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Vendemmia in Oltrepò: buona qualità delle uve, ma la filiera chiede aiuto

Nonostante le rese ridotte del 30%, la vendemmia 2024 in Oltrepò pavese sembra presentarsi con una qualità eccezionale, soprattutto per il Pinot Nero. Tuttavia alcuni produttori chiedono sostegno a Regione Lombardia

 
02 settembre 2024 | 16:02

Vendemmia in Oltrepò: buona qualità delle uve, ma la filiera chiede aiuto

Nonostante le rese ridotte del 30%, la vendemmia 2024 in Oltrepò pavese sembra presentarsi con una qualità eccezionale, soprattutto per il Pinot Nero. Tuttavia alcuni produttori chiedono sostegno a Regione Lombardia

02 settembre 2024 | 16:02
 

Ad una decina di giorni dall'inizio della vendemmia 2024, l'Oltrepò pavese comincia a tracciare un primissimo e seppur sommario del lavoro evidenziando che è stato un inizio nel segno della qualità, con la necessità di rafforzare la filiera.

Vendemmia in Oltrepò: buona qualità delle uve, ma la filiera chiede aiuto

Vendemmia 2024, l’Oltrepò pavese comincia a tracciare un primissimo e seppur sommario del lavoro (credits: Consorzio tutela vini Oltrepò pavese, Facebook)

Oltrepò pavese, sfida qualità da vincere

La prima raccolta di uva conferma le previsioni iniziali sia in termini di qualità che di quantità. Nonostante una diminuzione delle rese di circa il 30%, causata da un clima particolarmente piovoso durante la primavera e l'inizio dell'estate, la qualità delle uve si presenta eccezionale, promettendo vini di altissimo livello. A confermarlo è anche il Consorzio tutela vini Oltrepò pavese che ha parlato negli ultimi giorni basse rese ma di qualità della materia prima ottima.

Vendemmia in Oltrepò: buona qualità delle uve, ma la filiera chiede aiuto

In Oltrepò la qualità delle uve si presenta eccezionale (credits: Consorzio tutela vini Oltrepò pavese, Facebook)

Le basi spumante, in particolare il Pinot Nero, stanno già mostrando caratteristiche straordinarie, delineando all'orizzonte un'annata memorabile per il metodo classico di Oltrepò pavese. Questo territorio, primo in Italia e tra i principali al mondo nella produzione di Pinot Nero, ribadisce la sua storica vocazione per le bollicine, che saranno il vero traino della vendemmia 2024.

Oltrepò pavese, rafforzare la filiera

In un anno così complesso, è fondamentale non solo puntare sulla qualità del prodotto, ma anche rafforzare la filiera nel suo complesso. La forza e la verticalità del settore devono essere consolidate con un approccio più industriale e manageriale, orientato ai mercati e alla gestione efficiente dei costi.

Vendemmia in Oltrepò: buona qualità delle uve, ma la filiera chiede aiuto

In un anno così complesso occorre anche rafforzare la filiera nel suo complesso (credits: Consorzio tutela vini Oltrepò pavese, Facebook)

L'attenzione deve essere rivolta alla competitività e alla sostenibilità economica dei produttori, specialmente in un contesto segnato da difficoltà climatiche e fitosanitarie. In quest'ottica, il Consorzio ha già avviato un dialogo con Regione Lombardia per individuare strumenti di sostegno e compensazione, volti a tutelare le realtà più colpite.

Oltrepò pavese, le prossime sfide

«La vendemmia appena iniziata rappresenta una sfida - ha dichiarato la presidente Francesca Seralvo, - ma le complessità climatiche vengono ripagate da prospettive di eccellenza, che evidenziano ancora una volta la qualità e il potenziale dell'intera filiera vinicola dell'Oltrepò pavese. Un'azione coesa e sistemica, unita a una visione strategica, sarà cruciale per affrontare le sfide future, consolidando il valore del prodotto senza mai scendere a compromessi sulla qualità».

Nel frattempo, per far fronte alle difficoltà causate dalla peronospora e dal cambiamento climatico, una quindicina di Comuni oltrepadani hanno scritto a Regione Lombardia per chiedere aiuti al mondo vitivinicolo perchè, come si legge nella lettera inviata all'assessore alla partita Alessandro Beduschi: «Molti agricoltori rischiano la chiusura». Nella lettera si legge anche: «Qui la situazione è drammatica, le piogge intense hanno costretto a raddoppiare i trattamenti: se ne facevano solitamente sette, ne sono stati fatti almeno 14 per vigneto. Trattamenti raddoppiati, costi raddoppiati: da 500 euro a oltre mille euro a vigna. E, spesso, non è bastato. C'è chi ne ha saltato uno e adesso non può raccogliere nulla. La Regione deve aiutare il territorio magari sostenendo le spese per i trattamenti poi risultati inutili».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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