consapevolezza del futuro, da raggiungere attraverso una più specifica e completa formazione finalizzata e al ruolo che la scuola sta volgendo proprio con questa mission.
Misterbianco WineAwards, i vincitori
Alla fine della seconda serata sono stati proclamati i vincitori dei “Misterbianco Wine Awards 2024”, in quattro categorie
- Rosso: Cerasuolo di Vittoria Docg 2018 di Beniamino Fede di Licodia Eubea (Ct)
- Bianco: Carricante Etna bianco superiore 2021 di Azienda Agricola di Rachele di Milo (Ct)
- Rosato: Nerello mascalese di 2020 Oro d'Etna di Zafferana Etnea (Ct)
- Bollicine: Mon pit rose brut 2021 di Cantine e Russo di Castiglione di Sicilia (Ct)
Misterbianco WineAwards, eccellenze siciliane
Tra l'altro, l'Istituto internazionale di gastronomia, cultura, arti e turismo (Igcat) ha assegnato l'European Region of Gastronomy 2025 alla Sicilia, come un luogo distintivo in Europa in cui vengono intraprese attività volte a sensibilizzare sull'unicità culturale e alimentare, a stimolare la creatività e l'innovazione gastronomica, nonché a promuovere un'alimentazione più sana e a migliorare gli standard del turismo sostenibile, grazie anche al pluralismo delle culture, alla bellezza della natura e alla qualità dei suoi prodotti. La giuria è rimasta colpita dall'approccio sostenibile all'agricoltura, orientata alla protezione delle specie e alla produzione alimentare tradizionale, con grande attenzione per la natura, la cultura, l'artigianato e il benessere dei cittadini locali. In particolare, ha riconosciuto numerosi esempi di buone pratiche che altre regioni potrebbero importare. La Sicilia quindi nel 2025 avrà l'occasione (per prima) di essere in una “vetrina” ufficiale e mondiale, attorno alla quale verrà sviluppato una notevole rete di eventi, che metteranno il cibo con i beni culturali e ambientali (marinari e montani).
Misterbioanco WineAwards, la prima giornata
Quindi il programma dell'evento è proseguito con un cooking show del ristorante catanese Piazza Scammacca, che ha presentato una coppia di bocconi costituiti da dadi di polenta impanata in farina di rio e fritta sormontati da una fetta di salmone “selvaggio” marinato 24 ore affumicato a 27°C con rami di ontano e una chutney di cacomela e uno di pesce spada marinato 18 ore e affumicato a 27°C con rami di arance e una chutney di melograno: le preparazioni sono state seguite da Simona Cantagallo, biologo nutrizionista di Aipps, che ne ha spiegato le qualità nutrizionali
Misterbianco WineAwards, un ricco programma di masterclass e non solo
A seguire, ecco la masterclass “Esempi virtuosi di spumantizzazione sull'Etna” tenuta da Viviana Gangemi di Antichi Vinai 1877 (ex Gangemi vini, una delle prime cantine dell'Etna), che ha presentato Bollenere IgtTerre siciliane, un delicato metodo Martinotti (ovvero Charmat) e Bollenere Etna doc Metodo classico Bollenere, uno strutturato extrabrut, ambedue per il 100% da nerello mascalese vinificato in bianco. Quindi Angelo Di Grazia, enologo di Cantina Francesco Tornatore, ha presentato Valdemone Brut, un fresco metodo Martinotti (ovvero Charmat) e Valdemone Rosato extradry un sapido metodo Martinotti (ovvero Charmat), ambedue per il 100% da nerello mascalese.
Infine ecco la masterclass “Tesori nascosti: vini da vitigni autoctoni. Versatilità dei vitigni dell'Etna". Danilo Trapanotto ha presentato:
- Grillo (“figlio dello zibibbo”) di Cantina Baglio Bonsignore di Naro (Ag)
- Moscato di noto di Cantina Netum di Ispica (Rg)
- Perricone di Cantina Mannirà di Marsala (Tp)
- Nerello mascalese di Tenuta Foti Randazzese di Nicolosi (Ct)
- Nerello mascalese di Tenute Montalto di Biancavilla (Ct)
- Nerello cappuccio Filice rosso 2018di Nicola Gumina grappa da nerello mascalese della Distilleria Fratelli Russo di Santa Venerina (Ct)
Misterbianco WineAwards, la seconda giornata
La seconda giornata si è aperta con la masterclass: “I Vitigni internazionali del nostro vulcano”: una degustazione “verticale” di 4 annate di Cabernet Sauvignon di Cantine Al-Cantara, che, dopo un simpatico excursus storico recitato dal titolare, dott. Pucci Giuffrida, è stata magistralmente condotta da Vittorio Cardaci, già presidente nazionale di Fisar e oggi fondatore e titolare della Associazione enogastronomica L'Archèstrato.Questo Cabernet sauvignon proviene da un suolo argilloso sulle pendici basse a del nord dell'Etna (vicino al fiume Alcatara - donde il nome della cantina), e viene messo in commercio dopo un anno di acciaio, uno di legno e uno di bottiglia. Il Cabernet Sauvignon nasce dall' ”incrocio” quasi occasionale fra il cabernet franc (in genere caratterizzato da sentori di peperone arrostito), ma in questo caso, meno presente: delicatissima l'acidità conferita dal tannino per il 2019, meno per il 2018, un terziario di cuoio nel 2017 e finalmente strutturato, e il 2016 diviene maturo con una complessità, che azzera completamente le stimolazioni tanniniche. A seguire il cooking show: “La carrot cake” di New Londoners in abbinamento al moscato naturale di Siracusa delle cantina Pupillo, a cura di Loredana Santagati - Sommelier e miglior enotecario d'Italia Aepi 2023, che ha trattato con molta competenza le varie sfaccettature dell'abbinamento con una preparazione tanto distante dalle nostre tradizioni, quanti vicina nella semplicità dei suoi ingredienti.