Il vino e la storia vanno di pari passo, si sa, e il Sagrantino di Montefalco non fa eccezione: si ritiene che questo vitigno fosse coltivato in Umbria già dal Medioevo, ed è quindi a ragione che viene considerato oggi un vitigno autoctono della regione. Di sicuro rientra, a pieno titolo, tra le vicende emblematiche della storia enologica più recente: anche di quella della famiglia Antonelli, che proprio attraverso i vigneti di Sagrantino, Sangiovese, Grechetto e Trebbiano Spoletino ha trovato il modo per mantenere viva una tradizione nobile e antica; sin dal 1883, anno in cui l'avvocato Francesco Antonelli acquista “San Marco de Corticellis", antica corte agricola strategicamente posizionata per la coltivazione di vite e ulivi, un tempo di proprietà del Vescovo di Spoleto. La svolta più recente risale al 1986, quando l'attuale titolare dell'azienda agricola “Antonelli San Marco”, Filippo Antonelli, interrompe la tradizione avvocatesca di famiglia per dedicarsi al vino, aprendo un nuovo capitolo nella storia della cantina.

Antonelli San Marco: il Sagrantino e il Trebbiano Spoletino protagonisti a Milano
La trasferta di Antonelli San Marco a Milano
E tutto questo in un territorio dove il vino non beneficia del battage pubblicitario di un Chianti o di un Barolo: bisogna coltivare e vendere facendosi largo tra la folla, con la coscienza di preservare un patrimonio radicato nell'economia mezzadrile del passato. Il suolo, caratterizzato da terreni argillosi e calcarei di origine alluvionale, e da quelli marnoso-arenacei, più poveri e di origine marina, è lo scenario in cui si dipana la storia dei vini Antonelli; un bosco di circa 45 ettari, al centro dell'azienda, assicura una preziosa biodiversità. Oggi, con oltre 70 cantine nel consorzio, Montefalco è diventata una rinomata meta enogastronomica, a tal punto che diventa strategico farsi conoscere a Milano, tappa obbligata per chi voglia allargare i confini in campo enologico. E così Filippo Antonelli ce lo ritroviamo alla “Trattoria del Nuovo Macello”, in zona sud, a giustapporre gastronomia meneghina e tipicità umbre, per vedere se possano rispecchiarsi l'una nelle altre, e in che modo.

Filippo Antonelli, titolare dell'azienda agricola “Antonelli San Marco”
«Non sono a Milano - precisa Filippo Antonelli - solamente per fare il portavoce del Sagrantino, che da qualche tempo vive il suo momento di notorietà: è davvero interessante anche il percorso di riscoperta del Trebbiano Spoletino. Stiamo parlando di un vitigno autoctono per lungo tempo dimenticato, nonostante la larga diffusione avuta in passato sulle colline tra Montefalco, Spoleto e Trevi. Io dico sempre che è un vitigno plastico, elastico, cioè si presta ad essere vinificato in diversi modi, il che desta la perplessità di qualche giornalista: spesso si obietta che la versione A ha poco a che vedere con la B. Si può replicare che questa è una caratteristica costante dei vitigni più conosciuti, quelli a grande diffusione. Non puoi stupirti che il Trebbiano vinificato in acciaio si discosti da quello vinificato in legno, con o senza macerazione sulle bucce».

Veduta sulle vigne dell'azienda agricola “Antonelli San Marco”
«Facciamo un esempio - continua Antonelli -: il nostro Trebbiano Spoletino Spumante Doc Metodo Classico presenta evidenti note fruttate e agrumate, lieviti chiaramente percettibili e una piacevole freschezza: è complesso ed avvolgente grazie all'affinamento sui lieviti per 24 mesi. Abbastanza distante, ed è normale, dal Vigna Tonda Trebbiano Spoletino Doc: questo è un "cru" che realizziamo con uve di esclusiva provenienza dalla nostra "vigna tonda", un vigneto gia` presente nella prima mappa della tenuta datata 1902, e che alcuni anni fa abbiamo deciso di reimpiantare nella sua caratteristica forma seguendo i tratti della progettazione originale. Quanto al colore, è giallo paglierino intenso con tonalità dorate, il bouquet è ampio, intenso e persistente. Il naso è avvolto da note di frutta matura quasi essiccata e da sentori speziati: molto presente l'aroma di zafferano. La sua originalità organolettica si deve soprattutto alla fermentazione spontanea senza controllo della temperatura, con lunga macerazione sulle bucce, in contenitori di ceramica».
La degustazione dei vini di Antonelli San Marco a Milano
Va bene il Trebbiano, che non è il Riesling né la Vernaccia e quindi ha bisogno di essere rilanciato, almeno tra i meno esperti: ma noi siamo venuti alla “Trattoria del Nuovo Macello” perché abbiamo sentito risuonare un quadrisillabo di un certo peso, come Montefalco, che si abbina di preferenza a Sagrantino. E difatti ci è stato presentato il Chiusa di Pannone Montefalco Sagrantino 2018 Docg, di un rosso rubino scuro. All'esame olfattivo è ampio e complesso ma anche intenso, caratterizzato da note di ciliegia matura quasi sotto spirito e mora in confettura: non mancano un sottofondo di pepe, chiodi di garofano e noce moscata. Ci aspettavamo il più classico dei tannini strapotenti e invece abbiamo apprezzato una sensazione elegante, non invadente, tale da non sovrastare il quadrilatero di assaggi servitoci per secondo, vale a dire la mezza cotoletta, la crépinette di noce di vitello, la crema di carote e il cavolo cappuccio marinato.
Con il torroncino semifreddo alle nocciole è stato servito il Montefalco Sagrantino Passito 2020 Docg, delicatamente dolce e di grande eleganza, dal colore rubino molto intenso con sfumature granato. Ci siamo fatti prendere dalle fragranze fruttate di ciliegia sotto spirito, confettura di frutti di bosco, agrumi canditi e spezie. Ugualmente piacevole il finale fresco e persistente, in cui ritornano le sensazioni aromatiche percepite al naso.

Antonelli San Marco: i vini in degustazione a Milano
La trasferta di Filippo Antonelli a Milano ci ha confermato che non basta cavalcare l'onda dei vini già usciti dal cono d'ombra, come il Sagrantino, per poter dire di essere dei veri imprenditori: l'operazione di riscoperta e valorizzazione del Trebbiano Spoletino è di quelle che aprono scenari nuovi, quasi inaspettati se si pensa al rischio d'impresa proprio di un mercato vitivinicolo come quello attuale, in continua e veloce trasformazione.
Località S. Marco 60 06036 Montefalco (Pg)